Il Ministro Bianchi chiude l’anno scolastico e annuncia le riforme della scuola media inferiore e degli istituti tecnici e professionali
In un clima di accese polemiche circa la riforma del reclutamento e formazione insegnanti, il Ministro dell’Istruzione annuncia le sue ulteriori idee riformatrici. I mutamenti che interessano l’istituzione scolastica connessi al Pnrr, a suo dire, non sono conclusi. A parte quella degli ITS che sosta in Parlamento ormai da tempo, si comincia a guardare alla revisione dell’orientamento con un focus specifico sulla scuola media e un intervento di modifica destinato agli istituti tecnici e professionali.
Patrizio Bianchi, a Bergamo, presso l’Istituto Statale d’Istruzione Superiore ‘Giulio Natta’, oggi, 6 giugno 2022, nel corso della presentazione del Patto fra scuole, realtà del territorio e università per la creazione di un curricolo specifico sulla chimica al servizio della sostenibilità e della green technology, ha dichiarato: “La scuola è punto fondamentale nello sviluppo dei sistemi economico-produttivi perché è la base della ricerca della complementarietà; questa ricerca è la disponibilità di ognuno ad essere in grado di capire la specializzazione dell’altro, un punto fondamentale dell’educazione. Competenze tecniche, competenze culturali e competenze produttive funzionano solo insieme, quindi la parola chiave è integrazione affinché la scuola non sia ‘di successo’, ma di supporto per il successo di tutti. Essere a scuola vuol dire consolidarsi come persone, essere capaci di affrontare anche l’incertezza, a volte affrontare il dolore, insieme. Oggi stiamo facendo le riforme del Pnrr, abbiamo avviato la riforma che riguarda gli insegnanti, ora ci avviamo verso la riforma dell’orientamento e delle scuole tecniche professionali. Per queste riforme io non ho paura perché ho il modello chiaro delle scuole di Bergamo. Sono scuole che hanno la coscienza e l’umiltà di sapere che non possono fare da sole, ma hanno bisogno di territorio e famiglie”. In un clima di accese polemiche, dunque, circa la riforma del reclutamento e formazione insegnanti, il Ministro dell’Istruzione annuncia le sue ulteriori idee riformatrici. I mutamenti che interessano l’istituzione scolastica connessi al Pnrr, a suo dire, non sono conclusi. A parte quella degli ITS che sosta in Parlamento ormai da tempo, si comincia a guardare alla revisione dell’orientamento con un focus specifico sulla scuola media e un intervento di modifica destinato agli istituti tecnici e professionali. Ne è convinto Bianchi, bisognerà assolutamente rivoluzionare la scuola media. Ovviamente si riferisce alla media di primo grado. “La riforma della scuola media è assolutamente necessaria. Al momento non è ne carne ne pesce. Serve una scuola media che superi la rigida divisione disciplinare. Che proietti di più il modo di lavorare che c’è stato nella scuola primaria”. La scuola media inferiore fu istituita a seguito della riforma Bottai, nel lontano 1940. La finalità della riforma Bottai si riconosceva nel bisogno di semplificare il rigido sistema selettivo che prevedeva la riforma Gentile. “La riforma dell’orientamento, ebbe a dire Bianchi, riveste un ruolo strategico. Sarà attuata entro dicembre 2022”. Questa la risposta, in sede parlamentare del Ministro dell’Istruzione all’interrogazione presentata dal Partito Democratico, tramite la deputata Rosa Maria Di Giorgi, in materia di orientamento: “..Progettare e realizzare percorsi di orientamento efficaci, sul piano sia formativo che professionale, costituisce oggi, ancora più che in passato, una azione necessaria a consentire alle nuove generazioni valutazioni consapevoli nelle scelte per il loro futuro. Per questa ragione l’orientamento rappresenta un processo formativo continuo, una “educazione alla scelta”, che accompagna la persona lungo tutto il corso della sua vita. Alla luce di queste considerazioni, la riforma dell’orientamento riveste un ruolo strategico nelle riforme previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Quest’ultimo mira, infatti, a potenziare la qualità del sistema educativo attraverso l’innalzamento degli indicatori di successo e la riduzione dei divari territoriali e di genere, anche nella prospettiva di innalzare il tasso di occupazione giovanile. Un obiettivo prioritario e imprescindibile del Piano è quello di contrastare il fenomeno dell’abbandono scolastico che, secondo una recente indagine, raggiunge il 3,8 per cento nelle scuole secondarie di primo grado. Il contrasto alla dispersione scolastica pone rimedio, conseguentemente, al fenomeno dei cosiddetti NEET (Not in Education, Employment or Training) ovvero dei giovani che non studiano, non lavorano e non sono inseriti in un percorso di formazione. La riforma del PNRR prevede l’introduzione di moduli di orientamento (almeno 30 ore annue) rivolti alle classi quarte e quinte della scuola secondaria di secondo grado. Nondimeno, l’aspetto maggiormente qualificante dell’intervento riformatore, che il Ministero dell’Istruzione sta elaborando