La controversa svolta dell’Europa sulle emissioni degli edifici pubblici e privati potrebbe farsi via via realtà nelle prossime settimane, portando alla ristrutturazione dell’intero parco immobiliare europeo per renderlo più sostenibile. La battaglia nell’arena istituzionale Ue è ancora tutta aperta, con oltre 1.500 emendamenti proposti dagli eurodeputati al testo messo a punto dalla Commissione europea.
È solo il primo passo, ma certamente sarà fatto nella direzione giusta per andare incontro all’imperativo di dover ridurre costi e sprechi per i proprietari e gli inquilini e far fare agli stati membri un balzo in avanti nella direzione giusta della riduzione delle emissioni nocive sia per l’atmosfera e per il pianeta.
Certamente, niente accade se nulla si fa! Ma non dare corso alla direttiva europea vorrebbe dire interrompere la crescita del settore edilizio. Infatti, la ristrutturazione della gran parte del patrimonio abitativo, dove vivono milioni di Italiani che ne sono proprietari, sarebbe una vera e propria rivoluzione per il settore edilizio che potrebbe continuare a crescere non tanto per la realizzazione di nuove abitazioni (in Italia ce ne sono fin troppe) ma incentiverebbe gli italiani ad investire nelle case in cui vivono.
Inoltre, la direttiva europea darebbe continuità a ciò che si è fatto con il 110% nel corso degli ultimi 2 anni che nel giro di un anno verrà gradualmente sarà ridimensionato e poi estinto.
Ecco tutti gli elementi principali dell’ultima bozza di legge all’esame del Parlamento europeo:
* NUOVO TESTO – Entro il primo gennaio 2030 tutti gli immobili residenziali dovranno rientrare nella classe energetica E. Tre anni più tardi sarà obbligatorio passare alla classe D. Una promozione che richiede un taglio dei consumi energetici di circa il 25%, con interventi come cappotto termico, sostituzione degli infissi, nuove caldaie a condensazione, pannelli solari. Per arrivare alle emissioni zero al 2050.
* SANZIONI – Saltate al momento le possibili limitazioni alla vendita o all’affitto delle case per chi non possiede il bollino verde Ue. Toccherebbe comunque ai governi decidere quali sanzioni applicare, oltre all’automatica perdita di valore degli immobili non a norma.
* ESENZIONI – Dagli interventi sono escluse le case di vacanza, i palazzi storici ufficialmente protetti, le chiese e gli altri edifici di culto. Ma anche le abitazioni indipendenti con una superficie inferiore a 50 metri quadrati.
* DATE – La proposta di direttiva è stata presentata dal vicepresidente della Commissione Ue, Frans Timmermans, il 15 dicembre 2021. Con una rassicurazione rivolta soprattutto all’Italia: “Nessun burocrate di Bruxelles confischerà la vostra casa se non è ristrutturata”. Il 24 gennaio il testo sarà messo ai voti alla commissione Energia del Parlamento europeo e potrebbe planare sul tavolo della plenaria a Strasburgo il 13 marzo. All’ok dell’Eurocamera seguiranno le trattative con i Paesi membri per arrivare all’approvazione definitiva.