Di Massimiliano De Paola Nel corso dei mesi di luglio e agosto, i laboratori del GAL I Sentieri del Buon Vivere, mi hanno consentito di comprendere e percepire in profondità il significato del termine “Resilienza”. Ad ogni laboratorio mi son soffermato sulla bellezza e sulla fragilità dei luoghi che abbiamo visitato. Luoghi incantevoli dal punto di vista ambientale e paesaggistico, ma fragili e vulnerabili al tempo stesso sotto altri aspetti. In questi piccoli borghi, immersi in un verde incontaminato, bellezza e fragilità rappresentano due facce della stessa medaglia, convivono assieme e non possiamo separarle. Chi vive in questi luoghi, per restarci deve imparare ad amarli così come sono. Solo in questo modo ogni individuo potrà trovare la sua naturale collocazione dal lato umano, sociale e professionale. Bisogna avere grande pazienza e soprattutto grande capacità di adattamento. Tutto questo è “Resilienza”. E’ come innamorarsi di una donna bella e fragile. Chi s’innamora della donna bella, col tempo riesce ad innamorarsi anche della sua fragilità, anzi quella sua fragilità la rende ancora più bella e speciale perché bisognosa di cure e tenerezze tutti i giorni. Ci vuole un lungo periodo di corteggiamento prima di ricevere in cambio l’amore incondizionato. Vivere in questi luoghi vuol dire abbracciare un preciso stile di vita, che non è mai a ribasso se ami quello che fai e il posto in cui vivi. E’ tutta una questione culturale! Ricordo l’intervento scelto dal Sindaco di Caggiano che aveva come titolo “Quale stile di vita per invertire la tendenza dell’abbandono delle aree interne”. Lo avevo sollecitato io, insieme ad altri sindaci locali, a partecipare ad un evento da me organizzato ad Auletta il primo maggio scorso, che aveva l’obiettivo di mettere in rete gli attori locali. Fù svolto in occasione della festa del Carciofo Bianco, appunto ad Auletta. Non dobbiamo mai dimenticare le nostre origini. Per poter capire chi siamo e dove vogliamo andare, dobbiamo prima capire da dove veniamo. Alimentazione e stile di vita sono alla base della Dieta Mediterranea, che è nata proprio in questi luoghi, dove ancora vivono diversi centenari, come centenario fù, a sua volta, Ancel Keys, scopritore e fondatore della Dieta Mediterranea. Ancel Keys, fisiologo di fama internazionale, è stato uno degli scienziati più importanti della nostra epoca, soprattutto per i suoi studi sull’alimentazione umana e sui rapporti tra questa e la salute. Stile di vita vuol dire anche questo, ma non solo. Ora, tornando sui concetti espressi nei laboratori vissuti sul territorio, ricordo che il Prof. Quaranta, consulente scientifico del GAL, ad ogni inizio di laboratorio ci ha ripetuto fino allo sfinimento il significato del termine “Resilienza” che, sia ben chiaro, non vuol dire “Resistenza”. In psicologia, la resilienza è la capacità di far fronte in maniera positiva a eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà, di ricostruirsi restando sensibili alle opportunità positive che la vita offre, senza alienare la propria identità. Sono persone resilienti quelle che, immerse in circostanze avverse, riescono, nonostante tutto e talvolta contro ogni previsione, a fronteggiare efficacemente le contrarietà, a dare nuovo slancio alla propria esistenza e perfino a raggiungere mete importanti. Si può concepire la resilienza come una funzione psichica, che si modifica nel tempo in rapporto all’esperienza, al vissuto e, soprattutto, al modificarsi dei processi mentali che ad essa sottendono. I fattori identitari, la coesione sociale, la comunità di intenti e di valori costituiscono il fondamento essenziale della “comunità resiliente”. Come le piante sono resilienti in quanto si adattano ai cambiamenti climatici, così anche noi che viviamo in questi luoghi meravigliosi, tra gli Alburni, il Cilento e il Vallo di Diano, dobbiamo imparare ad essere sempre più resilienti e più predisposti alle trasformazioni e ai cambiamenti. Solo così diventeremo una comunità forte in grado di sapersi rigenerare e sviluppare e con grande spirito di adattamento.
Aggiungi un commento