Oramai, nel comune sentire, si fa strada un “tarlo” che rosicchia dall’interno anche il “mobile” ben fatto: “il peso dei vincoli ricadono sui piccoli borghi collinari e montani che hanno l’intero territorio compreso nell’area protetta, mentre i comuni rivieraschi e più popolosi possono continuare a “svilupparsi” soprattutto facendo leva sull’unica vera industria che funziona … quella edilizia!
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Si tratta di una pletora di tanti tentativi di far entrare nel futuro molte realtà camuffate dalla voglia di “modernità” che hanno stravolto molti piccoli borghi compresi nel perimetro del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano, Alburni.
I Felittesi Sono tutti così cortesi, ti fanno sentire la benvenuta nel loro mondo e ti fanno sentire a casa.
La volontà di tornare ad essere protagonisti è sostenuta in modo convito anche dallo stato che assicura risorse aggiuntive ai comuni che “fondono” i loro destini mettendosi in insieme: il 60% in più per 10 anni. Lo prevede la legge sulle fusioni di comuni, inizialmente regolate dagli articoli 15 e 16 del Decreto Legislativo 267/2000
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