Campania scuola, il dimensionamento scolastico è servito
Anief Campania sostiene che sulla rete scolastica del territorio regionale sono state tagliate oltre cento autonomie: una ferita inaccettabile per le scuole della regione. Le Deroghe previste nel milleproroghe dal Governo sono risibili secondo Anief che annuncia nuove mobilitazioni. Il Sindacato degli insegnanti tuona contro il piano di dimensionamento deliberato dalla Regione con la perdita di autonomia di centinaia d’Istituti e il loro successivo accorpamento.
Mentre nel mondo scuola si parla di considerevoli assunzioni da un lato, dall’altro si pratica una politica di dimensionamento scolastico. Il Consiglio dei Ministri proprio di recente ha autorizzato il Ministero dell’Istruzione e del Merito a praticare un gran numero di assunzioni nel settore scolastico italiano per l’anno 2023/2024. Si prevede, infatti, di assumere ben 62.000 nuovi dipendenti a tempo indeterminato. Sarà assunto personale per ricoprire diverse tipologie di ruoli: 52 posti per il personale educativo; 50.807 posti per il personale docente; 419 posti per insegnanti di religione cattolica; 10.913 posti per il personale A.T.A. (Amministrativo, Tecnico e Ausiliario); 280 posti per dirigenti scolastici. In tal modo, secondo il Ministro Valditara, si vuole potenziare il sistema nazionale di istruzione e formazione, con l’obiettivo non solo di garantire un funzionamento ottimale delle scuole, ma anche di ridurre il precariato nel settore. Ai 50.807 posti si aggiungeranno altri 30.000 posti per il prossimo concorso PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). I posti quindi lieviteranno significativamente D’altra parte, come accennato, si pratica un severo dimensionamento scolastico il lungo e in largo su tutto il territorio nazionale. Tale dimensionamento nasce da una norma che prevede almeno 600 studenti per ogni scuola, diversamente le istituzioni vanno a reggenza. Una norma del 2009, prevedeva che, in attuazione della Costituzione, si facesse un decreto della presidenza della Repubblica (dpr) in accordo con le istituzioni regionali utile a stabilire la criteriologia di dimensionamento scolastico. Tale accordo fra Ministero dell’Economia e Regioni non c’è stato. Da un lato le Regioni avanzavano la proposta di 900 alunni per una istituzione scolastica; dall’altro il ministero dell’Economia individuava un numero superiore, di 1.000 alunni per ogni scuola. Il disaccordo numerico fra le istituzioni ha indotto, nell’attesa dell’emanazione del dpr, a una nuova legislazione. Il Parlamento con una norma ha definito la criteriologia di dimensionamento, quella attualmente in vigore. Le scuole devono avere almeno 600 studenti per avere un preside e un direttore amministrativo. Sotto queste soglie, le scuole vanno in reggenza. L’articolo 1, comma 557, della legge n. 197 del 29 dicembre 2022 ha introdotto importanti modifiche all’articolo 19 del decreto-legge n. 98 del 6 luglio 2011, aprendo la strada a una riorganizzazione del Sistema Scolastico Nazionale prevista nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Oggi è ufficiale il nuovo piano di dimensionamento scolastico. La Regione Campania in termini di dimensionamento scolastico è la più provata per l’anno accademico 2024/2025. La Regione dunque vara la delibera. Anief Campania sostiene che sulla rete scolastica del territorio regionale sono state tagliate oltre cento autonomie: una ferita inaccettabile per le scuole della Campania. Le Deroghe previste nel milleproroghe dal Governo sono risibili secondo il sindacato Anief che annuncia nuove mobilitazioni. Il Sindacato Anief Campania tuona contro il piano di dimensionamento deliberato dalla Regione con la perdita di autonomia di centinaia d’Istituti e il loro successivo accorpamento. “Prendiamo atto – dichiara Stefano Cavallini Presidente regionale Anief – della volontà della politica di non tenere in minima considerazioni le osservazioni che come Sindacato scuola più volte abbiamo portato all’attenzione delle istituzioni, ed è per questa ragione che alla ripresa delle attività didattiche continueremo ad informare tutto il personale e le famiglie denunciando come in meno di un decennio potrebbero scomparire il 30% delle scuole, con gravi ricadute sui territori e sulla qualità dell’istruzione”. Per