Amalfi e tutte le splendide cittadine della costa del suo territorio popolate, fortificate, ricche di palazzi sontuosi, ornati di affreschi, marmi, colonne, fontane, si avviavano a diventare modesti siti privi della ricchezza che veniva dal mare. Per loro fu giocoforza ritornare alle tradizionali occupazioni della pesca, dell’agricoltura, dell’artigianato.
Sfoglia: Le due Costiere: Amalfitana e Cilentana
Un territorio dove la storia si mescola con la bellezza naturale, offrendo ai visitatori un’esperienza completa. Tra il suo mare cristallino, le tradizioni locali, la gastronomia e le testimonianze storiche, questa cittadina rappresenta una delle gemme più affascinanti della Campania.
Visto dall’ampio terrazzo a strapiombo sul mare de “I Due Fratelli” di Vietri sul Mare, l’arco colorato del cielo sembra posare la base terrestre nel punto in cui è Atrani. Forse è solo illusione rifratta di mille goccioline iridate di pensieri e di sogni, che vogliono in quel pugno di case strette e sovrapposte l’una all’altra l’incontro con l’ambasciatore del bel tempo.
n alcuni suoi ricordi della Costiera, Eduardo De Filippo parlava delle lunghe “spase” di ziti che, prima di essere “incartati” nella tradizionale carta azzurra, venivano appesi lungo le canne e messi ad asciugare sulla stessa spiaggia ove una volta venivano costruite le navi mercantili della Repubblica Marinara d’Amalfi.
Casal Velino Paese sorge su una collina dal clima mite, perfetto tutto l’anno. Vie, piazze, archi, portoni, case in pietra, artistiche chiese e palazzi gentilizi ne testimoniano l’ antico passato medievale.
Intorno, ad avvolgerlo, un mare celeste che si unisce al cielo: scorci dalla disarmante bellezza che si può godere in quasi ogni angolo.
Famosa per l’arsenale e il cantiere delle galere, Minori fu rivale “turistica” di Amalfi «per la sua pittoresca situazione, la sua spiaggia, le sue industrie, i suoi aranci». Qui i Dogi della Repubblica vi soggiornarono spesso e alcuni sono sepolti nella Cattedrale di Santa Trofimena.
M’incanto al tozzo braccio di terra, balena spiaggiata, a dirupo sul mare ad evocare la dolente storia di Palinuro, inabissatosi per incauto sogno, come canta Virgilio, o per delusione d’amore ad inutile inseguimento della ninfa Camerota, in una notte di luna piena, come narra una leggenda popolare.
Narrano le “historiae” che i romani erano ghiotti di “gaurum” una prelibata salsa di alici che facevano giungere da Cetara. Era quella che oggi chiamiamo la “colatura di alici” e che ancora serve a condire saporiti piatti di spaghetti.
Elea-Velia è famosa per essere stata la patria della scuola filosofica di Parmenide e Zenone. Nonché fervida città della Magna Grecia con i suoi cittadini, la sua vita quotidiana, i suoi spazi pubblici e privati.
Tramonti è anche la terra dei più rinomati, anche se anonimi, pizzaioli del mondo, tanto che è in fase di progettazione un Museo della Pizza.
Frutto di miseria e fantasia, la pizza è diventata un piatto prelibato, entrata nella storia, nel costume, nel folclore del popolo grazie anche ai pizzaioli tramontani, ai quali non manca la conoscenza di quella “corte di regole” unica garanzia per un prodotto autentico e genuino.