L’ultima notizia di rilievo è relativa alla conferma della chiusura del carcere di via Gioberti, attraverso l’accoglimento da parte del Consiglio di Stato del ricorso presentato dal Ministero della Giustizia al fine di ottenere la riforma della sentenza del TAR di Salerno che, a sua volta, aveva accolto il ricorso del Comune.
Stiamo parlando del centro capofila del Vallo di Diano, Sala Consilina.
In riferimento alla casa circondariale ed al provvedimento del Consiglio di Stato, a stretto giro di posta è arrivato il commento del sindaco di Sala Francesco Cavallone che, attraverso un comunicato stampa, ha sottolineato come, a suo dire, la partita non sia ancora chiusa.
“L’appello del Ministero è stato accolto solo parzialmente. Il giudice di appello ha disposto la riforma parziale della sentenza impugnata – evidenzia il primo cittadino. Il Ministero, per disporre la chiusura del carcere, dovrà rinnovare il procedimento”.
Al di là di tutto si ha la netta sensazione che le speranze siano poche quanto nulle, anche perchè quello legato alla chiusura del carcere rappresentava uno scenario abbastanza prevedibile dopo la soppressione del tribunale salese.
Tuttavia, tale notizia va ad inserirsi in un discorso più ampio legato all’impoverimento dei servizi nel Vallo di Diano, con particolare riferimento proprio a Sala Consilina ed al peso oggi rivestito dal centro capofila del Vallo di Diano.
Il dibattito è stato innescato da un articolo del direttore editoriale della testata web Ondanews Rocco Colombo dal titolo “Cera una volta Sala Consilina” attraverso il quale Colombo ha evidenziato, come a suo dire, la cittadina abbia perso smalto negli anni, in merito ad attività, servizi e risorse umane.
L’editoriale ha provocato la vibrante replica di Cavallone che ha sottolineato che Sala Consilina è più che mai viva, come testimoniato anche dalle recenti inaugurazioni e dall’ampliamento di diverse attività commerciali, nonché dal diffuso fermento imprenditoriale.
Concetto ribadito dal consigliere comunale salese Elena Gallo sulla propria bacheca facebook: “Sala Consilina ha visto nascere diverse attività negli ultimi periodi e ad altre darà presto il benvenuto. Sala vuole vincere la sfida contro quella crisi che attanaglia l’intera nazione e resta la Cittá dei Servizi. Sala ha giovani e meno giovani che amano questa terra ed é qui che stanno investendo”.
La questione ha visto altri interventi, tra cui quello degli ex sindaci della cittadina Angelo Paladino e Giuseppe Colucci i quali hanno posto l’accento sulle criticità che oggi caratterizzano il paese.
Al di là di posizioni strumentali e limitandoci ai dati oggettivi legati al centro salese, è indubbio che, oltre al carcere ed al tribunale, negl’anni il numero delle attività commerciali presenti si sia notevolmente ridotto. Dato, questo, riscontrabile in tante altre realtà territoriali italiane. Sala capoluogo ha perso un pò la propria ‘veste’ commerciale’, a favore della frazione Trinità e di centri limitrofi, tra cui Atena Lucana Scalo. Un fenomeno, tutto sommato, fisiologico legato al prediligere aree logisticamente più favorevoli e maggiormente trafficate.
Se da un lato il centro salese non sembra più avere il peso specifico di un tempo, sia a livello commerciale che politico, dall’altro gli ultimi mesi hanno fatto registrare l’inaugurazione del teatro comunale e l’iniziativa legata al centro commerciale virtuale per il rilancio del commercio, con una relativa app per smartphone.
Insomma, i fasti di un tempo forse non si vivono più. Tuttavia il fermento non sembra mancare, così come gli sforzi per riadattarsi e confermarsi, non solo sulla carta, il paese capofila del Vallo di Diano.