Di Gina Chiacchiaro Per natura sono sempre entusiasta quando vivo una nuova esperienza. Quando poi l’avventura è condivisa con un gruppo di persone che non conosci, essa diventa ancora più importante perché ti arricchisci e trasmetti con enfasi le tue conoscenze. Ho avuto modo di passare una giornata con un gruppo di persone provenienti da Voghera, nell’OltrePo in provincia di Pavia, arrivato nel Cilento per una breve vacanza. Il desiderio di conoscere il Cilento di cui avevano sentito parlare era evidente e, da parte nostra, il piacere di raccontarglielo era altrettanto palese. Il tour prevedeva il classico giro in barca davanti al promontorio di Palinuro e una escursioni alle grotte di Morigerati con sosta pranzo al tipico ristorante “I Compari”. Il gruppo, molto eterogeneo per interessi, si è lasciato guidare con quel pizzico di curiosità che contraddistingue la gente del nord e senza particolare enfasi, stando attenti, però, a tutto ciò che l’accompagnatore di turno diceva, indicava, raccontava. L’accompagnatore, prestati a questo ruolo “solo per un giorno “, è subito entrato nella parte del Cicerone e si è speso nel parlare del nostro Cilento: storia, curiosità, aneddoti, archeologia, cultura… Dopo un po’ il gruppo è divenuto più interattivo e sembrava affascinato e curioso allo stesso tempo. Arrivati a Palinuro tutti, ma proprio tutti, hanno deciso di fare il giro in barca senza lasciarsi influenzare dalle piccole onde che increspavano il mare né dalle bizzarre nuvole che vorticavano nel cielo. Dalla barca il promontorio di Palinuro pian piano ha fatto il suo ingresso in tutta la sua grandezza, la sua prepotenza, la sua bellezza selvaggia negli occhi dei visitatori. Intanto il barcaiolo ci invitava ad osservare le sculture che in mare aveva realizzato nel corso dei secoli e ad cogliere la somiglianza con particolari immagini. Il pomeriggio, dopo il pranzo, l’intera comitiva, lentamente, si è “inabissata” verso la Risorgiva di Morigerati. Il sentiero è difficoltoso a scendere e faticoso a salire. Il mulino, le grotte, la sorgente, il fresco “raffreddato” dall’ombra e dallo scorrere del fiume ha dato il meglio si sé. Il rientro a Casalvelino, presso l’hotel Licosia è stato un continuo raccontarsi del vissuto. La stanza, il letto, un breve riposo e poi a degustare la cena prima di una passeggiata sul lungomare di Casalvelino.
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