di Antonella Citro
“La chiusura del carcere è a giusta ragione vissuta come una perdita per il territorio dopo la scelta dolorosa e che continuo a ritenere sbagliata della soppressione del tribunale di Sala Consilina che, doveva rimanere nell’ambito del distretto della Corte d’Appello di Salerno, e non poteva essere portato fuori provincia, fuori regione e fuori Corte d’Appello. Oggi abbiamo dato luogo a una utile discussione”, sono le parole dell’on. Tino Iannuzzi pronunciate in occasione dell’assemblea convocata dal sindaco Francesco Cavallone e che si è svolta nell’aula consiliare di Via Mezzacapo. Presenti sindaci o delegati del Vallo di Diano e solo due onorevoli: Tino Iannuzzi e Simone Valiante. “Sulle ragioni che hanno determinato la chiusura della casa circondariale, ragioni che insistono sul numero ridotto dei detenuti in stato di custodia e le condizioni difficili di adeguatezza per la espiazione della pena complessiva in quell’istituto e i canoni complessivi di sostenibilità economica e impiego del personale che guida le scelte del Ministero – continua Iannuzzi – dopo il caso Torreggiani, tutte le carceri hanno dovuto fare un salto di adeguatezza, di decoro e dignità. Si tratta cioè di una decisione preannunciata per quanto concerne Sala, sottolineo come il Ministero avrebbe dovuto comunicare preventivamente nel dialogo diretto con gli amministratori e con il sindaco questa decisione che più volte eravamo riusciti a differire negli anni e nei mesi scorsi”. “Ora però è in agenda una predisposizione nuova, un nuovo piano carcerario – annuncia Iannuzzi- d’intesa con il Ministero delle Infrastrutture e Di Grazia e Giustizia in cui è in netta evidenza la condizione della edilizia carceraria in Campania, a mio avviso, c’è lo spazio di prevedere accanto al mega istituto napoletano una casa circondariale con circa 200 detenuti rispetto ai quali io penso che Sala Consilina e il Vallo di Diano può, a giusta ragione, avanzare un suo progetto. E io sostengo questa battaglia insieme al territorio”. Parole rivolte a un territorio a sud di Salerno che ancora una volta si sente sotto scacco. Una chiusura quella del carcere per tutti annunciata. “L’intento non era quello di parlare dell’ennesimo scippo per il comprensorio – tuona il Presidente della Comunità Montana Raffaele Accetta interpretando anche il pensiero dei sindaci – lo scopo era quello di fare una riflessione tra di noi. E trasferirla alla parte politica che ci rappresenta. Abbiamo dovuto registrare con amarezza l’assenza totale degli invitati tranne Iannuzzi e Valiante e questa è l’ennesima prova di quanto siamo abbandonati. Si tratta di una politica che si rivolge al territorio solo nel periodo elettorale. Ed è questo il motivo principale sul quale dobbiamo riflettere. Se dobbiamo continuare a sopportare questo stato di cose non saprei davvero se sia utile fare me culpa dopo l’ennesimo scippo. E’ arrivato il momento di reagire, non ci bastano più le chiacchiere”.