Chi non vorrebbe avere a disposizione un elisir di lunga vita? Con enormi probabilità, possiamo affermare che tutti auspichiamo a una vita migliore e a un aumento della sua durata. In merito a questo argomento si è detto di tutto e di più. Dall’alimentazione ai vari frutti dell’immortalità descritti in epoche antiche, nessuno in verità è riuscito a svelare il segreto per superare la lunghezza media della vita, fino a pochi anni fa. Noi cilentani lo sappiamo bene… l’elisir di lunga vita è la nostra Dieta Mediterranea.
Il Parco Nazionale del Cilento, del Vallo di Diano e degli Alburni è, da tempo, considerato una vera e propria oasi di serenità, lontana dallo stress e dal caos delle realtà metropolitane. La sua favorevole collocazione geografica gli ha regalato posti incantevoli tra mare, colline e monti e lo pone tra le mete preferite del un turismo nazionale ed internazionale. Ma il nostro Parco, soprattutto negli ultimi anni, è diventato “celebre” anche per la longevità e per la qualità della vita dei suoi abitanti.
In passato sono state avanzate molte ipotesi che potessero spiegare le motivazioni e i segreti della longevità degli abitanti del nostro territorio, prima tra tutte la dieta mediterranea ed i suoi benefici effetti sull’apparato cardiovascolare, che vennero studiati da illustri epidemiologi quali Ancel Keys e Geremia Stamler, i quali fecero del Cilento la loro dimora fin dagli anni ‘60.
Da queste premesse, nonché dalla volontà di potenziare le ultime ricerche, nasce l’appuntamento scientifico che si è tenuto sabato 1°aprile presso il Centro della Biodiversità del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni a Vallo della Lucania.
L’incontro è stato organizzato e svolto in collaborazione di numerose istituzioni, tra cui la Banca Monte Pruno, sempre sensibile alle dinamiche connesse al territorio, nonché a quegli elementi che possano consentire di metterlo al centro di discorsi dal grande valore aggiunto.
L’incontro riprende quanto fatto nell’estate del 2015, quando un gruppo di ricercatori statunitensi (Università di San Diego), tedeschi (Berlino) ed italiani (Università La Sapienza di Roma e GREAT Network Italy), dopo un incontro con il Sindaco di Pollica – Stefano Pisani –, entusiasti di queste realtà tipiche del Cilento, si è proposto di mettere insieme le diverse forze scientifiche al fine di iniziare un’indagine esplorativa sul segreto della longevità e dell’invecchiamento, in buona salute, delle popolazioni del Cilento. È subito partita un’indagine con la collaborazione dei medici di famiglia del territorio che ha portato ad individuare un cluster di circa 300 residenti dei piccoli paesi di una parte del Cilento, di età uguale o superiore ai 90 anni che apparivano esenti da malattie degenerative cerebrali e patologie cardiache quali l’Alzheimer e lo scompenso di cuore.
Lo scorso Gennaio, a seguito di un secondo incontro svoltosi presso l’Università di California – San Diego, un gruppo di 35 ricercatori Italiani, con il supporto di 6 medici di medicina generale operanti sul territorio Cilentano, ha iniziato uno studio presso i nuclei abitativi di 28 Centenari e dei loro conviventi (rappresentanti il gruppo di controllo) in 9 paesi del Cilento.
I risultati primari di questo studio pilota hanno contribuito a confermare un innovativo messaggio scientifico: “La scienza moderna si appresta a misurare i fattori bioambientali del Cilento che potrebbero essere alla base della longevità e dell’invecchiamento in buona salute dei suoi abitanti”.
Sono emerse molte informazioni utili e l’incontro ha dimostrato il vivace interesse scientifico nei confronti di questo studio. Sono già programmate diverse pubblicazioni, che presto saranno presentate.
Ha dato il via ai lavori Antonio Aloia – sindaco di Vallo della Lucania – seguito dall’onorevole Tino Iannuzzi e Tommaso Pellegrino. E poi Stefano Pisani, Michele Albanese, Nicola Ferrara, Salvatore di Somma, Giuseppe Scarano… e, ancora, medici che contribuiscono alla crescita e alla ricerca del nostro territorio come il dott. Giovanni D’Arena ed altri professionisti di fama nazionale ed internazionale.
Il progetto, infatti, vuole riavviare una collaborazione attiva, a partire proprio dall’incontro del 1° aprile, che coinvolga tutto il Cilento, con un programma internazionale più ambizioso, volto a far aderire ulteriori partner, inclusa le Università di Lund in Svezia e Konkun in Korea, nonché la Banca Monte Pruno.
La parola chiave del convegno è stata “concretezza”.
«Il mio sogno – ha dichiarato il Presidente del PNCVDA Tommaso Pellegrino – è quello di creare all’interno del centro della Biodiversità un centro di ricerca per la Dieta Mediterranea. Basta chiacchiere! Basta fare convegni e riunioni che non portano a niente! Noi, in qualità di Ente Parco, dobbiamo schierarci in prima linea!». «Solo chi non vuole fare non fa!», ha rincarato la dose Stefano Pisani, sindaco di Pollica, pienamente d’accordo con l’idea di Pellegrino. «La Dieta Mediterranea è un nuovo modello di sviluppo del futuro e, per questo, riprendendo le parola di Toni Aloia, non può e non deve restare “chiusa in un cassetto”. Cominceremo ad avere al nostro fianco dei collaboratori, come la Banca Monte Pruno. Cominceremo a crescere e ad essere in grado di produrre risultati». L’unico problema evidenziato è la scarsità di risorse economiche, per questo motivo Pisani ha invitato tutti – comuni, enti, istituzioni, privati… – ad intervenire.
Michele Albanese – direttore generale della Banca Monte Pruno – pienamente d’accordo con Pellegrino e Pisani ha tenuto a precisare «la necessità di dare concretezza alle idee» invitandoli a stipulare un protocollo d’intesa per mettere in piedi un’idea progettuale che possa far crescere il nostro territorio e che possa creare anche nuovi posti di lavoro per i giovani cilentani.
Sulla scia di Albanese, anche il rappresentate del Parlamento italiano, Tino Iannuzzi, ha richiesto un progetto concreto al Presidente del Parco, il quale si è impegnato a produrre e promuovere, nel prossimo consiglio del Direttivo, un provvedimento per sottoporre al Governo l’esigenza di creare un centro di ricerca per la Dieta Mediterranea – il primo in Italia – nel nostro territorio.