Tempo di pandemia, periodo di crisi economica, momenti incerti per il futuro. Queste tre fasi che attualmente colpiscono lo status sociale di una intera nazione, si riversano con ampio spettro sui territori comunali. Ma in tempo di Covid e restrizioni a Capaccio Paestum, quasi a sfatare le ombre delle limitazioni a persone e attività commerciali, ciò che pare si sia avulso da queste condizioni è la volontà di un territorio nel darsi una nuova immagine.
In ciò c’è da dire anche che in questo momento le sfide che noi tutti dobbiamo affrontare, attraverso le politiche gestionali e/o produttive, sono anche di sviluppo territoriale, occupazionali e non da meno competitivi in fatto di riqualificazione e arredo urbano. Già, perché i luoghi dovrebbero beneficiare continuamente del cambiamento, quel processo atto alla creazione e alla gestione al fine di sviluppare e territorializzare gli spazi comunitari. Il cambiamento però, affinché si generi nella sua totale espressione e risulti applicabile in tutte le cose, abbisogna di una equazione spesso di difficile interpretazione, ancor più di ardua condivisione: pensare e agire.
Un fenomeno culturale e politico che nella fattispecie della riqualificazione di alcuni spazi del comune di Capaccio Paestum ha, con evidenza, innescato da una parte profondi consensi dall’altra marcati dissensi. Questi ultimi pare si siano manifestati, a ragion di veduta oltre che di personale opinione, sui cantieri attualmente in essere sul territorio e su quelli programmati.
Disaccordi e approvazioni maggiormente incrementatosi negli ultimi tre anni circa, sin dal tempo dei famosi dischetti dell’impianto di depurazione delle acque di Varolato. Siamo qui nel febbraio 2018 quando milioni di filtri fuoriuscirono dall’impianto per poi disperdersi su tutta la costa mediterranea. Occorre quindi la sistemazione dell’impianto, un lavoro urgente ancor più che necessario. Grazie anche ai progetti cofinanziati dell’Unione Europea il 23 aprile 2019, per un importo contrattuale di 2.014.605,14 di euro, vengono affidati i lavori di “Somma urgenza per il ripristino della condotta sottomarina di scarico del comune di Capaccio Paestum”. L’opera di ricostruzione consiste nel ripristino e nella ristrutturazione della condotta sottomarina attraverso la posa di tubi e diffusori, scavo e riposizionamento, blocchi di ancoraggio in calcestruzzo e così via.
La Gazzetta Ufficiale – Serie Speciale n. 139 ne riporterà l’esito della gara il 27.11.2020. I lavori dovrebbero essere conclusi entro l’anno. Si spera che entro il 2021 si concludano anche i lavori di via Magna Graecia, ovvero l’adeguamento e la ri-funzionalizzazione dell’importante asse stradale che dalla rotatoria in località Cerro si inoltra fino ai Templi. I lavori però, incluso il rinnovamento del design urbano interessano circa 6 chilometri della strada principale della piana capaccio pestana, infatti il limite dell’opera è posto all’incrocio di via Tavernelle. Via Magna Graecia non solo è la direttrice verso l’area archeologica ma rappresenta la porta d’ingresso principale del territorio comunale. Per anni ci si è attenzionati a questa strada, chi la voleva infiorita chi invece alberata, in ogni caso il bello piace a tutti. L’8 gennaio del 2019, comunque, fu pubblicato il bando dei lavori, subendo, dopo averne avute altre precedentemente per presunte criticità, una sospensione il 19 luglio dello stesso anno per decisione del presidente della commissione di gara, a seguito di “sopraggiunte problematiche connesse al procedimento di finanziamento dell’opera”. Su tale bando si espressero, non a favore, anche i consiglieri della precedente amministrazione in quanto segnalavano incompatibilità tra il ruolo del RUP, che deve essere apicale, e l’importo del progetto il quale superando il milione di euro non poteva essere gestito dal responsabile unico del procedimento ma da una figura diversa, come stabilito dalla linee guida ANAC che indicano il direttore dell’esecuzione del contratto una figura differente dal RUP, laddove l’importo dell’appalto o di una fornitura superi appunto una data cifra. L’intervento del comune, in tale sede, chiarirà tutto con l’Anac, ottenendo così via libera per i fondi regionali, per il bando di gara e la successiva aggiudicazione per 4, 3 milioni di euro a fronte di un finanziamento regionale per lo sviluppo e la coesione di 6 milioni e mezzo. Tuttavia, il 5 novembre 2020 viene inaugurato il cantiere dei lavori che subirà una pausa nel periodo natalizio al fine di agevolare le attività commerciali e i cittadini, prendendo così inizio dopo il 6 gennaio 2021. Il fine ultimo dei lavori su via Magna Graecia saranno la riqualificazione del manto stradale, la riorganizzazione dei parcheggi, la riqualificazione degli spazi pubblici pedonali e dell’illuminazione. A fine gennaio però il progetto subisce una variante tecnica – funzionale per un miglioramento del progetto stesso in quanto vi è necessità di risoluzione sull’interferenza con la rete delle acque, le radici degli alberi presenti lungo il corso di Magna Graecia, la regimentazione delle acque reflue e alcune altre varianti.
