Di Velina
Italo Voza, Nicola Ragni, Tonino De Rosa, Enzo e Franco Sica, Gennaro De Caro ed altri ancora … di fatto è partita la corsa alle candidature alla carica di sindaco del comune di Capaccio Paestum.
Come tutte le “gare”, ai nastri di partenza c’è un affollamento di aspiranti vincitori che fa impressione. Per cui, è necessario aspettare cosa succede dopo i primi Km per capire chi ha possibilità di arrivare al traguardo. Se poi la competizione è un “maratona” allora è necessario essere molto prudenti nell’indicare i possibili vincitori per evitare di incappare in sorprese che fanno crollare le certezze e azzerare le illusioni.
Continuando, quindi, sul parallelo della corsa di resistenza, vale la pena ricordare che ai nastri si presentano, o vengono indicati, anche Mimmo Nese, Franco Palumbo e il candidato annunciato dai “cittadini a 5 stelle”.
Dietro i candidati a sindaco si posizionano i “cavalli di razza” portatori di preferenze che, come al solito, garantiscono una “spinta” forte per superare di slancio il muro dei 2.000 voti che, sommati alla dote del candidato sindaco (almeno 500700), rende credibile la cordata messa in pista. Candidato a sindaco e i “campioni” di preferenze diventano un pacchetto di mischia che aggrega e calamita quelli della terra di mezzo che ambiscono ad essere della partita e accettano il rischio di essere dei comprimari con la speranza di rosicchiare, nascosti nel gruppone, un piazzamento utile per scalare una posizione utile per ricavarsi un posto al “sole” nell’Olimpo della città dei templi.
Voza, come sindaco uscente, ha riunito la sua maggioranza a cena ed ha comunicato che ha intenzione di riproporsi per il secondo mandato alla carica di sindaco. La decisione ha trovato l’adesione di molti dei presenti che ne non hanno motivo, in questa fase, di dichiararsi fuori. Anche se, proprio all’interno della maggioranza che sostiene Voza, ci sono due possibili pretendenti alla sua poltrona: Mimmo Nese e Franco Sica.
D’altro canto, Franco deve fare i conti con la volontà di Enzo Sica, suo fratello, che sta lavorando da tempo a ricostruire il nocciolo duro della compagine che lo affiancò quando diventò sindaco al posto di Pasquale Marino.
Poi c’è Antonio De Rosa, detto Tonino e medico anche lui. Con me Voza e i due Sica, che si organizzando per candidarsi come l’uomo nuovo e ha raccolto adesioni e sostegni ipotizzando liste composte da soggetti fuori dagli schemi con cui si è giocato finora. Stessa ipotesi di rivoluzionare tutto è immaginata dai cittadini a 5 stelle che, ad oggi, non hanno individuato una figura da porre a capo dell’impresa ma ci stanno lavorando.
Sembra anche sicura e già avanti sulla strada dove si corre la gara elettorale la candidatura di Nicola Ragni. L’ex vice di Voza e oppositore di Marino e Sica, è determinato ad andare fino in fondo questa volta (l’ultima tornata si accaso da Voza). Sta tentando di portare in lista candidati nuovi ma con le spalle coperte da amici e parenti già protagonisti della vita amministrativa e imprenditoriale capaccese. Vuole riprovarci anche Gennaro De Caro, medico anche lui, appoggiato da Franco Tarallo: sta tentando di aggregare uomini e donne che abbiamo peso specifico (voti) che gli diano la base di cui sopra.
Sembra che anche il PD, voglia tentare di comporre un’aggregazione capace di inserirsi nel gioco elettorale ma, allo stato, non sembra credibile l’ipotesi che possa uscire da questo gruppo un candidato sindaco in grado di trainare e drenare energie verso un tentativo che non sia di pura testimonianza, ma no n si sa mai!
Ovviamente, lungi da me considerare esaustiva la lista qui ricapitolata, ma l’elenco è già abbastanza lungo ed è facile pronosticare che si ridurrà alla fine a non più di tre concorrenti per la volata finale. Per esempio, è immaginabile che i due Sica possano proporsi alla carica di sindaco in concorrenza l’uno con l’altro? È credibile che un lista a 5 stelle possa tentare un’avventura elettorale in presenza di una candidatura di Tonino De Rosa che soffia sullo stesso fuoco anti sistema ma con una base già individuata? È possibile che De Caro e PD siano in grado di lanciare una sfida alla squadra messa in piedi da Ragni in questo ultimo anno? È ipotizzabile che i Capaccesi possano votare un “Papa” straniero come Palumbo da Giungano conoscendo lo sciovinismo che anima molta parte dei cittadini ce occupano piazze e marciapiedi dallo Scalo al Paese senza tralasciare le innumerevoli contrade?
Solo il tempo che ci separa da oggi alla primavera del 2017 potrà dare risposte a questi ed al altri interrogativi.
Una cosa è certa, però, la prossima campagna elettorale non sarà una passeggiata solitaria per nessuno dei candidati come è successo per Sica, Marino e Voza nelle ultime tra competizioni …