Le barche imbandierate erano al comando di Roberto Aversano e Gennarino Chiariello, con i coordinatori Milena Parmisciano ed Assunta Niglio, delegata e attivista di “Mare Vivo” sezione del Cilento
Come nella consolidata tradizione si è rinnovata la discesa dei sub per venerare la “Madre Celeste”, quella che i marinai di Castellabate chiamano la “Stella Maris”, protettrice dei subacquei e di tutti i pescatori che tengono viva la tradizione di quella nota flottiglia di pescherecci e i tanti marinai che con le loro barche ogni giorno sono protagonisti sul mare. La venerata “S. Maria a Mare” a Santa Maria di Castellabate, come ogni anno, in queste acque limpide e trasparenti si svolge la solenne processione del Centro Subacqueo “A. S. Cilento Sub”. Così, anche quest’anno si è rinnovato lo spettacolo per venerare la Vergine dell’Assunta, ad opera dello storico Centro Subacqueo presieduto da Natalino De Santis. La cerimonia come ogni anno è cominciata nel “Santuario di S. Maria a Mare”, dove i sub hanno partecipato alla Santa messa a cui è seguita la benedizione della corona dei fiori, con foto di rito con il sindaco Marco Rizzo ed il consigliere Clemente Migliorino. All’uscita del Santuario la ricca schiera di atleti e simpatizzanti, rigorosamente in divisa sociale, si sono dirette all’approdo delle Gatte, per l’imbarco verso la funzione in mare aperto. Nello storico porticciolo delle Gatte, un cospicuo numero di associati subacquei, simpatizzanti e turisti hanno preso parte, su più imbarcazioni messe a disposizione dal Centro Subacqueo e dal gruppo ormeggiatori diretti da Fabio Tramutola, mentre tutti i sub preparavano le attrezzature. Per l’occasione le barche imbandierate erano al comando di Roberto Aversano e Gennarino Chiariello, con i coordinatori Milena Parmisciano ed Assunta Niglio, delegata e attivista di “Mare Vivo” sezione del Cilento. Uno spettacolo di barche che ha circondato l’iniziativa in mare aperto, fra cui il natante degli operatori sub di Carlo Galdieri, primo cameramen, il velista Giuseppe Squillaro ed ancora l’imbarcazione del Centro Subacqueo. A dirigere le operazioni di discesa l’istruttore federale sub Natalino De Santis, con un folto numero di subacquei fra cui, Massimo Di Giaimo, Alessandro Bellino, Gabriele Pinto, Roberto Guariniello, Carlo Galdieri ed Antonella Martuscelli. Presenti gli storici cronisti l’architetto Ianni, Manuel Chiariello, Maria Rosaria Guariglia, dirigente dell’Ufficio Turistico Comunale e Simona Passio ed altri devoti e turisti. Così la statua bronzea della “Madonna degli abissi”, che è posta alla profondità di 18 metri, nell’aria di mare antistante la Torre Perrotti di Santa Maria di Castellabate è stata raggiunta dai sub in immersione. Dalla barca appoggio, frequentatori dell’apnea hanno potuto osservare la commovente cerimonia sul limpido fondale, dove il volteggiare di più specie di pesci ha creato un’atmosfera incantevole. Mentre sul fondale, ricco di posidonia, meraviglioso esempio dell’Area Marina Protetta di Castellabate, si è assistito alla commovente cerimonia dove i sub in processione hanno deposto corona e fasci di fiori fra le braccia della Madonna. Per gli uomini credenti che ogni giorno affidano la vita al mare la cerimonia è vissuta con profonda fede. Così scene toccanti di subacquei in preghiera, un grande girotondo dei partecipanti intorno alla statua e poi il saluto finale con tutti gli erogatori di ossigeno aperti, facendo in modo che una grande colonna di bolle si levasse dal fondale, per risalire e schiumeggiare in superficie. Per i silenziosi sommozzatori, gelosi custodi di relitti di ogni epoca, in questi fondali ricchi di fauna e flora marina, impersonano oggi gli eroi del blù.
Immagini di grande suggestione dei Sub partecipanti tutti ai piedi della madonna degli abissi, che sul basamento porta inciso nel bronzo i nomi di due pionieri sub Gino Di Grado e Andrea Cafiero, un momento di raccoglimento e preghiera e poi tutti su con l’animo più leggero fra mille bollicine che in superfice annunciavano la risalita.
Appena risalito in superficie l’istruttore Natalino De Santis per noi della stampa commenta “ogni anno mi avvicino alla Madonnina degli abissi, la nostra “Stella Maris”, sempre più con animo grato e fervente di fede, in cui l’emozione si rinnova ed a lei affido con devozione un rosario, affinché continui la sua protezione per noi che passiamo parte nella nostra vita per lavoro, a volteggiare nel blu”. Una tradizione che per gli uomini di mare e devozione e si rinnova ogni anno con innato fervore, per quanti amano questo mare e i luoghi dell’incanto, dove a ferragosto un paese si veste a festa per offrire quanto di più suggestivo e sentito propone Castellabate.