Buongiorno, dottor Marzaduri, innanzitutto come coniuga due passioni, almeno apparentemente così distanti tra loro, come quella per l’ipnosi e la psicologia in genere e quella per l’ingegneria informatica?
«Non credo, in realtà, che siano due ambiti così distanti e lontani tra loro, e quello che mi affascina, in entrambi i settori, è poter individuare il meccanismo che si cela dietro ad una dinamica o a un problema, sia esso di natura matematica o psicologica, e di apportare il mio personale contributo nell’individuazione di quei principi e quindi nella risoluzione del problema».
Ecco, appunto, mi ha anticipato. Ma siamo giunti alla sua seconda grande abilità e passione, l’ipnosi…in che senso faceva questo paragone?
«Intendo che non esiste una pratica ipnotica universale e applicabile a qualunque paziente,o basterebbe preparare dei nastri registrati da fare ascoltare. Per ogni singola persona l’ipnotista terapeuta deve pensare un apposito approccio che gli permetta di mettere il paziente in contatto con il proprio inconscio, che è la condizione imprescindibile per il successo della terapia. Per farlo l’ipnotista deve avere oltre a precise competenze psicologiche e mediche anche grandi doti di empatia .
E l’aspetto che mi affascina maggiormente di questo lavoro è proprio questo,ideare una soluzione creativa per il singolo cliente…un po’ come avviene per l’ipnosi».
Molto affascinante, inizio a capire cosa unisce per lei le sue due grandi passioni. Un’altra domanda anche se posso ormai intuirne la risposta. Perché non si è dedicato alla carriera accademica, provenendo da una famiglia ricca di accademici in diversi rami disciplinari?
«Non sopporterei una vita tra libri e scartoffie, intrisa di burocrazia e giochi di potere, mi passi il termine. Amo l’arte ‘del cesello’,l’analisi,lo studio del dettaglio siano essi applicati a un sistema operativo o alla macchina più complessa esistente che è il cervello umano, nonché la possibilità di entrare in rapporto profondo con l’essere umano, le sue speranze, ma soprattutto le sue paure più profonde o desideri più nascosti cosa che solo la professione da psicologo consente».
Quali sono gli aspetti dell’informatica a cui si dedica maggiormente?
«La cyber security, ovvero la tutela della sicurezza informatica di sistemi sia privati sia complessi come quelli aziendali, attraverso una serie di ‘opere informatiche creative’. Mi impegno a creare una rete pensata su misura per il singolo utente e le sue specifiche esigenze, rigorosamente usando interfaccia Linus, priva dei rischi di violazione privacy e di cessione dei dati a terzi che comporta invece l’impiego dei sistemi Mac o Google…».
A questo punto mi fa venire in mente un’ultima domanda. Questa sua passione per il dettaglio e la precisione la esercita certamente anche nel gioco degli scacchi che a questo punto bene rappresenta la sua poliedrica formazione e personalità…
«Sì, lo pratico a livello agonistico e ho partecipato a diversi tornei giovanili nazionali e internazionali, vincendo, a esempio, la categoria B del torneo di Costa Viola con un punteggio di 6 su 8. È stata, inoltre, per me una grande emozione durante il torneo dei “ Dioscuri “ di Agrigento aver battuto il maestro Fabiano, fortissimo giocatore e allievo di un campione del mondo. Organizzo e arbitro anche diverse competizioni, regionali e nazionali».