I giorni 2 e 3 febbraio alcuni liberi attivisti della Lega hanno messo in piedi una vera e propria raccolta firme con dei gazebo all’interno dell’area pedonale adiacente ai templi. La mobilitazione chiamata “Salvini non mollare”, che ha caratterizzato l’intera nazione, è frutto della richiesta di autorizzazione a procede presentata al Senato disposta dal procuratore di Agrigento Luigi Patronacchio che, a seguito dell’episodio della nave “Diciotti”, vorrebbe processare il ministro Salvini con l’accusa di “sequestro di persona”. La mobilitazione spontanea degli attivisti che, con pochi mezzi e tanta partecipazione, raccogliendo circa 500 firme, ha decretato l’inizio dell’avvento leghista all’interno del tessuto sociale di Capaccio Paestum. Questa mobilitazione, a sostegno del leader del carroccio, da una lettura di una società ancora attiva e che, nonostante le scoraggianti dinamiche locali, pulsa ancora di passione per la politica e interesse per il proprio Paese. Giuste o sbagliate che siano le loro ragioni va dato merito, dopo la morte della seconda repubblica e dei partiti tradizionali, di aver portato a Capaccio, insieme al M5S, la discussione politica nazionale e il sentimento di appartenenza ad un partito che per troppo tempo sono scomparsi dalla scena locale. Questo certamente aiuterà, nel lungo periodo, il ricambio della classe dirigente e ad allontanarsi dalla insipida “civicità” adempiendo ad una sana e giusta militanza politica che potrà raccogliere tanti ragazzi dalla strada.
Caso nazionale:
La situazione è davvero intricata perché, se da una parte bisogna comunque tener conto dell’articolo 3 della costituzione, che stabilisce l’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge, dall’altra gli stessi costituenti, quando scrissero la costituzione, riconobbero ai rappresentanti delle istituzioni un’ulteriore salvaguardia affinché, quando l’azione politica contrasta in modo particolare l’interpretazione di una legge, il Senato o la camera di appartenenza possano decidere mediante votazione.
E’ anche vero che se il Procuratore Patronacchio avesse avuto la piena convinzione che si stesse consumando il reato di “sequestro di persona” egli stesso avrebbe potuto ignorare il regolamento delle Camere arrestando Salvini perchè in “flagranza di reato”; dato che la nave Diciotti è stata bloccata in diretta TV. Evidentemente lo stesso Procuratore ha delle riserve al riguardo e dovrà anch’esso rispondere del fatto di non aver agito prima, se avesse avuto la totale convinzione del reato. Resta il fatto che questa mossa ha creato un certo disagio all’interno del governo in quanto: Fico vorrebbe che il Senato concedesse l’autorizzazione a procede e invece Fedriga, Governatore del Friuli (Lega), ha ipotizzato una ridiscussione di tutto qual ora questo avvenga.