L’elezione per il Presidente della Repubblica, ogni giorno diventa, nello stesso tempo, una ridicola commedia all’italiana e una vicenda vergognosa, disgustosa e inaccettabile.
Il problema della elezione per il Quirinale è sicuramente molto importante per il Nostro Paese, ma vivaddio, proprio in nome di questa importanza, ci doveva essere un maggiore senso di responsabilità da parte della classe ( si fa per dire) politica del centrodestra, nel cercare di candidare alla massima carica dello Stato una personalità, con una moralità a prova di bomba, senza scheletri nell’armadio, senza pendenze giudiziarie ancora in corso ed in buone condizioni di salute, previo un check-up.
Occorreva, quindi, un nome nuovo, autorevole e condiviso, ma il centrodestra ha candidato l’uomo piu vecchio della tribù politica, 85 anni, con grossi problemi di salute, come risulta dai frequenti ricoveri al San Raffaele di Milano, certificati dal prof. Zangrillo ed anche con qualche problema nella deambulazione, come si nota attraverso le immagini televisive; sicuramente il meno autorevole, dal punto di vista morale, per il suo passato non certo limpido e cristallino, ( vedi Noemi, Ruby, il Bunga Bunga) ed il più divisivo dal punto di vista politico, ovvero il “papi” Silvio Berlusconi.
Non aggiungo altro, perché sul personaggio Berlusconi, mi sono già ampiamente espresso nei miei precedenti scritti ed aggiungo solo che non mi meraviglia affatto se ora va a caccia di voti, a pagamento, (ho letto di un milione di euro a voto) per cercare di essere eletto alla Presidenza della Repubblica, perché la sua è una vera politica espansiva (di soldi).
Il vergognoso ed indecente andazzo su Berlusconi che compra i voti, grazie alle sue enormi possibilità economiche, va ormai avanti da anni e anni e finirà solo con la sua uscita di scena, perché il personaggio è abituato da sempre a contrattare interessi, affari, favori, piaceri e “marchette” inconfessabili. Dimenticavo di dire che al Quirinale ci sono numerose stanze, per cui Berlusconi potrebbe esercitarsi nel suo gioco preferito, ossia il gioco del cucù, quello che fece con la Merkel.
Siamo proprio ai titoli finali di una commedia tragicamente ridicola e ridicolarmente tragica, perché noi siamo l’Italia del “riso e dell’oblio” e siamo soprattutto anche l’Italia del “Drive in.”
“CETTO” C’È, SENZADUBBIAMENTE.