È costretto a ricredersi chi pensa di aver ormai esplorato e analizzato ogni angolo del nostro meraviglioso Cilento, perché questo territorio, nelle ultime settimane, ha dimostrato di avere ancora tante sorprese nascoste.
Il 17 marzo scorso, infatti, per puro caso, due operai forestali hanno scoperto a Cicerale un antico acquedotto che, secondo quanto riportato da ‹‹infoCilento››, risale probabilmente al 1500. Si tratta di un cunicolo sotterraneo al centro del quale, su una soletta fatta di cocci, scorreva l’acqua che serviva ad approvvigionare le famiglie del paese. Il ritrovamento, è scontato sottolinearlo, è di notevole importanza storico-architettonica e per questo il sindaco Francesco Carpinelli ha dichiarato a ‹‹infoCilento››: “abbiamo già parlato con i tecnici e speriamo di realizzare presto un progetto di riqualificazione da candidare a finanziamento regionale. Sarebbe un modo per attirare turisti e creare un po’ di economia nel paese”.
Di uguale importanza storica è anche il ritrovamento casuale, avvenuto nell’ultimo weekend di marzo, di un antico rifugio. ‹‹la Repubblica NAPOLI.it›› riporta che i ragazzi dell’Info Point Cilento Antico, nel corso di un’escursione sul M.te Stella, hanno scoperto una piccola grotta sulla cui parete rocciosa è possibile leggere la firma di Luigi Matonti e l’anno 1804, quella di Giuseppe Palladino e l’anno 1843 e, in modo meno chiaro, il cognome Schiavo. Si è subito pensato, come ipotizzato anche da questa testata e dagli stessi ragazzi dell’Info Point sulla loro pagina Facebook, a un rifugio di briganti che adoperavano questi anfratti come nascondigli nei periodi precedenti e successivi l’Unità d’Italia.
Il Settimanale Unico monitorerà gli sviluppi che sicuramente riguarderanno queste preziose scoperte per darne notizia ai suoi lettori.