Donatella Trivigno
Questa la richiesta avanzata dal pool di ricercatori riunitosi a Vallo della Lucania il 30 settembre in occasione del convegno sulla biodiversità moderato da Anna Pia Arcaro – CP Distretti Rurali, Agrolimetari e di Filiera. Sono intervenuti: Bartolo Scandizzo – Presidente di Cilento Incoming, Claudio d’Amborsio, CP Referente pubblico Area Cilento, Eugenio Cioffi – CP Consigliere Area Cileno, Rosa Pepe – CRA-ORT Pontecagnano, Giuseppe Altieri – Ager Nova Regione Umbria, Michele Ottati – OGE Regione Basilicata, Franco Gioia – Promotore Pubblico d’Area Picentini, Cono d’Elia – Sindaco di Morigerati, Gennaro Capo – Sindaco di Castel San Lorenzo.
Tutela della biodiversità e promozione della produzione integrata sono i concetti chiave emersi nel corso dell’incontro, temi che Cono d’Elia considera di fondamentale importanza per superare la stagionalità dei flussi turistici usando l’agricoltura come comune denominatore per la costruzione di filiere trasversali – continua Arcaro – “indispensabili per soddisfare le richieste di un mercato troppo grande per essere affrontato singolarmente dai produttori”. Da qui nasce l’impegno per lo sviluppo di sinergie nelle Aree interne e protette della provincia di Salerno, puntando ad una proposta unitaria denominata: “distretti integrati rurali ed in rete” finalizzati a promuovere lo sviluppo rurale, a valorizzare le risorse naturali, sociali ed economiche per il rilancio dei territori. Pertanto, il lavoro svolto dal CREA-ORT – afferma Rosa Pepe – “deve continuare copiosamente con il PSR 2014-2020 con l’obiettivo di assicurare sistemi di produzione sostenibili, nonché salvaguardare la qualità del regime alimentare garantito dall’utilizzo di risorse genetiche autoctone di interesse agrario a rischio di estinzione.”
Tagliente e stimolante l’intervento di Giuseppe Altieri sul “grande imbroglio dell’agricoltura integrata che di fatto permette di largheggiare nell’impiego di additivi e pesticidi di sintesi.” L’obiettivo è dunque quello di curare l’ambiente eliminando gli inquinanti chimici per preservare la salute degli italiani. Infatti, conclude Altieri con dati alla mano: “l’agricoltura biologica è conveniente per tutti gli agricoltori, poiché il corretto recepimento dei Regolamenti Europei prevede per gli agricoltori biologici il Pagamento del servizio sociale fornito alla collettività, ad esempio attraverso la compensazione delle mancate produzioni e dei maggiori costi di produzione.” A tal proposito interviene Ottati affermando il concetto di “agricoltore attivo” che implica l’impegno alla regolarizzazione degli stessi partendo dalla tenuta del fascicolo aziendale alla metodologia ex ante per la concessine dei finanziamenti fino alla costituzione delle OP, estese da tempo a tutti gli settori.