L’inizio del 2021 pare sia stato per Capaccio Paestum prolifero in termini di lavori pubblici, altri ne sono stati iniziati, così come sempre a gennaio prendono il via i lavori per regolare la portata delle acque meteoriche nell’area adiacente la chiesa della Madonna in contrada Laura.
I disagi per la cittadinanza, in merito a questi cantieri urbani sparsi sul territorio, senz’altro sono palesi seppure gestibili attraverso i canoni lavorativi delle aziende interessate e dei loro operatori; quello che probabilmente è meno gestibile sono le attenzioni che dovremmo porre sugli spazi, sui luoghi meno frequentati da un certo verso, molto bazzicati invece da quello incivile. Un esempio per tutti è lo spazio verde adiacente a piazza Carlo Santini, dove spesso, di sera, diviene residenza di balordi sporcando l’area verde e imbrattando muri. Piazza Santini è il centro della località Scalo e potrebbe diventare una vera agorà se vi si pone maggiore accortezza. In tal luogo il 9 giugno 2020 si diede seguito alla demolizione dell’ex cinema Miryam. Sullo spazio di pertinenza del vecchio fabbricato il comune avviò l’idea di una nuova costruzione, progetto che fu bocciato dal TAR e in seguito nel mese di dicembre 2020 anche la Soprintendenza formulò parere avverso al progetto iniziale. Ora però l’ex cinema è stato abbattuto, qualcosa in quello spazio si dovrà pur fare. La piazza è stata ultimamente anche destinataria, da parte dell’Amministrazione, di un concorso di idee, stabilito dalla Giunta verso la fine del 2019, denominato “Nuova Centralità Urbana Piazza Santini”. A gennaio di quest’anno tra le 47 proposte giunte al comune solo due si sono piazzate al primo posto, tra l’altro in ex aequo. Si vuole dunque ripensare la forma della piazza con il fine che ogni suo spazio sia convesso l’uno verso l’altro e che diventi luogo d’incontro e di aggregazione. Nobile scopo, senz’altro, ma pur vero è che una volta definito il tutto occorrerà metterci ancor più attenzione attraverso una vigilanza e un controllo che finalmente riescano a porre fine agli atti vandalici e incivile di cui prima si diceva. Sarà cosa altrettanto nobile se nel progetto di riqualificazione della piazza venisse considerato l’ipotesi di porre nello spazio verde, su quella sorta di capitello già esistente, il busto di Carlo Santini, la cui figura e attività è stata molto utile al territorio. Anche il litorale della città dei Templi è stato interessato da lavori di valorizzazione, un’area che i cittadini locali e non solo apprezzano come luogo di passeggio, anche d’inverno, ma purtroppo spesso destinatari di azioni criminali o di disturbo. Laddove un luogo presenta urbanizzazione o sistemazione diventa per natura un’area più sicura. Cosa che si spera con questo primo stralcio d’intervento che sta interessando poco più di mille metri di litorale per poi avviarsi in seguito a valorizzare i restanti chilometri. Con la cerimonia di inizio lavori, avvenuta il 30 novembre scorso, si mira dunque a dare un aspetto molto più accogliente delle spiagge locali, con un progetto definitivo avente un importo di 5.862.268,53. È un’area importante per l’economia territoriale, così come tante altre località, è un’area che merita sì la sua valorizzazione unitamente però a più controlli e vigilanza, la tutela del cittadino è responsabilità di tutti, per cui per questo e per altri lavori che stanno interessando strade, piazze e luoghi comunali, devono seguire, anziché no essere integrati, progetti di sicurezza e controllo.
Glicerio Taurisano