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Anche quando c’era un minimo di istinto a disattendere, il giradischi agiva ad insaputa e una zavorra pesava da ogni lato, nelle decisioni da prendere negli anni, dalle più piccole alle più impegnative, sempre passate sotto la lente di quel microscopio che pian piano aggiungeva filtri: dal pare brutto al pare giusto e pare corretto, pare necessario e pare doveroso

Una sensazione di privazione mi accompagnava anche da adulta, in ogni posto, in ogni impresa, anch’io sempre con una valigia di andata e ritorno. Di propositi all’andata, di regali e di oggetti scelti nelle vetrine al ritorno. Una sensazione di provvisorietà onnipresente, di sicurezza consolante solo quando mi ritrovavo su un mezzo di trasporto, a metà tra il punto A e il punto B, tra il prima e il dopo di qualcosa.

“La mediterraneità della Magna Grecia”, è il progetto promosso da Ambiente e Cultura Mediterranea che si avvia con la pubblicazione di una accurata indagine storica di Elio Di Bella, professore agrigentino, scrittore e giornalista che ravviva il dibattito culturale sulla Magna Grecia focalizzando le sue ricerche su “Agrigento, il Mediterraneo e Pirandello”.