quanto riguarda la Provincia di Napoli – osserva Alessandra Boccanfuso – “la nostra proposta prevedeva l’accorpamento del terzo circolo di Melito con la scuola media Guarano ma l’intervento del regionale della Cisl scuola ha portato a di dimensionare anche le altre due scuole di Melito. Su Afragola – continua il presidente provinciale Anief – avevamo proposto di accorpare la scuola media Rocco con il primo circolo didattico che dista dalla scuola 100 metri invece è stato portato avanti il dimensionamento della scuola media Rocco con la scuola media Mozzillo che si trovano a una distanza enorme con un bacino di utenza che è completamente differente”. Altro accorpamento assurdo è quello dell’Istituto Tognazzi di Pollena Trocchia con l’istituto Russo di Cicciano in quanto trattasi di due scuole lontane diversi chilometri. Ha trovato invece accogliento la segnalazione dell’Anief di evitare l’accorpamento del liceo de Boris con il Liceo Nobel di Torre del Greco che in raggiungeva un numero di alunni di oltre 1700 unità. “Disastrose le scelte compiute anche in Provincia di Salerno – tuona Alessandro Sola – abbiamo assistito al solito teatrino della politica che non ha tenuto conto delle caratteristiche territoriali. Ribadiamo la nostra contrarietà più assoluta alla costituzione della nuova istituzione IC Vicinanza di Salerno che ingloba più plessi dell’ex IC Barra creando un obbrobrio ed a tutti i tagli fatti nel territorio cilentano e del vallo di diano. Esprimiamo il nostro disappunto – chiosa il Presidente provinciale di Salerno – sulla mancata attivazione del nuovo corso di studi presso l’IS Galilei Di Palo di Salerno (proposta presente nel file diffuso per l’incontro in Regione poi magicamente scomparsa)”. Confermati i tagli anche in Provincia di Caserta: “Accorpare scuole dell’I.C. Gioia Sannitica con I.C. Alife e altre scuola di Gioia Sannitica con Alvignano – commenta Giuseppe Di Pascale, presidente provinciale Anief Caserta – vuol dire violare qualsiasi principio di buon senso, senza tener conto della notevole distanza tra i plessi, nonché dell’orografia territoriale in contrasto con le linee guida sul dimensionamento scolastico”. Netta contrarietà sugli accorpamenti effettuati sia in Provincia di Benevento con 11 tagli che ad Avellino dove sono stati deliberati ben 20 accorpamenti. “La strada intrapresa dal Governo e dalla Regione non è quella giusta dichiara Alberico Sorrentino del Dipartimento Direttori SGA di Anief è necessario un radicale ripensamento del provvedimento, la misura approvata dal Consiglio dei Ministri di ieri nel decreto Milleproroghe con cui si consente alle Regioni di derogare fino al 2,5% rispetto al numero delle scuole da tagliare è assolutamente insufficiente, un gioco delle tre carte per accontentare qualcuno! Non resteremo fermi a guardare – conclude Sorrentino – poiché diversi colleghi DSGA potrebbero essere perdenti posto e finire fuori Regione oltre al fatto che questo piano finisce per svuotare completamente ogni aspettativa legittima di mobilità per tutti coloro che vogliono far ritorno nella propria terra. Un attacco al Sud che parte proprio dalla scuola. Il Piano di dimensionamento scolastico per la Campania: al via il riassetto delle scuole anche nel Salernitano, tenendo conto dei nuovi parametri per le fusioni e gli accorpamenti delle scuole con meno di 900 alunni. 35 i provvedimenti regionali che hanno interesseranno le scuole salernitane per il 2024. Ecco quali sono le novità previste dal piano della Regione Campania: l’istituto Aldo Moro di Vallo della Lucania accorpa l’istituto comprensivo di Futani. L’istituto comprensivo di Piaggine sarà accorpato all’istituto comprensivo Castel San Lorenzo – Ipsct Laurino. A Sant’Arsenio nascerà l’istituto omnicomprensivo dall’accorpamento tra il “Sacco” e l’istituto comprensivo. L’istituto “Speranza” di Centola accorpa l’IC “Don Antonio Lettieri” di Rofrano. A Contursi Terme nasce l’omnicomprensivo dall’accorpamento dell’IC con “Epicarmo Corbino”. L’istituto comprensivo di Montesano sulla Marcellana accorpa l’istituto comprensivo di Buonabitacolo. A Castel San Giorgio il “Lanzara” accorpa il “Rita Levi Montalcini”. A Pagani, invece, il Pagani III accorpa il “Criscuolo”, mentre l’IC “Sant’Alfonso Maria De Liguori” accorpa il plesso “Flaucinola” dal Pagani