Sfoglia: La Scvola di Atene

EPIGRAFE

Voi tutti che vivete rinchiusi entro le mura del monastero osservate, pertanto, sia le regole dei Padri sia gli ordini del vostro superiore e portate a compimento volentieri i comandi che vi vengono dati per la vostra salvezza… Prima di tutto accogliete i pellegrini, fate l’elemosina, vestite gli ignudi, spezzate il pane agli affamati, poiché si può dire veramente consolato colui che consola i miseri.

EPIGRAFE

Io che, già lieto e verde, alto cantai nel mio stato fiorito, or tristo e bianco pianger convegno i miei dolenti guai…..ma mentre che tacito meco medesimo queste cose riandava, e che a piagnere colla penna e lamentarmi m’apparecchiava, mi parve che sopra il capo mi fosse una Donna apparita, degna di molta reverenza… ella, accostandosi più appresso, in su la strema sponda del mio letticciuolo si pose a sedere, e guardando nel mio volto grave del pianto, e bassato in terra per lo dolore, cominciò del perturbamento della nostra mente a rammaricarsi …Non altrimente, che s’è di sopra raccontato, dissipate le nebbie della mia tristezza, vidi la luce, e ripigliai forza a poter conoscere chi quella fosse, che venuta era per medicarmi; il perchè, tosto che rivolsi gli occhi a lei, e le affisai addosso lo sguardo, scorsi la mia balia Filosofia, nelle cui case m’era infino da giovanezza allevato.