Lo spoglio dei voti, il giorno 27 maggio, ha parlato chiaro: Felitto ha proclamato Carmine Casella, della lista numero 1, “Per Felitto: Casella Sindaco”, nuovo primo cittadino del borgo del fusillo.
Poca, pochissima sorpresa, e festeggiamenti coloriti e “scoppiettanti”. Un plebiscito del genere non si vedeva da tempo a Felitto: 685 voti per la lista di Casella contro i 283 della lista del dottor Angelo Trotta, “Felitto Bene Comune”.
Nessuna sorpresa nemmeno per le preferenze, che hanno decretato il successo di volti con cui il popolo felittese ha già molta dimistichezza. Nell’ordine: Cosimo Sabatella, con 154 voti, Marta Gnazzo con 123 voti e Antonio Sabetta con 102 voti. A seguire, Alessio Colucci, Bruno Cavallo, Francesco Roselli e Antonio Salerno. Rimangono fuori, Antonio Gnazzo per un soffio, e anche il volenteroso Crispino Rizzo e l’attiva Rosanna “Rosy” Di Stasi”. Ora aspetteremo di sapere chi sarà il vicesindaco dell’amministrazione Casella.
Per quanto riguarda la minoranza, assieme al dottor Angelo Trotta, saranno presenti Giuseppina Di Stasi, 48 voti, e Michelina Bertone, 41.
La campagna elettorale è stata tra le più “tranquille” mai ricordate a Felitto, perché un clima di rassicurante certezza e vittoria circolava e serpeggiava nell’aria con una certa insistenza, inutile negarlo. Casella è un sindaco chiaramente amato dal popolo, che gli ha tributato i suoi omaggi in una maniera viscerale e prorompente, come non si vedeva da tempo. Senz’altro in popolo ha visto in Casella il riflesso speculare di una persona comune, di un uomo appartenente al popolo e vicino alle esigenze più concrete e pragmatiche del paese, stando a ciò che l’umore generale delle persone suggerisce in queste prime ore. Scontata, e per nulla sorprendente quindi, la vittoria di Casella, anche per via della sua compagine, composta perlopiù da persone ben note con un vasto seguito, che hanno portato in dote una vasta fetta di elettorato e di “aficionados”. Molto conosciuti i suoi compagni, sicuramente non nuove leve, bensì presenti anche nelle ultime amministrazioni, quindi si potrebbe pensare a un mero cambio di sindaco e basta, giacché le stesse persone sono state con Caronna per più di un lustro. Il popolo felittese è ben abituato ai loro volti, ma proprio il popolo li ha voluti lì, esattamente dove sono, e soltanto il tempo potrà decretare il successo, il fallimento o, ancora, lo stallo della situazione presente. “Salus populi suprema lex esto”, diceva un certo Cicerone (“il benessere del popolo sia la legge suprema”), e soltanto questo sarà il metro di misura per giudicare l’operato della nuova squadra. I migliori auguri a Casella, in queste ore concitate, perché amministri con scrupolo, coscienza e amore per il territorio e il popolo, quello stesso popolo che ha dimostrato di amarlo senza riserve e che gli ha regalato una vittoria schiacciante e quasi senza pari in tutta la storia elettorale di Felitto. Il carattere mite, l’educazione e la tempra da uomo comune fanno di Casella il beniamino perfetto dei felittesi, che riescono a riconoscersi in lui senza grossi problemi, quasi a colmare quel divario “istituzionale” tra la politica e il Cittadino. Ecco, ciò che ci si augura, al di là di colori, bandiere e festeggiamenti, è che la politica torni a toccare con mano il cittadino, a fargli respirare il suo odore, a rimanere vicina e presente per chiunque, perché quando il cittadino è lontano dalla politica, subentra quel sonno della ragione che genera mostri, come è accaduto con i risultati delle Europee, che hanno visto il dilagare della Lega al Sud, quasi come partito nazionale. Bisogna costruire una resistenza, partire dalle reti locali e mantenere la politica aderente al corpo del cittadino, sviluppare e creare cultura, perché soltanto la cultura può creare antidoti al veleno che ci attanaglia. C’è disperatamente bisogno di cultura, che Felitto possa ripartire da quella. Un augurio, e un plauso, anche al dottor Angelo Trotta. Perché è facile mettere in moto una macchina che sarà certamente vincitrice, ma Quando invece si hanno dubbi sulla buona riuscita di quella stessa macchina, la situazione è un attimino più complicata. Trotta ha composto la sua lista con grandi difficoltà ed enormi problemi, ostacoli di qualsiasi natura, ma ha dimostrato una volontà e una forza d’animo ferree. È stato tetragono nel suo voler dare un’alternativa a Felitto, perché una campagna elettorale con una sola lista sarebbe stata la sconfitta in partenza di tutti noi. Un plauso a Trotta, per aver avuto gli attributi di mettersi in gioco, nonostante le nubi e il cielo non proprio terso. Gli auguriamo di operare bene in minoranza, e di creare quella dialettica che è propria della democrazia. Salutiamo questa campagna elettorale, ricca di metafore varie, con un’ultima massima, se così vogliamo chiamarla.
Basta parlare di ponti, dighe e quant’altro, di felittesi e non felittesi, ma parliamo di cultura, unitevi e quel ponticello usatelo per ricordarvi da dove venite, per respirare le vostre radici e l’aroma dei vostri natali.
Ma non abbiate paura mai di scavalcare il ponte, perché sì, soltanto “passando il ponte” si può crescere, confrontarsi con gli altri, contaminarsi, e poi portare tutto con sé.
A casa propria.