A molti quel cartello, ammesso abbiano trovato il tempo per farci caso, è sembrato un pesce d’aprile. Il giorno era quello ed anche il contenuto. A Battipaglia sei nel già Cilento. Anzi di più nel Parco. La città del Tusciano che diventa “Porta d’ingresso”. Battipaglia entra nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni? Lo farebbe proprio pensare il cartello comparso all’improvviso sulla Statale 18, uscita dalla A3, e che – soprattutto nei mesi estivi – all’automobilista che riuscisse a fissarlo per pochi attimi darebbe l’impressione di aver evitato decine di chilometri di un’affollata e trafficata strada e di essere già di fronte già ai templi di Paestum, se non ad Agropoli. “Battipaglia, porta d’ingresso” e sotto tutti loghi dell’area protetta. Siccome è poco, in molta evidenza ci aggiungiamo anche “terra della dieta mediterranea”.
ZIZZONA E INSALATA. Strano il mancato riferimento ai prodotti tipici della zona circostante: mozzarella zizzona e insalate della quarta gamma. E già che ci siamo anche le mille polemiche sulla qualità ambientale di una zona che, solo a stare agli ultimi anni, ha visto incendiarsi decine di depositi che contenevano rifiuti in attesa di lavorazioni industriali. Troppo comodo, eh. Recuperare una verginità ambientale a spese del Cilento che se lo stanno mangiando quei cinghiali che loro sì le cose buone se le vanno a cercare dove stanno e non hanno bisogno di cartelli e guide. Il Parco più grande e vario d’Europa è lontano, e solo dopo l’Alento secondo i geografi puristi si trova il Cilento. “Cis Alentum”, oltre l’Alento, lo dissero già i Romani, quelli che vanno scritti con la maiuscola. Comunque il “benvenuto” o “welcome” i visitatori dell’area naturale ora lo riceveranno già a Battipaglia. I cilentani però sono perplessi: “Che c’entra Battipaglia con le sue industrie e l’agricoltura ultra intensiva con noi?”. Sarà perché a Battipaglia ci abita e vive Vincenzo Inverso che con Tommaso Pellegrino (presidente) e con Emanuele Malatesta fa parte dei tre componenti della giunta esecutiva del Parco? Non gradisce le rimostranze ricevute proprio il presidente Pellegrino, con mandato scaduto ed appena eletto consigliere regionale.
LA REPLICA DI PELLEGRINO. “Quello di Battipaglia è solo un cartellone pubblicitario voluto e pagato da quel comune. L’abbiamo autorizzato perché davanti ci passano una miriade di automobili, anche ventimila d’estate. C’è vicino l’uscita dall’autostrada. Un altro cartello l’abbiamo messo nell’area dell’aeroporto di Capodichino. Che polemica davvero surreale…”. La replica è del presidente Pellegrino, ma è solo una toppa, forse peggiore del buco, perché dopo 15 ore dall’erezione (ripresa video e numerose foto scattate e pubblicate da Vincenzo Inverso) già non c’è più. Mistero dei misteri. Da Vallo della Lucania risponde l’avvocato Giuseppe Di Vietri, esperti di tutela ambientale: “Personalmente a me pare palese essere una iniziativa posta a beneficio di Battipaglia, ingenerando confusione nel far percepire le qualità della nostra terra e delle cose della nostra terra come sussistenti anche a Battipaglia: è una questione di valori e di percezione dei valori”. Di Vietri è furioso “Ma Battipaglia non ha nulla a che vedere con i nostri valori, non ha nulla a che vedere con il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni e nemmeno con i valori un’area protetta in genere. Battipaglia non ha nulla a che vedere con la Rete Europea e Mondiale dei Geoparchi UNESCO, non ha nulla a che vedere con la Riserva di Biosfera MaB Unesco non ha nulla a che vedere con il riconoscimento della Dieta Mediterranea… È marketing orientato alla soddisfazione dei bisogni e degli interessi del territorio battipagliese finalizzato, in maniera spudorata, alla promozione dell’ambito agroalimentare battipagliese in chiaro e palese danno all’economia locale dell’area Parco”. L’avvocato vallese conclude così: “Il manifesto di principio può pure andar bene, ma ogni riferimento che accosti Battipaglia al Parco dovrebbe essere rimosso”. Per la verità Pellegrino ha fatto di più. Dopo la “difesa” dell’iniziativa ne ha preteso – sempre da Inverso – la rimozione. Inverso non ci sta, minaccia di dimettersi da Italia Viva, fa capire che non sosterrà più Visconti, il candidato sindaco del Pd a Battipaglia e poi sbotta.
INVERSO INVEISCE CONTRO I LEONI DA TASTIERA. Noi cronisti la sua replica l’abbiamo raccolta così: “Si. Quel cartellone da 6 m x 3 che a Battipaglia, uscita dell’A3, annuncia che si sta imboccando la porta d’ingresso verso il Parco del Cilento l’ho auspicato io. Ci saranno altre affissioni, come da piano di comunicazione appositamente varato. Pertanto da questo momento in poi querelerò chiunque vada oltre la critica civile. Una minoranza di “leoni da tastiera” incattiviti a prescindere, miopi e pretestuosi non mi scoraggia”. Reagisce così Vincenzo Inverso, delegato del ministero dell’ambiente [epoca Galletti], all’interno dell’esecutivo del Parco del Cilento mentre a Battipaglia è esponente dell’Udc. “Ringrazio il presidente Tommaso Pellegrino, la giunta e il consiglio per la fiducia accordatami e confermo che la programmazione delle immagini sul 6×3 in oggetto, proseguirà, nel rispetto del protocollo istituzionale tra Enti, nella valorizzazione e promozione del Parco del Cilento nel tempo e nei modi come da piano di comunicazione previsto “. Le polemiche suscitate hanno già permesso all’iniziativa promossa da Inverso di essere notata. Sulle folle dei vacanzieri, con 20 mila auto al giorno, come fa notare Pellegrino, il presidente dell’area protetta, c’è ancora l’incognita della pandemia in corso. Intanto, accanto a qualche consenso, arrivano anche – nonostante le minacce di querele di Inverso – forti critiche, non solo dal Cilento: “Sono stati arbitrariamente spostati i confini del Parco. Cosa c’entrerà mai Battipaglia con noi?” ma anche sulle rive del Tusciano c’è chi storce la bocca. Come per esempio Gennaro Lamberti: “il cartello non esalta quelle che sono le potenzialità del nostro territorio ma semplicemente invita i viaggiatori a proseguire alla scoperta del Parco Nazionale del Cilento.
NON PENSERETEMICA DI VENIRE A BATTIPAGLIA. Quindi in parole povere con quel cartellone il comune di Battipaglia (che figura su di esso come ente patrocinante) sta dicendo al turista: “beh, se proprio lo vuoi sapere ti trovi a Battipaglia, ma qui non c’è nulla di interessante da fare e/o vedere ecco perché siamo “solo” la porta di ingresso del parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano”.
COME FINISCE. C’è un capitolo successivo, forse l’ultimo. Il cartello ricompare lì dove era stato collocato. Ma cancellando il riferimento alla “Porta d’ingresso” ed alla “Terra della dieta mediterranea”. Di grazia, come intercalava un mio interlocutore di una certa età, mi dite a che serve esporre tutti loghi del Parco del Cilento in un punto dove si circola ad una certa velocità e quest’anno le 20 mila auto al giorno difficilmente si vedranno? A proposito di auto, mi piace concludere così: a qualcuno è scappata la frizione!
Oreste Mottola