La celebrazione del perdono celestiniano è stata ispirata da Papa Celestino V, che ha emesso una storica ‘Bolla’ come atto di associazione tra le popolazioni locali. La tradizione, che si svolge nella città e nella provincia dell’Aquila, comprende un insieme di riti e celebrazioni trasmessi ininterrottamente dal 1294. La pratica trasmette un senso di continuità e identità culturale per l’intera comunità. La ‘Passeggiata del Perdono’ si apre con l’accensione del ‘Fuoco del Morrone’ e la sua discesa, accompagnata da una fiaccolata. La processione procede lungo un tradizionale itinerario scandito dall’accensione di tripodi in ciascuno dei ventitré borghi coinvolti, dove il sindaco firma una pergamena che ricorda i valori simbolici del Toro. Il raduno comunitario si conclude il 23 agosto a L’Aquila con l’accensione dell’ultimo tripode. Batteria, chiarine e sbandieratori animano e scandiscono il ritmo della Sfilata, che coinvolge 1000 cittadini vestiti con i costumi tradizionali. I partecipanti camminano insieme ai tre personaggi principali – la ‘Signora del Toro’, il ‘Giovane Signore’ e la ‘Signora della Croce’ – che simboleggiano i valori tradizionali della celebrazione: ospitalità, solidarietà e pace. I significati e le pratiche tradizionali dell’elemento vengono trasmessi attraverso le storie raccontate in casa, nelle scuole e nei luoghi di aggregazione della comunità, e la costante partecipazione della comunità alla celebrazione ne ha garantito la vitalità nel tempo. il ‘Giovane Signore’ e la ‘Signora della Croce’ – che simboleggiano i valori tradizionali della celebrazione: ospitalità, solidarietà e pace. I significati e le pratiche tradizionali dell’elemento vengono trasmessi attraverso le storie raccontate in casa, nelle scuole e nei luoghi di aggregazione della comunità, e la costante partecipazione della comunità alla celebrazione ne ha garantito la vitalità nel tempo. il ‘Giovane Signore’ e la ‘Signora della Croce’ – che simboleggiano i valori tradizionali della celebrazione: ospitalità, solidarietà e pace. I significati e le pratiche tradizionali dell’elemento vengono trasmessi attraverso le storie raccontate in casa, nelle scuole e nei luoghi di aggregazione della comunità, e la costante partecipazione della comunità alla celebrazione ne ha garantito la vitalità nel tempo.
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