
La politica ha bisogno di spazi, di tempo e, soprattutto, di organizzazione per mettere in ordine le idee e farsi trovare pronti quando i tempi saranno maturi per scendere in campo sia alle scadenze codificate sia quando una “bufera” rade al suolo l’intera impalcatura politica che regge le sorti di una città.

Purtroppo, a Capaccio Paestum, il tempo di entrare in gioco che si concedono i protagonisti della vita politica amministrativa è sempre troppo ravvicinato alla chiamata alle urne per consentire tappe di avvicinamento ponderate ai bisogni. Per cui, tutti i protagonisti devono “correre” ai ripari per essere della partita elettorale e, oggettivamente, arrivano con il “fiatone” in fondo al rettilineo dove li aspetta una serie di incombenze da assolvere per poter essere della partita: assemblamento di un programma elettorale adeguato alle priorità che si vorranno indicare, individuazione di un candidato sindaco, composizione delle liste, organizzazione della campagna elettorale …

Dal giorno in cui il sindaco in carica di Capaccio Paestum, Franco Alfieri, eletto con una maggioranza senza precedenti nella Città dei Templi, fu disarcionato dall’arresto ordinato dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Salerno, sono passati circa sei mesi.
Nei primi tre mesi sia l’opposizione presente in Consiglio comunale sia quella attiva nella società civile hanno chiesto a gran voce che il Consiglio, la Giunta e il Sindaco facente funzioni rassegnassero le dimissioni e consentissero alla città di tornare alle urne per eleggere sindaco e consiglio legittimati dal nuovo voto popolare.
Prima di Natale, assolto al doveroso compito di predisporre il piano di riassetto e rientro del bilancio comunale, Maria Antonietta Di Filippo e tutti i consiglieri di maggioranza si sono dimessi e consegnato le “chiavi” del comune al prefetto di Salerno, Dott. Francesco Esposito.
In tempi strettissimi Esposito e il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, hanno nominato commissario il Dott. Davide Lo Castro per la gestione straordinaria dell’ente comunale … a Lo Castro si è aggiunto il sub commissario dott. Francesco Prencipe.
Sono tre mesi che il comune è commissariato e durante questo tempo ci sono stati diversi incontri pubblici e “privati” per raccontare e raccontarsi ragioni e torti del tempo passato dal 2019 ad oggi …
Quasi niente per ricordare il perché, per ben tre volte, gli elettori chiamati alle urne hanno scelto prima Franco Palumbo, e poi Franco Alfieri confinando all’opposizione la classe politica capaccese DOC.
Ora che, finalmente, la ruota torna a girare nella direzione invocata da più parti, da ottobre ad oggi, ecco che chi doveva farsi trovare pronto a riprendere in mano le redini del governo cittadino, sembrano “ammutoliti” e restii ad imboccare la strada maestra delle elezioni indette dal ministero e convocate dal prefetto di Salerno Esposito!

Si tenta di forzare la mano al ministro Piantedosi affinché rinvii, dopo averli convocati, i comizi per eleggere sindaco e consiglio di Capaccio Paestum.
L’impressione è che non essendo riusciti ad individuare un candidato sindaco unitario del Centro Destra, si è pensato bene di ribaltare il tavolo (da sempre invocato) e rinviare le elezioni di un anno lasciando nelle mani del Sub commissario il futuro prossimo della città!
C’è da scommettere che nemmeno in un anno le “fazioni” che si vestono dei panni di partiti troveranno un punto di incontro su una persona che possa impersonare le anime variegate del centro destra locale visto che anche l’unico che aveva dato una sia pur condizionata disponibilità, Antonio Fasolino, ha fatto marcia indietro per motivi “personali”.
Allora, dicendola con le parole di molti protagonisti della vita politica amministrativa di Capaccio Paestum, “sarebbe un ‘suicidio’ politico lasciare languire i tanti problemi lasciati irrisolti dai disastri compiuti da Alfieri!”
Ecco perché, sia pur con tutti i limiti economici, giudiziari e politici che la situazione presenta, la soluzione migliore è prendere il toro per le corna e assumersi la responsabilità di “scegliere” una nuova guida che indichi la strada che si vorrà intraprendere per rimettere in carreggiata la vita amministrativa di una città che non ha “altro” tempo da “perdere”.
Ci sono cinque candidati in campo: l’imprenditore Pasquale Quaglia, l’Avv. Gaetano Paolino, l’Avv. Simona Corradino, imprenditore Giuseppe Casella e il pensionato Vincenzo Topo.