Di Antonella Citro Gli avvocati di Sala Consilina ereditano 63mila euro di debiti dai colleghi di Lagonegro. Sindaco Cavallone, cosa vuol dire? Sembra strano che Lagonegro, un foro così piccolo possa avere un buco discreto perché 63mila euro è una somma discreta rapportata al numero di iscritti e del lavoro da gestire all’interno del foro di Lagonegro. Ciò significa che ci saranno quote da riscuotere dei singoli professionisti di Lagonegro e Sala Consilina. Quando i due consigli dell’ordine si sono accorpati, Sala Consilina, aveva un attivo di 19mila euro e va ricordato che mentre la riforma della geografia giudiziaria è andata in vigore il 13 settembre 2013, il consiglio dell’ordine salese si è estinto il 31 dicembre 2014 solo così è giustificabile il fatto che questa notizia sia uscita adesso. Quando verrà presentato il conto di risanamento occorrerà trovare opportune giustificazioni e spiegare il perché di questo buco e si dovrà procedere nei confronti di chi non ha saputo gestire. Attenderemo gli eventi ma questa spesa non sarà caricata sugli avvocati dell’ex foro salese né sui colleghi di Lagonegro che hanno regolarmente pagato. Sindaco, parliamo del consolidamento San Leone e Castello. La questione è approdata alla Corte di Giustizia Europea. Avremo un contenzioso giudiziario aperto non so per quanto tempo. Si tratta di oneri di sicurezza che riguardano il cantieramento di tutta l’opera, messi come una voce all’interno dell’offerta, nell’ambito del bando fatto dal comune di Sala Consilina e ora bisogna capire bene perché dopo che Sala ha appaltato il lavoro alla ditta che era stata aggiudicataria del lavoro, c’è stato un ricorso al Tar nel quale è stata rigettata la sospensiva poi l’impugnativa davanti al Consiglio di Stato che ha rinviato tutto alla Corte di Giustizia Europea. Non si capisce se questi oneri potessero essere compresi implicitamente in tutta l’offerta rispondente al bando o se dovesse essere esplicitamente precisato in una voce a parte nell’offerta. Resta una materia tecnica e spinosa. Spero che la situazione si risolva presto, stiamo parlando di una messa in sicurezza di un costone roccioso con un pericolo di incolumità pubblica non di poco conto. Un nuovo sistema parcheggi è entrato in vigore da pochi giorni. Discreta è la tolleranza. Siamo stati chiari già dal nostro insediamento due anni fa perché pian piano saremmo intervenuti in tutte quelle che erano le problematiche principali della nostra città tra le quali la viabilità e parcheggio. Tante infatti erano state le lamentele dei commercianti e dei cittadini per il fatto che non vi fosse parcheggio nelle vie principali del territorio a causa di un sovraffollamento di auto. Abbiamo colto occasione per aggiudicare alla nuova ditta che la riscossione del pagamento del pedaggio dei parcheggi per mettere un po’ di ordine e tracciare una linea per un reset. Ci sarebbe stato un periodo di tolleranza anche per far abituare le persone a un sistema che sarebbe cambiato proprio per dare nuova vivibilità sia da un punto di vista pedonale che di circolazione del traffico. Ancora oggi la tolleranza è discreta ma non ci può essere la tolleranza verso chi lascia l’auto per andare al bar per un caffè senza pagare il relativo pedaggio. Vi sono molti stalli e quindi parcheggi liberi e sembra che il 50% delle auto a Sala sia sparito, sono stati smentiti anche i detrattori della mancanza di parcheggi. Ho sentito dire in giro che non ci sarebbe equilibrio tra zona blu e bianca ma non è così perché rispetto a 270 posti a pagamento ce ne sono forse più di 300 gratuiti. Solo alla Cravatta ci sono 120 posti gratuiti, il parcheggio sotto via Mezzacapo, circa 30/35 posti, sotto Rocco più di 1000 posti e tutta via Pozzillo.
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