Dopo mesi vissuti sul filo del “rasoio” in attesa delle decisioni che la magistratura prenderà nei confronti del sindaco sospeso, Franco Alfieri, arriva una buona notizia dal comune di Capaccio Paestum: il consiglio comunale “approva il riequilibrio di bilancio” che consentirà all’amministrazione di continuare a essere operativa in ogni settore della vita politica amministrativa del comune.
La sindaca f.f. M. Antonietta Di Filippo, che ha potuto tirare un sospiro di sollievo, ha dichiarato che si è trattato di “un atto dovuto a questo ente e alla nostra città”. Anche l’assessore al Bilancio Agresti, che si è assunto la responsabilità di varare il piano da portare in consiglio, ha ringraziato i consiglieri presenti per il “grande senso di responsabilità dimostrato approvando il piano”.
Il sindaco f.f., De Filippo, ha ribadito che si è trattato di “un atto dovuto a questo ente e alla nostra città”.
In fondo pochi avrebbero scommesso sulla tenuta dei consiglieri comunali sottoposti ad uno stress sia da chi nella città è all’opposizione sia da quanti li avevano sostenuti e li mettevano in guardia su eventuali “passi falsi” che potevano essere commessi.
Un ruolo centrale lo ha avuto il segretario generale che ha seguito l’iter burocratico fino all’approdo in consiglio aprendo un “ombrello protettivo” durante tutto il percorso a tutti i funzionari e a coloro che hanno collaborato alla messa in sicurezza dei conti dell’ente.
Ma è l’assessore al bilancio, Antonio Agresti, che chiarisce alcuni aspetti dell’operazione portata a compimento nei tempi strettissimi a disposizione, infatti, ricorda e chiarisce che “Il piano di riequilibrio finanziario pluriennale è una procedura amministrativa adottata dagli enti locali con lo scopo di risanare le finanze per assicurare all’ente una condizione per evitare il dissesto finanziario. Tale documento è finalizzato ad agevolare il recupero del deficit strutturale.”

Agresti rivendica di aver deciso di approvare il piano, che ha una durata ventennale, che prevede una serie di misure attendibili e prudenziali. Sono misure che, portate a termine, consentiranno all’ente di rientrare dal deficit”.
Agresti precisa anche che “qualche errore questa amministrazione lo ha fatto, ma addossare interamente la responsabilità all’amministrazione Alfieri è una cosa falsa. Infatti, la massa passiva oggetto di definizione contiene una serie di situazioni pregresse mai affrontate che oggi ci assumiamo la responsabilità di affrontare”.
In attesa di poter vedere pubblicato l’atto completo per darne una lettura più consapevole, è giusto evidenziare che questa è una vera e propria “boccata di ossigeno” per l’intera comunità rimasta interdetta dagli accadimenti che hanno visto coinvolto Franco Alfieri e buona parte dell’apparato amministrativo dell’ente.
In fondo, erano in pochi a scommettere sulla tenuta della maggioranza in consiglio comunale, sia pur poderosa, eletta con Alfieri. Ma il primo segnale di tenuta era già venuto dall’intervista rilasciata al nostro giornale dal presidente e dal segretario del Partito Democratico di Capaccio Paestum, Pasquale Cetta e Umberto Puca che dichiararono “non ci saranno defezioni da parte dei consiglieri in carica in numero tale da provocare lo scioglimento del consiglio”.
L’anno che si para davanti a M.A. Di Filippo non sarà certo facile, ma l’aver superato lo scoglio più pericoloso, la fuga dalle responsabilità della maggioranza del consiglio espressa dalle urne, la rende più fiduciosa e sicura nel portare avanti l’amministrazione ordinaria dell’ente e, dove sarà possibile, procedere con il completamento delle opere già cantierate e non coinvolte nelle indagini al fine di far avanzare il piano di riordino della città immaginato dall’amministrazione Alfieri.