Il Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni batte un colpo, anzi due! Infatti, “Nell’ambito del programma “Aree Marine Protette per il Clima – annualità 2021, Interventi per l’implementazione del trasporto pubblico terrestre”; ha acquistato e consegnato ai comuni di Camerota e Castellabate “due bus elettrici finalizzati a favorire la mobilità sostenibile nei comuni delle , gestite dall’Ente Parco”.
Inoltre, “Il finanziamento prevede anche l’installazione di due colonnine di ricarica elettrica per ciascuna delle aree marine protette”
Il 22 gennaio alla presenza del Presidente, Giuseppe Coccorullo; e del Direttore Romano Gregorio; sono stati consegnati al comune di Castellabate il bus elettrico destinato all’Area Marina Protetta di Santa Maria di Castellabate. Mentre, Venerdì 24 gennaio è prevista la consegna a Marina di Camerota del bus destinato all’Area Marina Protetta di Costa degli Infreschi e Masseta, al servizio dei comuni di Camerota e San Giovanni a Piro.
I veicoli hanno trazione esclusivamente elettrica e lunghezza di m. 6,60, con 11 posti passeggeri seduti, incluso l’autista, 6 posti pieghevoli e 1 posto per disabili in carrozzella.
“Il Presidente, Giuseppe Coccorullo, si dichiara molto soddisfatto dell’iniziativa che favorirà la mobilità sostenibile nei comuni di Castellabate, Camerota e San Giovanni a Piro, soprattutto nei periodi di massima concentrazione di turisti e visitatori”.
Chi ha a cuore i destini delle due aree protette destinatarie dell’investimento non può che essere soddisfatto del finanziamento concesso dal Ministero dell’Ambiente al fine di indirizzare sulla strada del cambiamento investendo sull’attivazione di un servizio di mobilità sostenibile nei tre comuni che hanno una responsabilità storica nei confronti dell’ente parco per due motivi …
Il primo riguarda la mole di investimenti milionari fatti dall’ente nei tre comuni nel corso della sua più che ventennale storia; il secondo perché ad essi è affidata la gestione diretta dei flussi turistici che invadono, via terra e via mare i tratti di costa che fronteggiano le due aree marine protette.
Dopo tutto, nel settore della mobilità sostenibile, il parco ha già fatto investimenti importanti … l’ultimo è stato il “Bike sharing nel Parco del Cilento Vallo di Diano e Alburni” che prevedeva il coinvolgimento di ben 36 comuni “Casalbuono, Castelnuovo Cilento, Controne, Gioi Cilento, Laurino, Montano Antilia, Monte San Giacomo, Omignano, Ottati, Piaggine, Polla, Roccadaspide, San Rufo, Sala Consilina, Sanza, Sassano, Sicignano, Stella Cilento, Vallo della Lucania, Trentinara, Teggiano, Rofrano, Roccagloriosa, Pertosa, Novi Velia, Morigerati, Capaccio Paestum, Casaletto Spartano, Castellabate, Centola Palinuro, Corleto Monforte, Padula, Orria, Roscigno, San Rufo, San Giovanni a Piro, Pertosa”. Di questi, 18 ospiteranno le stazioni di ricarica realizzate in strutture d’acciaio zincato di 13 mq “circa” e sono (Casalbuono, Castelnuovo Cilento, Controne, Gioi Cilento, Laurino, Montano Antilia, Monte San Giacomo, Omignano, Ottati, Piaggine, Polla, Roccadaspide, San Rufo, Sala Consilina, Sanza, Sassano, Sicignano, Stella Cilento. L’investimento previsto era di Euro 2.160.901,40 così ripartito: €1.175.650,24 per i lavori infrastrutturali; € 23.919,77 sono destinati agli oneri per la sicurezza; €185.655,60 per spese tecniche, coordinamento e sicurezza; €371.480,00 per l’acquisto di 148 Mountain Bike a pedalata assistita con staffa aggancio e ricarica; €595.580,42 a disposizione della stazione appaltante il resto è relativo all’IVA.
Purtroppo, sul sito dell’ente, non si trovano notizie sullo stato del completamento della realizzazione del progetto che darebbe una spinta storica al sistema di mobilità nell’area protetta sia per la dimensione dell’investimento sia per il numero dei comuni interessati!
A maggior ragione sarebbe opportuno capire come i tre comuni destinatari dei mezzi ecologici vorranno utilizzare i mezzi messi a loro disposizione … Come sarà organizzato il servizio, chi gestirà il servizio prenotazioni, che costi sono previsti per i turisti, chi si farà carico delle spese del personale, chi sarà responsabile della manutenzione …
Ci sono decine di esperienze disseminate nell’area del parco che, una volta “completati” i lavori, l’ente parco ha affidato ai comuni la responsabilità della gestione del “bene”. Purtroppo, troppe volte, una volta fatta la consegna dei beni nessuno segue la messa a reddito sociale dell’investimento!
È a questo punto che la spesa “viva” diventa un peso “morto” per la comunità sul cui territorio è situato … Quasi ogni comune ha il suo “pegno” che diventa, con il tempo, una “testimonianza” di come il “Parco non ha saputo impiegare le risorse pubbliche”. Mentre, al contrario, è quasi sempre l’ente locale che lo prende in carico, una volta passata al “festa” non riesce a trovare i modi e i tempi per rendere economicamente sostenibile l’investimento.
Sarebbe troppo facile richiamare alla mente l’elenco di decine di investimenti disseminati in ogni angolo degli 80 comuni che hanno in toto o in parte il territorio compreso nel perimetro dell’area protetta.
Come sarebbe altrettanto semplicistico additare sindaci e amministratori locali che, pur avendo accettato di buon grado la ristrutturazione in un immobile o l’attivazione di un servizio, per poi abbandonarlo al suo destino per mancanza delle risorse necessarie a garantirne le fruibilità nel tempo.
Ecco perché, oggi che viene attivato un servizio molto utile al settore turistico, ci si augura che non sia un fuoco di paglia e, come è accaduto quasi sempre, terminata la festa arriva puntualmente la conseguente litanie delle scuse che “sotterrano” l’ennesima buona idea e, con essa, ancora un pezzo della residua credibilità del Parco del Cilento Vallo di Diano e Alburni.