Casebianche è una cantina sparsa su 14 ettari localizzati nella piccola comunità di Torchiara in provincia di Salerno, tra il torrente Acquasanta e il mare del Cilento. Qui, nel 2000, Elisabetta e Pasquale lasciano il proprio studio di architetti per occuparsi dell’azienda agricola di famiglia, compiendo le prime vinificazioni sperimentali, utili per capire le propensioni e l’attitudine del suolo, fino all’incontro con Fortunato Sebastiano, giovane enologo che li accompagna nel primo imbottigliamento. Da allora gli oltre 5 ettari di terreni, coltivati anche ad ulivi, agrumi e fichi, crescono e si sviluppano in un ambiente unico per biodiversità, tanto da essere stato eletto Patrimonio dell’Unesco.
Le etichette di Casebianche traggono origine da uve Trebbiano, Malvasia, Fiano e Aglianico del Cilento, tutti allevati nel pieno rispetto del ambiente e del suolo. Le operazioni in campo vengono dosate sapientemente e si tenta di intervenire il meno possibile per non disturbare l’equilibrio del suolo. I macchinari utilizzati sono semplici e leggeri, mentre le concimazioni sono naturali e vengono effettuate operazioni di difesa con rame, zolfo ed argilla. I terreni sono dislocati su di una piana alluvionale, perciò sono in prevalenza argillosi e ricche di marne e arenarie, dette flysch Cilentano, adatti alla coltivazione di varietà di uve autoctone, che vengono regolarmente vendemmiate a mano e lasciate fermentare, immediatamente dopo la raccolta, con l’unico utilizzo di lieviti indigeni ad operare la fermentazione alcolica, svolta in vasche di acciaio inossidabile. Per i rossi derivati da Aglianico e per il Bianco Paestum vi è anche una fase di affinamento per qualche mese in botti di rovere.
Casebianche produce bianchi e rossi di grande qualità, sempre con uno sguardo rivolto al futuro dell’ambiente e del territorio. È la passione ad aver trovato un’accogliente dimora in questo meraviglioso angolo di mondo in cui la vita, qualsiasi forma e colore assuma e sotto ogni punto di vista, viene rispettata nel pieno di una regola quasi monastica , con un impegno unico e nobile nei confronti delle nuove generazioni. Il Fiano ‘Cumalè’ presenta le fresche note beverine di mela bianca e pesca noce, molto più ampio è ’Iscadoro’, dai notevoli e morbidi sentori agrumati ed eleganti, in cui si riconosce la frutta tropicale e l’avvolgenza calda donata da un periodo di affinamento in botti, che la accomunano con l’Aglianico del Cilento ‘Cupersito’, dai piacevoli afflati balsamici, di grande morbidezza e calore. Un vino artigianale ottenuto con una tecnica unica e dal sapere di secoli.
Siamo a Torchiara nell’Alto Cilento, appena superata Agropoli tra le colline che a nord del Monte Stella scivolano verso il mare e si aprono sulla piana di Paestum.
Qui Pasquale Mitrano e Elisabetta Iuorio decidono di recuperare alla fine degli anni Novanta un vecchio terreno di famiglia. Abbandonate le professioni di architetti, iniziano a coltivare 5,5 ettari tra agrumi, ulivi e fichi. Da subito abbracciano la coltivazione biologica (tutta l’azienda è certificata bio), intervenendo il minimo possibile in vigna e limitandosi alle sole lavorazioni del terreno (con preparati biofinamici e concimazioni naturali con sovesci) per arrecare ossigeno e favorire lo sviluppo radicale in profondità. Solo attraverso un suolo sano ed equilibrato si possono generare piante forti dal frutto consistente e capaci di esprimere pienamente la loro unicità. Nei primi anni conferiscono le uve ad importanti cantine del territorio. Nel 2007 avviene il primo imbottigliamento. La produzione si ispira ai vini della tradizione con vinificazioni semplici (i vini rifermentati sui lieviti come i vini della festa di una volta) e naturali. Vini dalla beva facile e dissetante, spensierati e immediati. Secondo natura e secondo stagione.