Anche la Paestum Maratona è entrata a fare parte del mio carnet di imprese “impossibili” diventate realtà da raccontare …
Come le altre 4 corse nella mia breve carriera di “maratoneta” anche la 1^ di Paestum fa storia a sé …
Era destinata a rimanere uno dei tanti sogni mai diventati realtà la mia 5 ^ Maratona in quanto avevo deciso a Malta che non avrei più partecipato ad una gara così impegnativa sia nella preparazione sia nel portare a termine la gara stessa.
Ma al cuore non si comanda …
E allora eccomi davanti al computer a programmare i due mesi di allenamenti che mi avrebbero condotto all’appuntamento del 7 novembre 2021 con la maratona dei templi.
Arrivo alla settimana prima della gara convinto di aver fatto un buon lavoro sul fondo, per cui, basandomi sulle precedenti esperienze, sono pronto …
Ma a provocare un vero e proprio momento di “panico” è una raucedine con tosse e raffreddore che mi colpisce.
I tre allenamenti corti dell’ultima settimana che precede la gara mi confortano parzialmente!
Alle 7:30 del giorno della gara sono nella zona archeologica trasformata in “Maratona Village” deciso a provarci! Ginetta procede alla punzonatura del pettorale 523 sulla canotta gialla della Sporting Calore con una certa ansia.
Un blando riscaldamento confondendomi con i circa 1000 atleti iscritti alle tre competizioni previste: maratona, mezza maratona e 10 Km, mette in moto la circolazione e allerta il cuore.
Quando i due spiker chiamano a raccolta gli atleti nelle “gabbie” allestite nello spazio antistante l’arco dello starter, il pensiero è rivolto al sé e al come arriverò al traguardo …
Uno sguardo al tempio di Nettuno e poi mi faccio trasportare dall’onda dei miei compagni di viaggio lungo la via Magna Graecia.
Non c’è molta gente sui marciapiedi ma il bello delle gare podistiche sta nel fatto che c’è molta più gente che scende in campo a praticare lo sport rispetto a chi si accontenta di guardarlo dagli spalti o dal divano sulla TV.
Passo sotto l’ufficio della redazione di UNICO, svolto in via Italia, scendo fino al parcheggio del campo sportivo. Qui c’è lo switch per i 10 Km, io vado a destra e poi mi infilo nella pista ciclabile di via della Repubblica che mi porterà fino al mare.
Mi affiancano Monica ed Antonietta che corrono appaiate come due “puledre” di razza. Faccio mente locale sulla loro storia podistica e non posso che essere fiero della loro forza d’animo: Monica è alla sua 3^ maratona e Antonietta ha appena corso quella di Berlino! Tutto nel giro di 4 anni di impegno agonistico.
Le lascio andare perché non potrei reggere la loro andatura … Intanto sono giunto in contrada Laura dove per oltre un decennio abbiamo avuto la sede del giornale e del consorzio Cilento Incoming.
Ma ecco il mare! Allungo il passo per giungere sul nuovo lungomare di Paestum. Mi affiancano i runner del GS di Saronno. Attacco discorso ricordando di un podista che incontro alla Trans Maratona del parco, Enrico. Esperienze vissute messe in campo che ci portano a ridosso del 12° Km.
Anche in questo caso lascio andare il gruppo per tenermi il mio ritmo gara.
Mi godo il mio mare che è stato palestra di vita genitoriale e riporto alla mente volti e fatti ad essi collegati che hanno lasciato segni indelebili nella mia vita: due per tutti Umberto e Luisa portati via troppo presto ai loro cari.
Supero lo spazio dove sorgeva il camping Hera Argiva, qui, per oltre 10 anni, sono maturati rapporti di amicizie per grandi e piccini. Mi immetto sulla via Sterpinia mantenendo un buon passo, questa è la strada del mare che costeggia la pineta fino a Torre di Paestum che, nel bene e nel male, ha fatto la storia del turistico balneare di Paestum. Sulla destra scorre lo spazio occupato dall’Oasi dunale affidata a Legambiente di Capaccio Paestum, una delle esperienze ambientali e umane che hanno contraddistinto la città. Torre di mare che segue è un agglomerato fatto di insediamenti abusivi realizzati in piena zona tutelata dalla legge 220 (con la quale furono vietate nuove costruzioni nel raggio di un km dalle mura di Paestum) e cresciuto intorno ai lidi storici Cinzia e Sirena.
