Viabilità e collegamenti con gli Alburni ancora una volta sono sotto la lente d’ingrandimento e finiscono con alimentare polemiche mai spente del tutto. Sono ancora tanti i disagi legati alla Strada statale 166 degli Alburni, nei pressi del Comune di San Rufo, quando il 25 gennaio scorso un pezzo di costone roccioso è franato precipitando lungo l’arteria che collega il piccolo centro valdianese a Corleto Monforte. Mentre con un comunicato stampa pure il segretario provinciale del Partito Democratico Nicola Landolfi è intervenuto sulla chiusura: “Abbiamo chiesto al Prefetto di intervenire immediatamente in Regione Campania, con particolare riferimento al brillante duo Caldoro – Cosenza, per la riapertura della Strada Statale 166, la cui chiusura impedisce il transito tra gli Alburni e il Vallo di Diano, bloccando migliaia di famiglie e interrompendo sevizi di pubblica utilità” si legge nel documento. “Se non si pone rimedio subito – ha detto Landolfi – i nostri Consiglieri regionali dovranno impegnare altri Organi dello Stato, sulle responsabilità di una strada e di competenze non svolte da chi dovrebbe farlo“. “Ci costringono a essere ultimi, sempre più ultimi – conclude il segretario del Pd Salerno – in un territorio grande quanto una Regione”. Intanto anche il presidente della Provincia Canfora ha chiesto lo stato di calamità naturale a seguito degli eventi alluvionali che hanno colpito diverse località nel Salernitano. E gli studenti e i pendolari costretti a percorrere ogni giorno quel tratto di strada, la SS166 appunto, lanciano da giorni accorati appelli affinchè la situazione venga ripristinata al più presto. “Non si può accettare il fatto di svegliarsi alle 6 di mattina per arrivare a scuola dopo circa due ore di pullman” hanno detto. I disagi provengono soprattutto da Roscigno, Corleto Monforte, Bellosguardo, Ottati, Sant’Angelo a Fasanella quando gli studenti frequentano le scuole del Vallo di Diano come Teggiano, Sala Consilina e Sant’Arsenio. Un appello unanime e una voce che naturalmente si solleva anche dai sindaci dei comuni rimasti isolati o meglio costretti a percorrere strade alternative impiegando il doppio del tempo prima di giungere a destinazione. Intanto sembrano in agenda diversi tavoli tecnici per fare il punto della situazione e mettere la parola fine a eventi che si presentano ciclicamente come scene di un film già visto e rivisto parecchie volte.