III. L’istituto “Pittoni”, invece, sarà accorpato al “Domenico Rea” di Nocera Inferiore. A Sala Consilina l’IC “Sala Consilina – Viscigliete” accorpa l’IC “Camera”. A Montecorvino Rovella l’istituto comprensivo “Montecorvino – Macchia” accorpa l’IC “Romualdo Trifone”. L’istituto omnicomprensivo di Polla accorpa l’IC di Caggiano, mentre a Eboli l’IC “Virgilio” accorpa il “Generale Gonzaga”. L’istituto comprensivo di Buccino accorpa l’IC di San Gregorio Magno. Il “Comite” di Maiori verrà accorpato al “Marini Gioia” di Amalfi, mentre l’istituto comprensivo “Ravello-Scala” sarà accorpato all’IC Tramonti. A Cava de’ Tirreni il “Balzico” accorpa il “Giovanni XXIII”. Nell’area cilentana novità anche per Agropoli, dove il “Vico-De Vivo” accorpa l’ICP “Visconti” di Ogliastro Cilento, tranne i plessi di Rutino. L’istituto comprensivo “Alighieri” di Sapri accorpa i plessi dell’IC “Santa Marina-Policastro”, mentre Castelnuovo Cilento, Casal Velino e Pollica vedranno la nascita dell’istituto omnicomprensivo, con l’”Ancel Keys” di Castelnuovo che accorpa i plessi dell’IC Casal Velino e del “Patroni” di Pollica. L’istituto comprensivo di Gioi sarà accorpato all’IC Omignano “Da Vinci”, mentre l’istituto comprensivo di Castellabate accorpa i plessi di Montecorice dall’IC Pollica. A Mercato San Severino la sede centrale “San Tommaso” sarà accorpata a “Mercato San Severino I”, mentre “Mercato San Severino II” accorpa la sede succursale dell’istituto. Bracigliano e Siano vedranno la costituzione di una nuova istituzione scolastica, grazie all’accorpamento dei due istituti comprensivi attualmente presenti nei territori. A Salerno, invece, l’IC “Barra” sarà accorpato al “Mari, sarà costituita una nuova istituzione scolastica tra gli istituti “Barra – Plessi Lungomare Trieste – Abbagnano e Scuola media Lanzarone” con l’IC “Vicinanza-Pirro”, l’IC “Calcedonia” accorpa i plessi “Giovi Piegolelle” e “Giovi Casa Polla” dell’IC “Ogliara-Giovi”. E ancora, sempre nel capoluogo di provincia, l’IC “Salerno V Ogliara” sarà accorpato all’istituto comprensivo “Tommaso D’Aquino”, i plessi “Gatto” dell’Ic Milani e “Mazzetti” dell’IC Monterisi saranno accorpati all’IC “Alfano Quasimodo”, mentre il “Monterisi” e il “Don Milani” costituiranno una nuova istituzione scolastica. Pontecagnano Faiano, invece, vedrà il “Moscati” accorpare “Infanzia e Primaria Campo Sportivo”, “Infanzia e Primaria S.Antonio via Palinurio”, e la secondaria “Fonseca”. L’IC Picentia, infine, accorpa i plessi “Infanzia Arcobaleno”, “Infanzia Sorriso di Bimbi” e primaria “Alighieri”. Sarà attivata una nuova sede distaccata del Centro provinciale istruzione per adulti nel comune di Atena Lucana, presso la scuola secondaria di I grado del capoluogo, per l’erogazione di percorsi per adulti e giovani adulti, italiani e stranieri. A novembre scorso, nell’opera della seconda tornata del dimensionamento scolastico, a seguito dei 2.600 accorpamenti del Berlusconi quater, il Ministro Valditara si disse intenzionato a praticare un taglio di 700 istituti. Il TAR Campania lo fermò, ma il Ministro del MIM, convinto dell’azione, proseguì col suo principio: “Risparmiare per investire”. La Flc Cgil, promotrice del ricorso, sosteneva: “La misura voluta da Valditara produrrà accorpamenti selvaggi di istituti in molte regioni, soprattutto al Sud. In un panorama sociale nel quale bisognerebbe recuperare il ruolo della scuola anche come istituzione fisica sui territori, questo Governo mette in pratica un accorpamento inspiegabile e deleterio, con il rischio di abbandonare a sé stessi migliaia di alunni in tutta Italia”. Seguì la risposta di Valditara: “La Cgil ha deciso di fare politica e per giunta una politica demagogica. Parlare di un dimensionamento che farà sparire sedi e scuole nelle aree più interne del Paese, creando classi più affollate, è semplicemente falso. Stiamo lavorando per modernizzare il Paese. Non può ritenersi condivisibile che il Tar Campania si sia dichiarato competente su un decreto, adottato di concerto tra due ministeri, che reca i criteri per la definizione dell’organico dei dirigenti scolastici sull’intero territorio nazionale”. A seguito del ricorso della Regione che aveva bloccato temporaneamente il dimensionamento e la seguente sconfitta dell’opposizione regionale, oggi tutto è compiuto! (elgr)