nell’attuazione del PNRR, è una rilevante estensione di questi moduli di orientamento anche alla scuola secondaria di primo grado. È alla conclusione del primo ciclo di istruzione che le ragazze e i ragazzi sono chiamati a una scelta complessa che avrà ricadute sul tutto il corso della loro vita. L’idea di fondo è di spiegare le “filiere della formazione” che attraversano e connettono le scuole secondarie di secondo grado e l’istruzione terziaria. A titolo esemplificativo, la riforma e il potenziamento degli ITS richiede che i nostri ragazzi conoscano questo sbocco formativo terziario e, se interessati ad esso, scelgano un percorso secondario di secondo grado il più attinente e appropriato. Questo salto di paradigma potrà anche beneficiare degli ingenti investimenti che l’Unione europea ha approvato per la Missione 4 del PNRR. Nell’ambito di tale linea di investimento anche le scuole del primo ciclo potranno realizzare azioni di orientamento al fine di consentire, l’introduzione di moduli di orientamento curricolari ed extracurricolari, relative, in particolare, alle discipline e alle carriere scientifiche, tecnologiche e multilinguistiche. Tali moduli dovranno essere gestiti con l’utilizzo di metodologie didattiche e orientative innovative, in grado di far emergere e valorizzare i talenti personali delle studentesse e degli studenti, grazie a laboratori esperienziali di co-progettazione, di educazione all’imprenditorialità, di produzione scientifica e creativa, di esperienze di lavoro simulato e immersivo, con l’utilizzo delle tecnologie digitali, di mobilità e scambio a livello nazionale ed europeo. Si ricorda tuttavia che l’86 per cento delle scuole già realizza attività di orientamento finalizzate principalmente all’attivazione di percorsi per la comprensione di sé e delle proprie inclinazioni, nonché alla presentazione agli alunni dei diversi indirizzi di scuola secondaria di secondo grado. La riforma sarà attuata entro dicembre 2022 mediante specifiche linee guida e l’attuazione di tali misure sarà sostenuta dalla realizzazione di una piattaforma digitale dedicata alla formazione specifica dei docenti sulle metodologie innovative per l’orientamento”. Altro fisso pensiero di Patrizio Bianchi riguarda gli istituti tecnici e professionali. Questi anche necessitano, con urgenza, di un significativo cambiamento. In occasione dell’audizione sullo Stato di attuazione del Pnrr tanto ebbe a dire: “La prima riforma avviata è stata quella degli ITS, una riforma compiuta con il Parlamento. È stato prodotto un lavoro di qualità per una riforma che non era facile. Oggi possiamo dire che siamo in condizione, in tempi brevissimi, di emanare i decreti di attuazione per investire 1,5 mld in 5 anni per l’attivazione del sistema degli ITS. Una riforma prevista per la fine del 2022 che ci permetterà di avere una struttura importante del sistema terziario, ma improntato sul sistema scolastico. Siamo assolutamente nei tempi che ci eravamo dati. È un momento di grande difficoltà, ma proprio per questo dobbiamo rafforzare i nostri comportamenti rivolti alla valorizzazione e al rafforzamento del sistema educativo. Noi abbiamo ricevuto una notevole attenzione nell’ambito del Pnrr. Abbiamo complessivamente sei riforme da portare avanti, una entro il 30 di giugno. Saremo in grado di presentare un primo testo per l’estate. Lo presenteremo quanto prima alle Camere. Siamo perfettamente nei tempi. I percorsi tecnici e professionali devono avere uguale dignità rispetto a quelli liceali“.
In occasione del Convegno “Etica e intelligenza artificiale“, organizzato da Aspen Institute con Tim e Intesa Sanpaolo a Venezia, il Ministro Bianchi, preannunciò la riforma dell’istruzione tecnica e professionale. Il Ministro, ad oggi, non ha esplicitato i contenuti del cambiamento di questi due indirizzi di studio della media di secondo grado, ma volle fornire una indicazione, il bisogno di introdurre la filosofia negli istituti tecnici. “La scuola deve essere sempre più il modo in cui tutti sono in grado di usare tutti gli strumenti della propria epoca e non di esser usati. Penso al telefonino, al computer, cioè all’intelligenza artificiale. Ma bisogna farlo con capacità critica. Bisogna saper leggere l’attualità. Quando studi filosofia, devi entrare con capacità critica nel dibattito vax no vax. Ma sei fortunato di poter usare la lettura critica che parte da Kant che non è un libro da mettere nella biblioteca .E’ lo strumento concettuale con cui puoi affrontare il mondo di oggi”. Il Senatore Roberto Rampi accolse di buon grado l’idea di Bianchi: “Lo studio della filosofia è uno strumento straordinario per affrontare la complessità del nostro tempo e per affrontare un mondo in continuo cambiamento, anche dal punto di vista lavorativo. Credo che si possa utilmente ampliare il campo di insegnamento della filosofia ed estenderlo a molti più indirizzi e a gradi dell’istruzione. Ho molto apprezzato le parole del Ministro Bianchi in tale senso e avrà il nostro appoggio“.
Emilio La Greca Romano