<>, sono le parole di Katia Pafundi responsabile del centro antiviolenza Aretusa di Atena Lucana. L’occasione è san Valentino quando cioè circa cento donne si sono date appuntamento per dire no a ogni tipo di sopruso. All’evento nel Vallo di Diano che, si è tenuto di mattina, in sinergia con quanto è accaduto con il resto del mondo, erano presenti la scuola secondaria di secondo grado del posto, gli allievi dell’Istituto Superiore “Monsignor Sacco” di sant’Arsenio e l’istituto omnicomprensivo di Montesano sulla Marcellana. Presente anche la polisportiva di Atena Lucana e Dance all dance ballet studio. <>. Insomma anche quest’anno il Centro Antiviolenza Aretusa del Consorzio Sociale di Zona S10, gestito dall’Associazione Differenza Donna Ong, anche quest’anno ha voluto partecipare al flash mob più famoso al mondo: “One Billion Rising”, una campagna internazionale di sensibilizzazione contro la violenza sule donne e i bambini che usa la danza come mezzo di resistenza creativa alla violenza. Anche quest’anno il 14 febbraio, infatti, in circa 200 paesi nel mondo si è danzato per strada sulle note di “Break the chain”, da sempre colonna sonora del flash mob, per dire NO alla violenza su donne e bambini: la musica e la danza sono diventate così simbolo di un’unica battaglia per la libertà, per la solidarietà, per una rivoluzione culturale a tutti i livelli, attraverso le scuole, le famiglie, i mezzi di comunicazione, le istituzioni e tutte le organizzazioni attive nei territori. Un entusiasmo contagioso che ha visto partecipazione e voglia di continuare a dire No a ogni genere di violenza. Palloncini rossi in segno dell’amore tipico del giorno e a maggior ragione e in nome di quel sentimento tante donne erano presenti in piazza.