È vero che nel comunicato diffuso da Sansone non c’è traccia del Parco! Ma è altrettanto vero che ha messo in campo un’iniziativa dal basso che si occupa dell’area vasta che comprende gli ottanta comuni situati nel perimetro dell’area protetta, e Sansone come presidente della comunità del parco, non può girarsi dall’altra parte altrimenti farebbe la politica dei due forni che non lo porterà molto lontano nella considerazione generale.
Sfoglia: Parco Cilento Diano Alburni
Un territorio dove la storia si mescola con la bellezza naturale, offrendo ai visitatori un’esperienza completa. Tra il suo mare cristallino, le tradizioni locali, la gastronomia e le testimonianze storiche, questa cittadina rappresenta una delle gemme più affascinanti della Campania.
Numerosi i luoghi visitati durante le riprese: Castelnuovo, Vallo, Ascea, Pisciotta, San Mauro La Bruca, San Nazario, Bosco, Pattano, Montano Antilia, Roccagloriosa, Vibonati, Sapri, Torraca, Casaletto Spartano, Padula, Sanza, Palinuro.
Casal Velino Paese sorge su una collina dal clima mite, perfetto tutto l’anno. Vie, piazze, archi, portoni, case in pietra, artistiche chiese e palazzi gentilizi ne testimoniano l’ antico passato medievale.
Intorno, ad avvolgerlo, un mare celeste che si unisce al cielo: scorci dalla disarmante bellezza che si può godere in quasi ogni angolo.
l sindaco Stefano Sansone ha ribadito l’importanza di una strategia condivisa tra i Comuni per costruire un’offerta turistica strutturata, capace di superare la stagionalità e valorizzare l’intero territorio cilentano. Si è discusso della necessità di individuare un modello di governance efficace, valutando le opzioni tra una Convenzione e un Accordo di Programma.
M’incanto al tozzo braccio di terra, balena spiaggiata, a dirupo sul mare ad evocare la dolente storia di Palinuro, inabissatosi per incauto sogno, come canta Virgilio, o per delusione d’amore ad inutile inseguimento della ninfa Camerota, in una notte di luna piena, come narra una leggenda popolare.
Elea-Velia è famosa per essere stata la patria della scuola filosofica di Parmenide e Zenone. Nonché fervida città della Magna Grecia con i suoi cittadini, la sua vita quotidiana, i suoi spazi pubblici e privati.
Da sempre questo borgo è pronto a raccontare di sirene, naviganti e artigiani intenti a modellare una civiltà fatta di argilla. Ha scritto Ugo Marano che «i ceramisti di Vietri hanno cominciato a plasmare terrecotte per pavimentare la terra, hanno plasmato ambrogette per dare dignità celeste alle cupole delle chiese, plasmato piatti e bicchieri per imbandire le nostre tavole a festa»
l’importanza della città romana – pur nel silenzio delle fonti storico-letterarie -, è testimoniata dalla presenza di un cippo funerario, del I secolo d.C., dedicato al duumviro edile e supremo magistrato Lucio Sempronio Prisco, morto in giovane età.
Individuare uno o più terreni di confronto sul quale spostare l’attenzione, non tanto di chi ha potere gestionale, che non avrà nessuna intenzione di cedere a chi ha fatto il bello e cattivo tempo finora; ma dei “cittadini del Parco” che dovrebbero essere i veri destinatari, oltre alla natura, delle attenzioni di chi governa il territorio e chi amministra le risorse pubbliche impegnate dallo stato