Sono ventisei anni che si svolge la Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico e li dimostra tutti! Al di là dei numeri dei visitatori e la qualità dei relatori che si sono alternati nelle varie conferenze che si sono tenute nell’area espositiva dell’ex tabacchificio, per chi lo frequenta da sempre, l’evento sembra aver perso la sua spinta propulsiva che tante speranze (ben riposte) aveva suscitato fin dall’inizio.
Dopotutto, tutti i grandi eventi fieristici nazionali si sono aggiornati proprio per evitare la deriva ripetitiva che li fanno apparire come un “rivedersi” per “riconoscersi”, “salutarsi” e augurarsi un arrivederci alla prossima edizione.
Infatti, dai numeri comunicati dall’organizzazione dell’evento che riportiamo qui di seguito, si ha sensazione di voler essere più una relazione per giustificare gli investimenti fatti dagli enti pubblici finanziatori che per dimostrare una proiezione nel futuro prossimo di una strada da intraprendere per uscire dal “cerchio magico” che si rivede ogni anno. L’unico vero tentativo di proiettarsi nel futuro della fruizione del patrimonio archeologico è stata l’esperienza di ArcheoVirtual. Mentre appare del tutto fuori dal tempo il numero dei 600 relatori che, nella maggior parte dei casi, parlavano a sé stessi.
In ogni caso, i numeri relativi ai visitatori (8500) e quello specifico agli studenti (1200) che hanno affollato ne navate del NExT sono stati un buon viatico per dare una botta di vita all’area archeologica affollata più che mai anche grazie alla distribuzione gratuita dei biglietti d’ingresso.
Premio Paestum “Mario Napoli” a Nikolaos Stampolidis: “Non ci sono più scuse per il British Museum, ciò che manca al Partenone è stato sottratto e va restituito. Non lo chiede la Grecia, ma tutto il mondo”
Premio Paestum “Mario Napoli” per il 50° anniversario della scoperta dei Giganti di Sardegna. Muroni: “Continueremo a studiare”
Successo per ArcheoVirtual, la BMTA all’insegna dell’innovazione e della inclusione
“In questo difficile momento la BMTA diventa simbolo della volontà di pace da parte delle donne e degli uomini di cultura, di coloro che antepongono il pensiero e lo studio ai rapporti di forza e alla furia cieca della conquista. In tutto il mondo l’evento è riconosciuto come un punto di riferimento del dialogo interculturale”
La BMTA 2024 si chiude all’insegna della più stretta attualità. Il dialogo interculturale tra i popoli, celebrato come strumento di pace anche dal Cardinale Ravasi in un suggestivo racconto del rapporto tra Papi e archeologia, è stato accompagnato dalle parole di strenua difesa del patrimonio archeologico di tutto il mondo. Il Premio Paestum “Mario Napoli” è stato consegnato a Nikolaos Stampolidis, Direttore del Museo dell’Acropoli di Atene, in cui è custodito, nel piano più alto e in uno spazio che rispetta quello reale del Partenone, i fregi di quello che è uno dei monumenti più importanti del mondo. “Questi fregi – ha detto Stampolidis – sono notevoli non solo per la bellezza, ma perché rappresentano la società e la democrazia, attraverso figure di donne e uomini comuni e non di divinità. Si tratta di 380 figure umane e oltre 200 animali. Siamo grati all’Italia e alla Sicilia che ci ha permesso di recuperare una parte di un fregio, ma non ci sono più scuse per il British Museum, ciò che manca ancora è stato sottratto; non c’è nulla di scritto e opinione pubblica e stampa sono favorevoli alla restituzione di questi marmi. Il Partenone è un corpo che è stato smembrato e le cui membra chiedono di tornare indietro. Non lo vuole solo la Grecia, ma lo chiede tutto il mondo”.
Il Premio Paestum “Mario Napoli” è stato consegnato anche ad Anthony Muroni, nella sua veste di Presidente della Fondazione Mont’e Prama, in Sardegna, in occasione del 50° anniversario della scoperta dei Giganti. Sono intervenuti Paolo Giulierini, già Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli e Luigi Malnati, già Direttore Generale delle Antichità del MiBACT. “È importante – ha dichiarato Malnati – che quando si espone si riesca a raccontare una storia. Sono sufficienti pochi pezzi purché abbiano un filo che li unisce. E sono fondamentali le pubblicazioni: non pubblicare uno scavo è come non averlo fatto”. Giulierini ha annunciato per aprile l’uscita di un libro sui mostri. Muroni si è detto felice per il Premio: “Ma questo non ci deve fermare, i Giganti sono una rivoluzione e rappresentano l’incontro tra diversi popoli, e noi dobbiamo continuare a studiare”.
