Lo scorso 27 dicembre, quando la Cilentana è stata chiusa tra gli svincoli di Ceraso e Cuccaro Vetere, il traffico tra il Basso Cilento e Vallo della Lucania è stato deviato sulla ex SS 18. Effettuato il sopralluogo tecnico da parte dell’Anas, gli interventi di ripristino, necessari e complessi a causa dei gravi danni strutturali al viadotto ‘Acquarulo’, struttura situata a oltre 50 metri di altezza, potrebbero terminare entro Pasqua. In attesa che la Cilentana torni percorribile il percorso alternativo , sulla ex SS 18, è stato riorganizzato; il trasporto scolastico è stato riprogrammato; è stato incrementato il trasporto intermodale, attraverso l’uso combinato di pullman e treni.
Le criticità e i disagi sono notevoli: la ex SS 18 è una vecchia e lunga via interna, tortuosa e stretta, divenuta ora molto trafficata! Per un camion che rallenta a una curva, un ingorgo, o un cinghiale che attraversa la strada, i tempi di percorrenza si dilatano facilmente oltre la mezz’ora. Stiamo entrando nel pieno dell’inverno, il che significa condizioni climatiche avverse e scarsa visibilità. Con freddo, ghiaccio e neve alle porte, la sicurezza dei viaggiatori è una priorità: il celere ripristino dell’ unica arteria a scorrimento veloce è una necessità fortemente avvertita da cittadini ed istituzioni. I disagi logistici hanno ripercussioni sulla sicurezza, sulla salute e sull’economia dei cittadini e dell’ intera comunità cilentana. Il tempestivo ripristino della Cilentana è da Pasqua in poi necessario per la sopravvivenza del turismo nel Basso Cilento. Ed è necessario per chi, due volte al giorno, deve percorrere questo tragitto: lavoratori pendolari, studenti che devono raggiungere gli istituti di Vallo della Lucania e di Castelnuovo Cilento, e così pure l’Università di Salerno. E poi ci sono le emergenze: le ambulanze con i malati che hanno necessità ‘vitale’ di arrivare nel più breve tempo possibile all’ospedale San Luca di Vallo della Lucania. Aumentano le persone, fra lavoratori, studenti e intere famiglie, che stanno cercando un alloggio temporaneo a Vallo della Lucania: la stanchezza, magari alla guida di un’auto, la preoccupazione per adolescenti che escono all’alba e rincasano al calare del sole, col rischio di perdere le coincidenze, sono la ragione di questa comprensibile ricerca di ulteriori e alternative soluzioni. Occorre constatare che chi, resistendo allo spopolamento che avanza, resta ad abitare borghi fra i più belli del Cilento, isolati sulla costa o nelle aree interne, deve ora affrontare questa ulteriore difficoltà.
L’interruzione e il ridimensionamento dei servizi, il deterioramento delle infrastrutture sono da sempre i motivi sociali, economici ed ambientali che inducono intere famiglie a trasferirsi nei limitrofi centri, maggiormente serviti. Poi, da paese spopolato a borgo fantasma il passo è breve. L’augurio è che, subito dopo la riapertura della Cilentana, si pensi già a pianificare, a organizzare per tempo un piano B, a migliorare le condizioni dell’arteria secondaria che stiamo adesso utilizzando; anche se economicamente non conviene, perché i borghi sono in decrescita demografica; va fatto, soprattutto perché la Cilentana, l’unica “vera strada”, è stata costruita negli anni ’70-’80- Occorre investire adesso per sperare nella sopravvivenza dei borghi di un territorio, il Cilento, che, come spesso ripeto, è il paradiso nascosto d’Italia. Che il Cilento resti pure nascosto, ma non isolato.