Di Massimiliano De Paola Per gran parte della storia umana la Cina è stata il paese più popoloso del mondo. Oggi, con 1,38 miliardi di abitanti, la Cina ospita circa il 20 per cento di tutta la popolazione mondiale. È un primato plurimillenario. Quello cinese è un mercato in continua evoluzione. I cinesi hanno numeri giganteschi. Ultimamente stanno investendo in tutto il mondo e da qualche anno stanno comprando anche in Italia con molta disinvoltura. Il gruppo cinese Suning, di recente ha comprato l’Inter: ai cinesi è andato il 68,55% del club. Ora stanno comprando anche il Milan. Tra un po’ lo chiameremo il derby degli occhi a mandorla quello di Milano. Non sono gli stessi, anche se a noi europei i cinesi sembrano tutti uguali. Però è sintomatico il fatto che stanno monopolizzando la capitale economica italiana. Ed è sintomatico che a vendere non è uno qualunque ma Silvio Berlusconi, ex Presidente del Consiglio italiano, grande imprenditore e uno dei principali protagonisti della scena politica nazionale da oltre un ventennio. E’ il segno che qualcosa sta cambiando a livello geopolitico. Nell’ambito di questo contesto generale che sta mutando in maniera radicale e repentina, si inserisce anche il Vallo di Diano con la sua metamorfosi. Si, perché ora i Cinesi conquistano anche il Vallo di Diano. Il dibattito è aperto tra chi la ritiene una moda passeggera e chi lo vede come un fenomeno destinato a durare nel tempo. La notizia eclatante è che assumono lavoratori italiani, cosa che gli imprenditori nostrani fanno sempre più di rado. I valdianesi fin dal principio ne sono stati attratti come calamite. È un fenomeno nuovo e tutto da scoprire per il nostro comprensorio. Dopo anni di vuoto assoluto, qualcuno è rimasto sbalordito e tende a definirlo un fenomeno d’altri tempi, mai visto nel Vallo di Diano. Qualcun altro si chiede cosa sta succedendo dal punto di vista sociale ed imprenditoriale e se i cinesi stanno davvero conquistando il Vallo di Diano (dal punto di vista commerciale). Se la risposta è si, sono in molti a chiedersi anche per quale motivo ci stanno riuscendo. Un tempo neanche troppo lontano, Sala Consilina era considerata il centro commerciale del Vallo di Diano. Era in grado di intercettare utenti provenienti anche da Calabria e Basilicata. Ora ha perso tutto il suo appeal. La grande distribuzione commerciale, al di là dei supermercati soprattutto specializzati in alimentari, non è interessata ad investire nel Vallo di Diano. Investono invece i Cinesi, per tentare di replicare una colonizzazione commerciale già sperimentata e riuscita nel napoletano ed in altre parti d’Italia. Alle giovani famiglie valdianesi piacciono i centri commerciali, e non trovandoli nel Vallo di Diano, tendono a spostarsi a Salerno e dintorni, soprattutto nel fine settimana. Ciò non deve sorprendere più di tanto. Ormai è una tendenza generale quella di approcciarsi con benevolenza ai centri commerciali. E’ l’effetto dei tempi che cambiano. Siamo entrati nell’era moderna, al netto della crisi, ovviamente! E i Cinesi lo hanno capito in anticipo. Hanno studiato una strategia ben definita ed hanno affondato il colpo anche nel Vallo di Diano. Entrando nel centro commerciale si ha come l’impressione di entrare a far parte di un mondo nuovo o quantomeno di una città nuova, una città cinese del commercio dove si può trovare qualsiasi cosa. A dirla tutta si trovano soprattutto articoli che prima fabbricavano le piccole e medie imprese italiane: tutto a meno di 10 euro. Al vestiario è stato riservato addirittura un intero piano. Si tratta di un catalogo di prodotti che una volta venivano fabbricati in Italia e che oggi vengono dalla Cina. In vendita ci sono merci che i cinesi producono in regime di sostanziale monopolio, e merci prodotte ancora in Italia ma considerate di “fascia bassa”. Di primo acchito sembra un fenomeno che assomiglia a quello dei discount alimentari, capace di affascinare e attrarre la clientela del Vallo di Diano. Dalla parte dei cinesi ci sono la ricchezza del catalogo e la competitività nei prezzi, frutto probabilmente anche delle minori tassazioni a cui sono sottoposti. Ma su alcuni prodotti, almeno nell’immaginario collettivo, resta l’incognita della qualità. A questo punto quello che non ci siamo ancora chiesti è come la prenderanno gli altri commercianti valdianesi. Credo proprio che non saranno tanto felici di questa “invasione di campo”! La crisi morde, ci mancavano anche i Cinesi a complicare tutto. Sento un ronzio nelle orecchie. In effetti, la notizia dei lavoratori italiani che vengono assunti, stride parecchio con quella dei tanti negozi che continuano a chiudere. Ma intanto oggi la novità è che sulla Strada Statale 19 che attraversa il Vallo di Diano c’è un nuovo centro commerciale gestito da imprenditori cinesi che hanno creduto nel Vallo di Diano investendovi molti quattrini! Il tempo ci dirà se hanno fatto un buon affare!!!
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