Pratiche ed appetitose. Compatte e poco voluminose, le barrette ai cereali le troviamo ovunque. Al supermercato, nei bar, nei distributori. Proteiche, ipocaloriche, senza lattosio. Con aggiunta di cioccolato, cereali, frutti di bosco o miele per ‘renderle più sane’. Non solo con cioccolato al latte, ma anche con ribes nero e semi di zucca; frutta secca e crema di mandorle; proteiche con frutti di bosco. Adatte anche ‘a chi si vuole bene’. Insomma, si prestano per uno snack spezza fame, goloso, e senza sensi di colpa.
Cosa si nasconde dietro la confezione? Alla vista non sfuggiranno le calorie (dimezzate rispetto agli altri prodotti industriali); la dicitura ‘senza glutine’ e ‘senza olio di palma’. Spesso leggiamo: “con aggiunta di vitamine – niacina, B2, B1, B6, acido folico, D, B12 – ferro e zinco. Ma girando la confezione, sull’etichetta, troveremo una lista degli ingredienti tutt’altro che breve. Con prevalenza di dolcificanti, sale e conservanti. In commercio ne esistono vari tipi, come li distinguiamo? Come leggere l’etichetta? Perché le acquistiamo? Lo abbiamo chiesto alla dott.ssa Cecilia Mari, nutrizionista, esperta in Patologia Clinica.
- Distinguiamo i vari tipi di barrette.
Bisogna distinguere tra differenti tipi di barrette: sostitutive dei pasti, energetiche e proteiche. Le sostitutive, solitamente, hanno pesi superiori alla media, proprio perché nascono dall’esigenza di sostituire un pasto completo. Come tali dovrebbero contenere tutti i macronutrienti nelle giuste proporzioni. Le barrette energetiche e quelle proteiche (già i nomi sono esplicativi di caratteristiche nutrizionali e modi d’uso differenti) nascono in ambito sportivo. Le prime servono a garantire un rifornimento energetico in situazioni in cui c’è uno sforzo prolungato (come allenamenti o gare); le seconde per cercare di contrastare il catabolismo muscolare.
- Quanto è importante leggere l’etichetta?
Le barrette sono alimenti ad elevata densità energetica il cui consumo deve essere bilanciato da un adeguato dispendio energetico. Quando si decide di acquistarle bisogna valutare con attenzione due fattori: gli ingredienti (che spesso sono di bassa qualità) e la quota calorica (spesso piuttosto elevata). Solo l’etichetta può rivelare cosa stiamo effettivamente assumendo. Nella maggior parte dei casi scopriremo di trovarci di fronte ad uno snack travestito da barretta, il cui costo è sicuramente esagerato».
- Perché hanno così successo tra i consumatori?
Il successo delle “barrette” viene dall’unione della praticità (di trasporto e d’uso), col fatto che spesso sono associate al concetto di dietetico, il che fa pensare ad alimenti sani o comunque non troppo calorici.
- Ci servono davvero?
Nell’assunzione di questi alimenti è fondamentale capire anche se effettivamente ci servono. Anche se acquistiamo barrette energetiche o proteiche di qualità non possiamo abusarne, anche se si fa sport. Addirittura dovremmo evitare di assumerle se si ha una vita sedentaria. Infatti, le barrette energetiche sono ricche di carboidrati, soprattutto maltodestrine, che ne aumentano la digeribilità ma che rendono la barretta molto calorica e poco saziante. Mentre le barrette proteiche hanno una quota proteica importante, che può alterare il bilancio nutrizionale, con un affaticamento di fegato e reni. È quindi bene ricordarsi di non utilizzarle come pasti sostituivi né tantomeno abusarne.