Parte con la ceramica questa torrida estate cavese post pandemia, all’insegna del colore, della forma, della gioia di una ripresa e a corona di una serie di manifestazioni improvvisamente interrotte e rimaste sospese in attesa di questi giorni in cui tutto lascia sperare un ritorno ad una normalità che non è più come prima. Riparte dalla ceramica, Cava de’ Tirreni, con una mostra di oltre una cinquantina di oggetti realizzati durante le giornate di “Buongiorno ceramica 2019” e messi in esposizione in quest’ultima settimana di luglio in cui si è svolta la “Settimana della Ceramica Buongiorno Ceramica 2020”, non potendolo fare durante i tradizionali giorni di maggio. Una mostra allestita all’interno dello splendido complesso monumentale di San Giovanni, restituito alla fruizione dell’arte e dei cittadini dall’attuale amministrazione retta dal sindaco Vincenzo Servalli, che tanta parte ha speso in questi anni per il settore ceramico. «La ceramica – ha detto Servalli durante la serata di inaugurazione della mostra – non è solo una tradizione antica per la nostra città, ma è anche un comparto economico importante che dà lavoro a centinaia di famiglie». Presente a questo appuntamento anche il vice presidente nazionale dell’Associazione Italiana Città della Ceramica, Lucio Rubano, che nel suo intervento ha sottolineato l’importanza, per questo particolare comparto produttivo nazionale, di stare insieme, in modo da avere una strategia comune di difesa del settore e, nel contempo, di sviluppo e presenza sul territorio nazionale, che da soli sarebbe impensabile.
“Buongiorno ceramica 2019” e l’antico borgo medioevale di Cava de’ Tirreni, con i suoi portici, le piazzette, gli slarghi ha visto gli artigiani di una civiltà fatta di argilla impegnarsi a tirare su al tornio vasi, brocche, scodelle, per poi decorarle e offrirle alla fruizione dei visitatori, sempre più numerosi e sempre più attenti a questa arte antica e pur modernamente vicina alle esigenze dell’uomo.
Anima, deus ex machina di ogni organizzazione ceramica cavese, è Barbara Mauro, consigliere delegato al settore della ceramica, che dice: «Al cospetto di un pubblico affascinato, al tornio e nei laboratori all’aperto sono state realizzate le opere (vasi, bottiglie, corni, piatti ed oggetti vari) successivamente decorate ed ora in mostra in questo complesso monumentale che racchiude tanta memoria personale e collettiva della storia di questa città».
Instancabile promotrice di eventi, Barbara Mauro sta costruendo, giorno dopo giorno, una diversa storia ceramica, in un periodo di grandi cambiamenti economici, sociali e culturali. Anche se non direttamente, ma di conseguenza, si deve alla sua appassionata dedizione il proliferare delle botteghe delle mani, quelle degli artigiani, unici e indiscussi protagonisti, che in una quotidianità silenziosa e senza tempo continuano la tradizione antica del modellare l’argilla e decorare la terracotta.
Ancora alla Mauro si deve il “Viaggio nella luce della Natività”, Museo open air, svoltosi durante le festività dello scorso Natale, e che ha visto oggetti di ceramisti e altri professionisti prestati alla ceramica, messi in esposizione nelle vetrine commerciali dell’antico borgo metelliano, quasi a richiamo di una festa diffusa all’insegna della più antica arte dell’uomo.
Ricorda il sindaco Servalli: «La ceramica tradizionale vive della luce dei nostri artisti, con gli stili, le forme e i colori che sanno creare. Una vitalità che è stata premiata dall’ingresso, per la prima volta, di Cava de’ Tirreni nel direttivo dell’Aicc, che raggruppa i 47 comuni di antica tradizione ceramica italiana».
E Cava, con la dinamica consigliere Mauro, lo scorso anno diede un prezioso contributo alla prestigiosa mostra di opere ceramiche dei sei centri campani riconosciuti di antica tradizione dalla legge 188/90, nello splendore della Reggia di Caserta: un trionfo d’arte, un successo di pubblico!
Pur nelle difficoltà create dalla pandemia, Cava, e per essa Barbara Mauro, a corona di dinamismo non ha rinunciato, in questo 2020, al suo tradizionale appuntamento di “Buongiorno ceramica” facendo, comunque, realizzare da artisti ceramisti e da professionisti altri, frequentatori delle botteghe ceramiche, una riggiola messe poi in esposizione, in questi giorni di fine luglio, nel complesso del San Giovanni: ed è stato un tappeto variopinto, dove gli stili si sono confusi a formare un insieme di voci ad esaltazione dell’arte figulina.
Vito Pinto