di Lucio Capo
Cosa bisogna fare per ridare dignità alla fascia costiera?
È necessario recuperare la bellezza del mare, della pineta e della spiaggia. Con il coinvolgimento della Regione e dello Stato, il Comune deve fare un progetto di recupero ambientale. Bisogna realizzare il PRG di Airaldi, eliminare la strada sulla duna e realizzare parcheggi a monte della pineta, in modo da creare un unicum tra pineta, spiaggia e mare. La fascia costiera è in condizioni squallide, la litoranea è in uno stato pietoso, non si può pensare di fare turismo in queste condizioni.
A destra e a sinistra del Sele vi sono due aree S.I.C. (Siti di Interesse Comunitario), aree degradate e depredate, a questo si aggiunge lo spreco di denari pubblici per fare interventi inutili, tipo l’area pic-nic, distrutta, di Foce Sele, costata ottocento mila euro.
La pineta così com’è è una squallida piazza d’armi. Gli esperti di forestazione dicono che un bosco senza sotto-bosco è un bosco morto. Un modo semplice per riatt8ivare il bosco è farci arrivare il sole. Si devono tagliare i pini. La pineta deve respirare. Si chiama un boscaiolo e si tagliano i pini. I S.I.C. che ci stanno a fare se sono stati distrutti? 650 ettari di fascia costiera, nel Comune di Capaccio e nel Comune di Eboli, a sinistra e a destra della Riserva Fluviale Sele –Tanagro. I S.I.C.dovrebbero essere tutelati dalla Regione. E’ compito del Sindaco chiamare il responsabile regionale del S.I.C. e renderlo edotto sulle condizioni di degrado dell’area posta sotto tutela.
La Provincia di Salerno ha concepito un progetto di artificializzazione dell’intero Golfo da Pontecagnano a Capaccio, come si contrastano queste proposte scellerate?
Già in passato la Provincia fece un progetto di massicciate a mare e un muro alto più di 2m lungo la pineta, di 10 miliardi di lire, che fummo costretti a contrastare. Oggi la stessa Provincia ritorna a proporre un progetto, di artificializzazione della fascia costiera, con quarantadue massicciate dal costo di 70minlioni di euro, un progetto vecchio di quarant’anni, fotocopia di progetti analoghi. È una follia che si ripete ad ogni lustro, giusto per sprecare soldi pubblici a danno del turismo e dell’ambiente. Errare è umano ma perseverare è diabolico.
Come si risolve l’annosa questione della fascia costiera, della convivenza tra tutela ambientale e stabilimenti balneari?
Il Comune insieme alle organizzazioni ambientali e i concessionari dei lidi devono trovare un accordo. L’esperienza dell’Oasi Dunale di Legambiente è prioritaria è il modello da portare avanti, la gente vuole vivere nella natura. L’Oasi Dunale di Legambiente è uno dei progetti più avanzati al mondo di fruizione della spiaggia.
L’arretramento dei lidi, come propone il Comune,può essere una soluzione?
Penso di sì, la pineta, la spiaggia e il mare sono un grande attrattore turistico, bisogna fare i parcheggi a monte e realizzare sentieri nella pineta. Godere della pineta in modo intelligente, come ha fatto Legambiente nell’oasi di Torre di Mare, così tutto il litorale diventa attrattivo per i turisti. Tutto questo, però, non si può calare sulla testa degli operatori turistici, senza il loro coinvolgimento. Il futuro Sindaco deve trovare le soluzioni adatte, per la fruizione della spiaggia, nel rispetto dell’ambiente, con i cittadini, le associazioni e gli operatori turistici.
C’è un candidato Sindaco che sia in grado di portare avanti tutto questo?
Stiamo lavorando ad un progetto che preveda il riassetto urbanistico del Comune, nei punti fondamentali c’è il riassetto della fascia costiera. L’impegno del gruppo di cittadini che si candida a guidare capaccio, è nella opposizione strenua al progetto dissennato dei massi a mare, che stravolgerebbe inevitabilmente l’immagine e la redditività dei lidi di Paestum.
A Paestum sono arrivati altri 30milioni di euro, ma non si è voluto comprare Villa Salati, non si vuole comprare il Tabacchificio del Cafasso, si vogliono sprecare 10milioni per ricostruire la Cirio invece di scavare il Santuario di Santa Venere, la riqualificazione del territorio interesserà anche l’Area Archeologica?
La questione Paestum è la questione numero uno, che deve affrontare il prossimo Sindaco. Le case abusive della 220 non si abbatteranno mai. Bisogna utilizzare tutti gli strumenti urbanistici, per risolvere la problematica, compresa la perequazione. Chiudere la pratica dell’abusivismo nella 220 con una sanatoria e con quei soldi riqualificare. Il Capo di Fiume e la Lupata devono essere bonificati e ridiventare corsi d’acqua fruibili. Il Milione di euro della legge finanziaria del 2005, serviva per rivoltare Paestum come un calzino, i soldi servivano per fare un’indagine puntuale della 220 e poi riqualificare con fondi anche internazionali. Gianni Agnelli era disponibile ad investire per ridare bellezza a Paestum. Il Presidente della FIAT aveva portato Michelin a Paestum, e, si era dovuto scusare con illustre ospite per il degrado dell’Area Archeologica.
La riqualificazione è un miraggio, ma si montano sfere geodetiche sotto il Tempio di Atena!
Le sfere geodetiche sono state smontate grazie alla battaglia di molti. Quelle sfere non dovevano rimanere lì per sempre, perché erano uno sfregio all’Area Archeologica. Le sfere erano un’opera abusiva permanente, che obbligava il Ministro Franceschini e la Soprintendenza ad intervenire, a tutt’oggi il basamento è ancora lì.
Va bene la spiaggia e Paestum, ma le campagne degradate e abbandonate?
Per le Borgate Agricole saranno previste aumenti di volumetria per attività produttive legate all’agricoltura e al turismo rurale, verranno incentivati i B&B, gli agriturismi e le fattorie didattiche.