di Antonio Pecoraro Il 9 settembre del 1943 quando il sole era ancora dormiente e spento il mare del nostro golfo si riempì di navi. Appena svegli i cittadini di Capaccio capoluogo dall’alto della piazza Tempone videro migliaia di mezzi e di uomini che sbarcarono sulla spiaggia di Torre di mare. E giusto a Torre di mare nel mese di settembre si celebra l’anniversario dello sbarco, la cosiddetta “Operazione Avalanche”. A Capaccio capoluogo pochi astanti il 25 aprile celebrano la Liberazione davanti a una lapide che ancora resiste al vento che spazza via la memoria. Purtroppo nei nostri luoghi queste ricorrenze laiche non sono sentite e quando sono celebrate non vengono minimamente pubblicizzate. Capaccio da un po’ di tempo manca di tessuto sociale che è substrato utile per una società civile. Snobbare la memoria storica ed i morti per la Libertà significa dare un calcio al proprio passato. A questo proposito vorrei citare dei brani tratti da “Il partigiano Johnny” di Beppe Fenoglio, una pietra miliare della letteratura della Resistenza: [… Il grande sbarco di Salerno, iniziato nella previsione di una volata a Roma, s’era insabbiato ai primi contrafforti costieri-montani. Luciano che aveva seguito a casa la vicenda, diceva che avevano addirittura corso il pericolo di essere ributtati a mare, ed erano comunque cascati belli belli nella guerra di posizione, e Johnny si disse che la sua brava parte doveva averla fatta la divisione vista in transito per Savona. Inutile, ad occhio si vedeva che era gente da far la sua parte.] [ Vide distintamente, a grande distanza, suo padre salire alla villetta, ancora sull’asfalto suburbano, colpì Johnny la stanchezza…] [«È terribile ora avere dei figli della vostra età». Ogni suo passo parlava di angoscia e di abnegazione, ed il figlio alto e lontano sentiva che non avrebbe mai potuto ripagarlo, nemmeno in parte centesimale, nemmeno col conservarsi vivo. L’unica maniera di ripagarlo, pensava ora, sarebbe stata d’amare suo figlio come il padre aveva amato lui: a lui non ne verrà niente, ma il conto sarà pareggiato nel libro mastro della vita.]
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