Grande successo di visite per la mostra ArcheoVirtual, che rientra nella sezione multimediale della BMTA sulle applicazioni digitali e sui progetti di archeologia virtuale in collaborazione con il Digital Heritage Innovation Laboratory, Istituto delle Scienze del Patrimonio Culturale del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Si tratta di una finestra sulla disciplina che si occupa di studiare, interpretare, comprendere e comunicare il patrimonio archeologico e il suo contesto attraverso un processo di acquisizione dei dati, ricostruzione, verifica continua e ogni anno, dal 2006, si articola nella Mostra e anche nel Workshop tematico, che affianca la rassegna dei progetti esposti. In considerazione della grande attenzione che il PNRR ha riservato con un investimento di 300 milioni di euro per il nostro patrimonio culturale nel segno dell’inclusività per la rimozione delle barriere fisiche e cognitive in musei, biblioteche e archivi italiani, ArcheoVirtual dal titolo “DiversaMente” mette al centro dell’attenzione i diversi tipi di pubblico e i loro universi esperienziali per una fruizione del patrimonio modellata sulle esigenze e aspettative di ciascuno attraverso l’uso sapiente delle tecnologie. La Mostra presso il Museo Archeologico Nazionale si è indirizzata ai diversi orientamenti e tipi di funzionamenti della persona, all’inclusività e all’accessibilità in tutte le sue forme, nell’idea di disegnare i musei di domani secondo modelli che i visitatori sentano sempre più vicini. Il Workshop “DiversaMente: la diversificazione dell’offerta per i pubblici della cultura”, che insieme alla Mostra ha approfondito il tema annuale, ha visto tra gli altri per la prima volta l’UN Tourism con la partecipazione del Dipartimento Ethics, Culture, & Social Responsibility.
Soddisfazione del Fondatore e Direttore della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico Ugo Picarelli che, nel ricevere gli elogi per un lavoro egregio di inclusione e collaborazione e per la grande tenacia e passione, da parte di tutti i relatori, ha concluso l’ultimo incontro ricordando i primi passi compiuti dall’evento in occasione dell’inserimento di Paestum nella Lista dei Patrimoni dell’Unesco e l’appoggio incondizionato del Presidente onorario Mounir Bouchenaki e dell’allora Presidente della Provincia Alfonso Andria. “Da allora – ha dichiarato Picarelli – la crescita dell’evento è stata costante e oggi possiamo raccogliere i frutti di tanto lavoro, perché in tutto il mondo la BMTA è riconosciuta come un punto di riferimento del dialogo interculturale, dell’attenzione verso il patrimonio archeologico. Non solo, in questa edizione è diventato ancora più chiaro come la difesa, la conservazione e la promozione del patrimonio culturale camminino di pari passo con la Storia, ne determinino alcuni snodi e correggano alcune deviazioni. In questo difficile momento la XXVI edizione della BMTA diventa un simbolo della volontà di pace da parte delle donne e degli uomini di cultura, di coloro che antepongono il pensiero e lo studio ai rapporti di forza e alla furia cieca della conquista. La BMTA ha dichiarato la propria posizione già dal 2015 con la fondazione del premio dedicato a Khaled al-Asaad, l’archeologo ucciso a Palmira dai terroristi. Oggi quella scelta diventa quanto mai attuale”.
I numeri della XXVI edizione: 8.500 visitatori, 150 espositori di cui 10 Paesi esteri, il Ministero della Cultura con 350 mq e il Ministero degli Esteri con l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo in un’area di 70 mq, 110 conferenze (di cui 50 tra incontri e laboratori a cura del MiC) svoltesi in 6 sale in contemporanea con 600 relatori, 20 buyer tra tour operator europei selezionati dall’ENIT (provenienti da Austria, Francia, Germania, Paesi Bassi, Spagna, Svizzera, Regno Unito) e nazionali di ArcheoIncoming presenti al Workshop di sabato 2 novembre, 300 partecipanti alle visite guidate, oltre 1.200 studenti coinvolti nelle iniziative loro dedicate presso la Basilica, il Parco e il Museo Archeologico.
La soddisfazione del Direttore Picarelli: “In questo difficile momento la BMTA diventa simbolo della volontà di pace da parte delle donne e degli uomini di cultura, di coloro che antepongono il pensiero e lo studio ai rapporti di forza e alla furia cieca della conquista. In tutto il mondo l’evento è riconosciuto come un punto di riferimento del dialogo interculturale”