Un consiglio comunale in seduta straordinaria e monotematico ha avuto luogo a Sala Consilina lo scorso 24 luglio. Al centro dell’incontro: il carcere. “Abbiamo percorso migliaia di chilometri non solo per andare a Roma ma anche in senso figurato. Dobbiamo partire dal presupposto che abbiamo una sentenza che è passata ingiudicato al Consiglio di Stato il 6 novembre 2017 che ha annullato il provvedimento di soppressione della casa circondariale di Sala Consilina firmata dal ministro Orlando il 27 ottobre 2015 – dice il sindaco Francesco Cavallone – tanto è stato fatto prima, tanto di più dopo con varie lettere e vari incontri anche grazie all’intervento del senatore Castiello. Una battaglia giudiziaria che è stata condotta solo dal Comune di Sala Consilina e dall’Ordine degli avvocati. Siamo stati abbandonati da tutti. La provincia di Salerno si è costituita in giudizio, ringrazio ancora il presidente Canfora che ha sposato le nostre richieste nel ricorso. Ho scritto più volte al Ministero, c’è stata una conferenza dei servizi dopo la sentenza, dopo varie richieste di soluzione del problema sono stati posti una serie di paletti, un chiaro segno dell’organo tecnico di non voler risolvere il problema. Ho cercato di ribadire nella delibera consiliare che il problema non è tecnico ma politico. Si parla con gli organi tecnici che non hanno qualificazione o legittimazione a interloquire con la parte politica ma noi ci dobbiamo rivolgere al Ministro e al Sottosegretario alla Giustizia perché sono loro che ci devono garantire la parte politica e devono intavolare le dovute discussioni”. “Abbiamo accolto le sollecitazioni che venivano dalla società civile, da Angelo Paladino di UGCI, dalla lettera della presidente della Corte d’Appello di Potenza Sinisi e abbiamo chiesto alla maggioranza di convocare un consiglio comunale al quale hanno partecipato anche consiglieri e parlamentari di tutti i livelli istituzionali – dice il capogruppo d’opposizione Domenico Cartolano – ritengo che si possano creare le basi affinchè si possa avere uno spiraglio nelle nostre zone che più di altre vive una situazione anche paradossale. Avere un detenuto e non sapere dove allocarlo secondo le nuove disposizioni sanitarie è umiliante e va in netto contrasto con i principi della Carta Costituzionale”. “Ho svolto un’interrogazione nella forma del question time in aula con il Ministro della Giustizia per porre il tema di una deprivazione insopportabile per questo territorio che è chiusura della casa circondariale di Sala Consilina motivata su ragioni economiche – dice l’onorevole Federico Conte – un giudizio che tiene conto di una dimensione quantitativa e una riposta burocratica che è venuta dal Ministro in tal senso. Credo che la questione vada posta sul piano politico e non si deve commettere l’errore che si è invece commesso con il tribunale. Va elevata la discussione a tutti i livelli provinciali e regionali, c’è l’occasione di una campagna elettorale che è occasione di una legittimazione di questo territorio: l’attualità per il carcere ma più in generale per il presidio giudiziario di cui è stata spogliata”. “Penso che su alcuni temi non ci debba essere alcuna contrapposizione. Quando si lavora per il territorio, quando si lavora per la nostra provincia, occorre trovare una sintesi e l’abbiamo trovata con l’impegno di tutti – dice l’onorevole Gigi Casciello – ho proposto che venga presentato un emendamento al Decreto Semplificazione per la riapertura reale del carcere di Sala Consilina. Sono oltre 200miliardi che arrivano nella prospettiva da qui al 2021 di utilizzare anche dei fondi per la riapertura di questo carcere. Siccome di fatto il bicameralismo è stato già superato da questa maggioranza che ci governa nel senso che i provvedimenti che vengono approvati da una Camera difficilmente vengono modificati successivamente, ho suggerito che poiché il Decreto va prima al Senato e poi alla Camera, da senatore, chiederò ai colleghi senatori in particolare al senatore Cangini di cofirmare insieme al senatore Castiello del M5S e ai senatori di altri partiti questo emendamento a favore del carcere di Sala Consilina”. “Il tema affrontato è uno dei più caldi della nostra consiliatura – dice l’avvocato Sebastiano Tanzola a nome degli avvocati – siamo stati sempre vicini all’amministrazione comunale tanto è vero che siamo intervenuti nel ricorso proposto ma è evidente che è anche un problema politico. Nel mio intervento ho portato il grido di dolore degli avvocati che si è reso ancora più forte dalle ultime emergenze che abbiamo vissuto. Non solo la soppressione del tribunale che ha portato alla recisione delle nostre radici, noi non abbiamo più contatti con i nostri giudici superiori, siamo stati proiettati in un’altra regione, subiamo tutti i giorni questa contingenza. Dopo ci viene tolto anche il carcere seppure piccolo ma la pena è tesa alla riabilitazione e, anche la vicinanza del detenuto al proprio nucleo familiare, è un momento di riabilitazione, invece, noi abbiamo non solo perso il tribunale, perso il carcere e ogni mattina che c’è necessità di fare una convalida di arresto le cancellerie devono prima di tutto trovare un carcere disponibile, far partire l’auto con il magistrato, quindi una serie di problemi. Il mio ruolo di vicepresidente del Consiglio dell’Ordine mi impone un momento di unitarietà e noi siamo ben contenti di lavorare ma non dobbiamo dimenticarci che abbiamo subito un forte vulnus”.
Antonella Citro