Da quando si è verificata la spaccatura all’intero del consiglio, fino alla caduta dell’amministrazione, si sono tirati fuori argomenti, più o meno legittimi e attendibili, che all’opinione pubblica in questo anno e mezzo o non sono stati esplicitati o non hanno avuto un loro riscontro concreto. Le dichiarazioni, pervenute soltanto dopo che la crisi si era manifestata, ci obbligano a confrontarle con i comportamenti tenutasi in questo anno e mezzo di governo nei quali i protagonisti hanno agito nello scenario politico di Capaccio Paestum.
Partiamo dalla prima sconvolgente dichiarazione, o rivelazione, fatta da Dott. Petraglia prima e dal ex sindaco Franco Palumbo poi. Hanno rivelato che, prima del primo turno, alle elezioni amministrative del 2017, c’è stato un accordo sottobanco che prevedeva un appoggio elettorale reciproco qual ora uno dei due candidati sindaco (Sica e Palumbo) fosse andato al ballottaggio contro il Dott. Voza. La seguente rivelazione, smentita per la verità da Dott. Franco Sica con apposito comunicato, ci induce a fare una riflessione comparativa a ciò che si è poi palesato dopo. Ammesso che il Dott. Petraglia abbia detto il vero, come mai questo retroscena si è palesato soltanto dopo la crisi di governo? Come mai il Dott. Petraglia non si è ribellato subito a questa scelta che senza dubbio, se fosse vera, suona come una presa in giro nei confronti dell’elettorato? Come mai, invece, dopo lui ha accettato, una volta in consiglio, di sedersi comunque in maggioranza con Palumbo nonostante fosse a conoscenza di un accordo sottobanco? Perché tenersi dentro tutto per un anno e mezzo? E se non vi fossero stati problemi all’interno del consiglio lei avrebbe comunque fatto questa rivelazione?
Se questa storia fosse vera, nonostante l’articolata smentita del dott. Franco Sica, il dott. Petraglia non solo sarebbe il testimone ma addirittura il complice di uno scellerato accordo. Accordo che la sua rinomata statura morale avrebbe certamente ripudiato. E complice lo sarebbe anche l’ormai ex Sindaco Franco Palumbo il quale avrebbe condotto una campagna elettorale viziata sin dall’inizio. Nonostante, va detto, il modo cruento con cui i duellanti si sono fronteggiati in campagna elettorale sembra ancor più assurda questa versione del Dott. Petraglia.
Se, al contrario, questa storia fosse falsa, e quindi sarebbe vera quella di Franco Sica, si potrebbe ipotizzare che sia stata tirata fuori, dopo un anno e mezzo, e solo dopo la crisi di governo con elezioni alle porte, per colpire lo stesso Franco sul piano politico e dunque estromettendolo da una possibile ricandidatura a sindaco magari, forse, in favore del fratello Dott. Enzo Sica che è già al lavoro per costruire nuove liste sotto la sua candidatura già ufficiosamente presentata. Movente che, vista la situazione di profonda incertezza in cui versava il contesto politico all’epoca della rivelazione e il miraggio di nuove elezioni all’orizzonte, potrebbe aver avuto anche l’ex sindaco Franco Palumbo per favorire se stesso. Comunque lo si giri questo racconto sembra scricchiolare da tutte le parti.
Concludendo: se la storia fosse vera la si doveva rivelare subito al popolo senza aspettare comodamente un anno e mezzo e sedersi tranquillamente in maggioranza avallando così quell’accordo che lui stesso ha denunciato, se fosse falsa…
Forse sarebbe meglio credere che si fosse frainteso anche se, per la verità, anche durante la diretta di “Stile TV” del 28/12, Petraglia ha tenuto a confermare la sua tesi con un apposito messaggio
Seconda dichiarazione ancora più “entusiasmante”. Pasquale Mazza, il leggendario consigliere che ha deciso le sorti dall’amministrazione Palumbo, ha dichiarato, mediante nota stampa a “Stile Tv”, che uno dei motivi per cui ha deciso di sfiduciare il Sindaco è stato una promessa che lo stesso Palumbo gli aveva fatto circa una sua candidatura al consiglio provinciale salvo poi venir meno alla medesima parola. Prendendo per vere queste parole la domanda sorge spontanea: vuoi vedere che, forse, è stata proprio la medesima promessa a far passare il sig. Mazza in maggioranza?
L’altro motivo, sempre leggendo la sua nota, è che all’interno del consiglio non vi era libero arbitrio per i consiglieri di maggioranza e che non condivideva il modus operandi sia del Sindaco e sia del tecnico, nominato mesi prima, Dott. Di Gregorio. Ricordiamo che, nel momento in cui il sig. Mazza ha deciso di passare in maggioranza l’architetto Di Gregorio era già stato nominato e stava già operando al PUC. Dunque anche qui verrebbe da chiedere: come mai un consigliere di opposizione, che spesso sono quelli più incalzanti e meglio informati sulle dinamiche consiliari, non aveva la più pallida idea di come veniva orchestrata l’azione amministrativa? Eppure lo stesso Mazza si è presentato in tv al fianco del Sindaco soltanto un mese fa ed è stato fra i pretoriani più agguerriti durante il primo consiglio comunale. Dunque, come mai, dopo un anno e mezzo di opposizione durante il quale non ha compreso bene qual’era il metodo del sindaco, all’improvviso in soli poche settimane se non giorni il sig. Mazza si è così rinvigorito? Eppure è il politico più anziano, in termini di anzianità politica, e non si è mai accorto di nulla sedendo, appunto, tra i banchi dell’opposizione che ha il compito di far emergere proprio quelle problematiche che solo adesso, dopo un dietrofront clamoroso, il sig. Mazza ha fatto emergere.
Ecco. Prendendo per vere queste dichiarazioni scricchiolanti capiamo che nella politica tutto ha un tempo. C’è un tempo per essere amici e un tempo per essere nemici. C’è un tempo per provarci e c’è un tempo per defilarsi. C’è un tempo per mentire e c’è un tempo per dire la verità….