Anche Franco Sica ha dato corso al “balletto” dello scambio di poltrone favorendo la transumanza dagli scranni del consiglio comunale ai posti previsti nella stanza della giunta comunale. Pertanto, Ettore Bellelli diventa assessore ad Ambiente e Politiche Agricole); Fabio Scariati si occuperà di Finanze, Bilancio, Contabilità e Tributi); Gianfranco Masiello dedicherà il suo tempo alle Attività Produttive, Ecologia, Benessere Animale); a Maria Rosaria Picariello sono affidate le Politiche Sociali e Scuola e a Maria Antonietta Di Filippo, oltre alla carica di vice sindaco avrà la delega per l’ Identità Locale e Cultura. Di conseguenza Fernando Maria Mucciolo e Giovanni Cirone subentrano in consiglio al posto della Di Filippo e della Picariello. Il posto di Masiello sarà occupato da Antonio Di Filippo e quello di Bellelli da Antonio Scariati. Emanuele Sica sarà il presidente del Consiglio.
Alfieri ha fatto ciò che aveva dichiarato in campagna elettorale, ma non è detto che ha fatto bene! Infatti, i suoi predecessori sindaci di Capaccio Paestum hanno attuato le stesso metodo di farsi affiancare dai più votati andando a modificare la composizione del consiglio comunale eletto in prima battuta.
La legge elettorale assegna compiti ben distinti al sindaco, alla giunta e al consiglio.
Il sindaco, eletto direttamente dai cittadini, ha un ruolo apicale e sceglie gli assessori in base al programma da portare avanti assegnando loro delle deleghe che può ritirare in qualsiasi momento. I prescelti sono presentati al consiglio che ne prende atto senza doverne approvare la nomina né può sfiduciarli. I consiglieri e gli assessori si confrontano nelle apposite commissioni consiliari.
I consiglieri, al contrario, hanno il compito di approvare o rigettare il bilancio ed ogni altro atto programmatorio che il sindaco è tenuto a portare all’attenzione del consiglio. Ecco perché andando a snaturare la suo composizione si altera anche un delicato equilibrio di bilanciamento di poteri ma anche l’esito dello scrutinio elettorale.
Nel passato, questo ha fatto molto male al regolare andamento della consiglia tura perché quando il sindaco è entrato in collisione con uno o più assessori (consiglieri) facendoli transitare da un ruolo ad un altro si è trovato a dover fronteggiarli nella dialettica sviluppatasi sotto i portici di Capaccio Scalo, davanti ai bar dell’area archeologica, passeggiando in piazza Temponi al capoluogo …
C’è anche un altro aspetto che ha molto condizionato la vita politica amministrativa del passato remoto e recente: la costituzione di uno staff del sindaco che, in molti casi, è entrato in contrasto con i componenti della giunta per “invasioni di campo”.
Ovviamente, queste sono considerazioni che riguardano il passato … il futuro dipenderà molto dallo spirito di collaborazione che il sindaco saprà instaurare tra i tre soggetti che hanno al responsabilità di amministrare la comunità di Capaccio Paestum.
C’è da sottolineare che con la scelta della Di Filippo come sua vice, Alfieri ha dato un segno di continuità con l’amministrazione di Franco Palumbo. Questo, insieme alla dichiarazione fatta dopo le lezioni della richiesta fattagli dal suo predecessore di provarci a succedergli nella carica, è un segnale forte e chiaro nella direzione di non buttare a mare il programma di lavoro fatto fino all’uscita di scena dell’ex “straniero” in Capaccio Paestum.
Buon lavoro