Una sperimentazione profondamente innovativa, a maggior ragione per gli anni nei quali è nata: siamo nel 2000, quando Andrea Iovino, negli anni in cui ero Presidente della Provincia di Salerno, venne a illustrarmi la sua idea, accompagnato dall’allora Assessore alla Scuola, Pasquale Stanzione. Mi parlò con toni appassionati di un Salone della Scuola, “EXPOSCUOLA”, in pratica la rappresentazione dell’offerta formativa dei territori.
Fino a quel momento non ci conoscevamo se non marginalmente e per ragioni differenti, ma nella conversazione colsi subito la sua principale caratteristica, quella di essere un visionario, capace però di tradurre l’intuizione in una buona pratica, concreta e utile! La prima esperienza fu collocata nella Valle dell’Irno, all’interno dell’Università, e anche qui emersero due spunti di novità: la costruzione di una rete sul piano nazionale che favorisse il confronto tra le varie componenti del mondo dell’Istruzione e dell’Educazione di differenti provenienze geografiche, dal Piemonte alla Calabria, dal Trentino alle Isole; la seconda il dialogo tra Scuola e Università, facilitato – per così dire – dalla localizzazione dell’iniziativa.
Iovino, con il suo gruppo di lavoro interprofessionale, fu capace di coinvolgere anche le Istituzioni scolastiche sul piano provinciale, regionale e nazionale. E dunque personale docente, capi d’istituto, dirigenti e ispettori ministeriali e innanzitutto i più veri perché diretti beneficiari di quell’azione e cioè i discenti. La stessa metodologia, prima in nuce, poi via via negli anni crescendo e estendendosi fu applicata per i rapporti con gli Enti Locali: prima sul piano provinciale e poi sugli altri livelli territoriali fino a quello nazionale. Tant’è che da alcuni anni, non pochi, BIMED, che rappresenta la gemmazione di quell’esperienza primigenia, è diventata un modello esportabile e produce iniziative, spaziando nei tematismi più ampi e di maggiore afferenza all’attualità in archi temporali tali da coprire praticamente un intero anno di attività.
Il salto di qualità a mio sommesso avviso si è determinato da quando si è esplorato il filone della scrittura creativa, che ha rappresentato una sollecitazione delle intelligenze, un investimento sui talenti dei giovani e giovanissimi, ma al tempo stesso un contributo alla loro crescita civile, alla responsabilità, alla costruzione di nuove responsabilità e all’esercizio di una cittadinanza attiva.
E poi, a cascata, ulteriori benefici effetti per le nuove sfide che vanno dall’editoria alle mostre e sempre e comunque nell’ottica del protagonismo dei giovani. Con il Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali, che ha sede in Ravello, negli ultimi anni abbiamo più volte approfondito la Convenzione di Faro (P, 2005) sul valore dell’eredità culturale per le comunità. In quel documento si trova tra l’altro un insistito riferimento al “protagonismo dei cittadini” nella Cultura. Ecco, più o meno consapevolmente BIMED è stato ed è anche una declinazione del messaggio di Faro nel momento in cui consente alle ragazze e ai ragazzi di recitare dentro e fuori la Scuola un ruolo di protagonisti. È evidente che mi riferisco anche a quelle che considero attività extracurriculari, che tuttavia permettono di guardare a orizzonti meno angusti, certamente più ampi, arricchendo il bagaglio formativo di esperienze che difficilmente avrebbero avuto occasione di compiere.
Ancora un altro elemento va evidenziato: la possibilità di sviluppare relazioni umane in ambiti differenti da quelli che tradizionalmente la Scuola pure offre. E allora lo spettacolo, ma anche l’esperienza vissuta all’interno di grandi attrattori culturali: è di poche settimane fa la riuscitissima iniziativa all’interno del Parco Archeologico di Paestum, contatto vivo con la maestosità dei templi dorici in una dimensione di dialogo con l’antichità e al tempo stesso con la contemporaneità, con il cammino della Civiltà dei Popoli nell’incontro tra Culture, con la Natura, con il Creato!
Sono, queste, le tappe di avvicinamento ad un incontro che non è soltanto di Fede, ma è soprattutto di Speranza e di Futuro: l’incontro con Papa Francesco, inesausto Apostolo della Pace. La giornata del 26 ottobre con la partecipazione di una schiera nutritissima di giovani di BIMED, di docenti, di formatori è un punto di arrivo ma è anche una “ripartenza”, per usare un lessico non estraneo a questo genere di spinte motivazionali. In un tempo nel quale all’incalzante perdita di valori si aggiunge una diffusa mancanza di certezze, un senso di disorientamento, vi è la necessità di individuare riferimenti alti, figure esemplari perché semplici eppure forti! BIMED incontra Francesco.
Alfonso Andria
già Presidente della Provincia di Salerno (1995-2004)
Presidente del Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali – Ravello
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