Correndo in questo dedalo di case storiche e case vacanza chiuse in questo periodo dell’anno, viene voglia di girarsi dall’altra parte …
Da qui si arriva nella contrada di Licinella che fa da cuscinetto tra Paestum e Agropoli e si allunga fino a Linora a ridosso del fiume Solofrone che segna il confine tra le due città.
Ma ora è giunto il momento di concentrarmi su come portare a termine l’impresa della mia 5^ maratona … Costeggiando il lato sud delle mura, costruite oltre 2300 anni fa a difesa di Paestum, arrivo alla stazione dove la segnaletica posta sul percorso mi avvisa che sto superando il 20° Km.
Sono di nuovo sulla via Magna Grecia che collega la città antica a quella moderna, che sta diventando più “corta” con i lavori di ammodernamento in corso, ma non abbastanza per “scontarmi” parte dei Km che devo correre ancora.
Entrando nel centro urbano mi sento chiamare! È Ginetta con Rosario Francia che mi incoraggiano. Passo salutando anche altri conoscenti tra i non molti spettatori scesi in strada e mi tuffo nel resto di gara che mi aspetta.
So che ogni Km che segue il 25° è un tassello utile a rinforzare il muro posto a sostegno della mia voglia di arrivare sul traguardo fissato a ridosso del tempio di Nettuno a Paestum.
Si tratta di scalare la “collina” dei 30 Km e poi mettersi in modalità resiliente fino alla fine. La vista del mare “Nostrum”, quando arrivo in fondo a viale della Repubblica che si stende alla destra del mio andare, rianima il mio passo solitario verso Sud. Incedo facendomi compagnia con i pensieri di uomo che scava nei ricordi.
Il cartello del 30° Km quasi mi sorprende richiamandomi al dovere primario di giungere al 42°.
Faccio mente locale e mi riposiziono sul mio “campo di allenamento” mattutino che è di 12 Km, quelli che mancano al traguardo: parto da casa, arrivo a Seude, scendo a Vuccolo Maiorano, passo davanti alla scuola di Tempa S.P., procedo verso il mare, risalgo verso Scigliati, passo davanti alla chiesetta e la scuola materna, punto a Vallecentanni, percorro la via delle imprese, mi tuffo nel verde del campo di erba medica, sbuco in mezzo alle torri dei silos, scendo fino all’incrocio degli sterrati, svolto a sinistra, entro nell’agriturismo San Raphael, sbuco sulla SS 488, giro in via Seude …
A questo punto la realtà mi richiama in presenza … Prima Tonino e Rosalia mi incoraggiano dal parcheggio, poi è la voce dello spiker che avvisa gli astanti che è “in arrivo Bartolo! Atteso sul traguardo da due tifosi speciali … Elena e Alessandro! Vedo Alessandro che mi corre incontro, Gina che cerca di trattenerlo, supero il traguardo tenendolo per mano con il tranquillo stupore di essere riuscito, ancora una volta, a correre una Maratona!
Mai una maratona è stata corsa da me così “bene” come questa! Sono arrivato fino in fondo senza patemi e ben saldo sulle gambe. Ho corso senza pause ai rifornimenti …
Con Ginetta mi avvio verso l’automobile per ritornare a casa. Un pasto a base di frutta e un riposo ristoratore mi mettono in condizione di cominciare a pensare al viaggio che mi aspetta il giorno dopo. Lunedì mattina, 8 novembre, siamo partiti presto per Torino per poi raggiungere Varese.
Qui parteciperò al GlocalNews 2021 dove sarà presentato il nostro servizio su Valle dell’Angelo e il progetto diventato realtà de “Il Cammino del Parco”.