Sono diversi i segni che si possono lasciare su un territorio e frutto dell’iniziativa, delle capacità, della lungimiranza e della tenacia di determinate personalità: opere, infrastrutture, eventi. Ma ciò che forse più incide sulla quotidianità e sul futuro è tutto ciò che ruota intorno al lavoro, ovvero stabilità, serenità e possibilità di progettare.
E’ così per i 220 dipendenti che operano negli stabilimenti di Teggiano, senza contare i 60, tra valdianesi e non, che lavorano in provincia di Frosinone ed i circa 200 che verranno.
Stiamo parlando di Carmine Cardinale, imprenditore di Teggiano e titolare della Cardinale Group, realtà imprenditoriale attiva nel settore della termoidraulica e della ferramenta.
Un’azienda attiva nell’area industriale teggianese e la ferramenta presente nello stesso comune, un’azienda operativa a Pratica, in provincia di Frosinone e un nuovo progetto per affacciarsi ai mercati del nord e legato alla creazione di un’efficace e corposa piattaforma aperta solo ai rivenditori, finalizzata alla vendita diretta e svincolata dal web. Il tutto acquisendo un nuovo stabilimento ad Anagni (Frosinone).
Questo e molto altro è Carmine Cardinale che, con il supporto di familiari, collaboratori e dipendenti, negli anni è diventato un punto di riferimento in ottica lavoro ed investimenti.
La Cardinale Group è l’azienda principale del Vallo di Diano e anno dopo anno ha guadagnato sempre più posizioni, fino a diventare la prima realtà del centro sud ed una delle prime in Italia nel settore termoidraulico.
Una storia, quella di Carmine Cardinale, fatta di intuizioni, spunti, difficoltà, coraggio e gratificazioni.
Tutto è partito nel 1981 con la produzione di scaldabagni, a livello artigianale. Col passare del tempo le cose sono cambiate e il giovane Carmine si è trovato di fronte ad un bivio: fare un grosso investimento o mollare e cambiare rotta. Naturalmente ha prevalso la prima. E così ha iniziato ad inserire nuovi articoli e di anno in anno è riuscito ad incrementare prodotti e zona di mercato, componendo un catalogo sempre più corposo. Per arrivarci sono risultati fondamentali lo spirito di iniziativa e le intuizioni. Come quelle che lo hanno portato a puntare sul sudest europeo e sull’Africa nera, mercati emergenti ed aree in cui, in quegli anni, era significativa la richiesta di materiale.
Il fatturato, così, è cresciuto costantemente, passando dai 500 mila euro degli inizi ai circa 120 milioni di euro attuali.
Allo stesso modo è cresciuto vertiginosamente il numero di dipendenti, tanto che, come sottolineato dallo stesso imprenditore teggianese, l’organico è più ricco di quello di cui effettivamente ci sarebbe bisogno. Questo anche perché la voglia di aiutare il territorio e chi lo vive, è grande quanto quella di fare impresa al meglio.
Come detto, ai capannoni presenti a Teggiano, qualche anno fa se ne è aggiunto uno operativo nel Lazio, in provincia di Frosinone. Realtà produttiva, quella frusinate, che in pochi anni ha quadruplicato il fatturato, arrivando a circa 20 milioni di euro.
E ora un nuovo investimento nella stessa provincia. Il Gruppo Cardinale, infatti, ha acquistato ad Anagni lo stabilimento ex Videocolor e lo sta ricomponendo alla luce delle proprie esigenze e per dar vita ad un colosso della distribuzione di termoidraulica.
L’inaugurazione è prevista entro fine anno e dovrebbe portare in dote (senza contare quelli che potrebbero arrivare da iniziative collegate) circa 200 nuovi inserimenti che, come in precedenza, potrebbero vedere interessati anche diversi valdianesi. La struttura è stata acquistata dalla Secomit srl di Teggiano, società che si occupa del settore immobiliare del Gruppo Cardinale. E’ quotidianamente operativa, inoltre, una società di logistica che si occupa di ordini e consegne in tutta Italia, attraverso camion e furgoni.
Insomma, attenzione alle opportunità d’impresa, certo, ma anche ai giovani e meno giovani del Vallo di Diano, quotidianamente alla ricerca di opportunità di lavoro e di un futuro possibile.
Futuro che, altrimenti, non sarebbe stato semplice da immaginare, in particolare, a Teggiano.
“Sono nato lavorando e sarà sempre così. Sin da giovanissimo mi sono posto un obiettivo chiaro e preciso e l’ho protetto e custodito dalle tante disavventure che mi sono capitate. Ora non ci si può fermare. Gli investimenti in capannoni e strutture devono essere continui. Non sono nato dietro la scrivania, sono nato con i miei dipendenti. Anche nei momenti di crisi non ho mai mandato nessuno a casa, né lo farò, perché sarebbe una sconfitta”.
Cono D’Elia