Ogni volta che ricevo un invito da Michele Albanese per un evento organizzato dalla Banca Montepruno, so già che vivrò momenti interessanti e non mancheranno conferme e sorprese!
Quando arrivo, con leggero ritardo a Sala Consilina sabato 7 gennaio 2023, nella platea del Teatro “Mario Scarpetta” c’è già penombra con il palco illuminato e pronto a dare seguito al programma scritto sull’invito a partecipare alla “Convention aziendale” annuale dal titolo “Persone e valori”.
So anche che non potrò essere “banale” nel raccontare ciò che accadrà e parto sempre con il proposito di godermi l’evento e lasciare ad “altri” il compito di relazionare sull’evento. Mi siedo, senza mettere mano al cellulare, mi dispongo all’ascolto e a godermi la serata …
Il tabellone prevede gli interventi di Anna Miscia, la presidente; Cono Federico, vicedirettore; Michele Albanese, direttore; e Lorenzo Scialdini, Cooch e formatore.
Passano pochi minuti, dopo che Antonio Mastrandrea, responsabile Segreteria di Direzione ed Affari Generali, ha dato la parola alla Presidente, che una frase di Anna Miscia in merito al suo futuro attrae la mia attenzione. Si tratta di un accenno al “ringiovanimento” e che lei stessa è al termine della sua esperienza di presidente!
È a questo punto che impugno il cellulare e mi decido a prendere appunti perché l’istinto mi dice che ci saranno notizie ed emozioni da non perdere e non far perdere ai nostri lettori …
“Persone e valori” è il sottotitolo posto in testa al manifesto di invito. Lo stesso Mastrandrea ha indicato nella parola “grazie” nei confronti di presidenza e Cda che hanno saputo guidare, consigliare e decidere valorizzando le competenze, incoraggiando nei momenti difficili e premiando per i risultati raggiunti: “Una freccia può essere scagliata solo dopo essere stata tirata indietro” (Mancini). Ed è quello che ha fatto la banca quando Cassa Centrale mise sotto osservazione i conti della Montepruno: Cda e dipendenti si guardarono negli occhi e fecero squadra per fare il “grande balzo” verso ciò che oggi è diventata: “la 1^ banca della Campania”.
È Cono Federico, “l’uomo dei numeri”, a svelare in anteprima i dati relativi al bilancio 2022 che, per quanto provvisorio, danno la misura del successo che la Montepruno ha saputo raggiungere nell’ultimo triennio: oltre 5 milioni di utile con una raccolta diretta e indiretta che, per la prima volta, supera il miliardo di euro (€ 1.021.838.205,00) iscritti a bilancio: €81.746.212,00 in più rispetto al 2021. C’è orgoglio per il fatto che si è riusciti in un triennio a ribaltare il giudizio della capogruppo, Cassa Centrale banca.
Federico da dato atto ad Albanese che, come “i grandi leader, acquistano autorità delegandola” (James Stockdale). E lui, che ha coordinato la squadra da vice, può testimoniarlo a ragion veduta.
Il vicedirettore presenta i risultati della “competizione” tra filiali che mirava a valutare i numeri relativi alla raccolta diretta, indiretta e impieghi: al 1° posto c’è Padula, al 2° Mercato San Severino e al 3° Potenza.
Mi fa piacere sottolineare che, sul palco del teatro, Albanese chiama Elisabetta Giordano, di Piaggine, responsabile dei “conti” della banca, e donna di equilibrio nello staff del direttore. Albanese non sa trattenere l’emozione nel portarla sulla “ribalta” del palco per consegnarle il premio di “Eccellenza 2022”, un segno della stima che ha nei suoi confronti. Lei stessa, al pari del direttore, nascondendosi dietro al sorriso, non riesce a proferir parola ma, a vederla come si fa “scudo” con il bouquet di fiori stringendolo al petto, è chiara l’emozione vissuta.
Quando Michele Albanese sale sul podio per concludere con la sua relazione la convention aziendale, è già ampiamente soddisfatto di come si è sviluppato il programma della serata. L’”artigiano del credito”, come lo ha definito Anna Miscia, rivendica di “aver visto giusto” e dichiara che le “scelte difficili fatte in passato sono state ripagate da quello che la banca mi ha restituito con gli interessi in termini di soddisfazione personale”.
Il direttore si ferma per trattenere l’emozione, e dichiara la sua felicità e consiglia tutti a tentare di raggiungerla sotto forma di soddisfazione delle cose, pensate, messe in campo e riuscite! Ormai lanciato sul versante dolce che lo riporta in una zona di confort rappresentata dalla soddisfazione dei “risultati che parlano da soli” e che allo stesso tempo hanno traghettato la Montepruno oltre il frammento nel quale si è diviso il credito cooperativo “alzando il livello dell’azienda” fino ad arrivare nella “modernità mantenendo l’identità tenendo al centro le persone”.
Lo fa sia quando parla dei rapporti diretti con la sua squadra, sia quando consegna gli assegni premio, sia quando chiama in causa il rappresentante della Capogruppo seduto in prima fila …
Non nasconde l’amarezza dei primi anni di fusione sotto la guida di Cassa Centrale ricordando a sé stesso lo spartiacque del “prima e il dopo”. Oggi la musica è cambiata al punto che la capogruppo riconosce alla Montepruno e al suo direttore un’attenzione che testimonia apprezzamento per la traversata nel mare procelloso e giungere all’approdo sicuro:
Infatti, “Generando un MF Index pari a 7,14, la BCC Monte Pruno si ripropone in cima alla graduatoria regionale e confermandosi un’eccellenza nel mercato bancario nazionale”.
Albanese ha arato bene il suo “campo”, con umiltà, competenza, in silenzio e con un unico obiettivo diventare i primi pur partendo dalla base della piramide!
Ora indica la nuova rotta: “dobbiamo guardare al Nord! È lì che dobbiamo confrontarci con la modernità, studiare, capire e poi rilanciare.”
A questo punto, Albanese, non senza mostrare viva emozione testimoniata dagli occhi lucidi, comunica che nei prossimi tre anni sarà predisposta e introdotta una “nuova struttura organizzativa. La governance subirà cambiamenti radicali: ci sarà un nuovo presidente e un nuovo direttore e una trasformazione profonda della Montepruno che adotterà un nuovo modello aziendale in grado di guidarla nella modernità. Il punto di riferimento non sarà più il territorio fisico ma diventerà la comunità che la abita spostando il baricentro dell’agire dell’azienda sui valori.”
L’eredità di Michele è questa e, da qualsiasi punto di vista, è indiscutibile: ha portato la Bcc di Roscigno, che nel 2021 ha festeggiato con le comunità sedi di filiali i suoi 60 anni di esistenza in vita, alla dimensione nazionale che è oggi la Montepruno Banca (di Fisciano, Roscigno e Laurino).
Non è dato sapere quale ruolo ha immaginato per sé nel prossimo futuro, certamente rimarrà un faro per la sua squadra che ha reclutato, coltivato, fatta crescere. Poi le ha consegnato le chiavi che apriranno loro le porte per il futuro che è la variabile di cui bisogna tener conto in una grande azienda per camminargli a fianco se non avanti. Ha fatto bene Cono Federico a ricordare a tutti noi che “i grandi leader acquistano autorità delegandola” e lui ne sa qualcosa!
Potrebbe sembrare un addio ma, c’è da scommettere, che se Albanese smetterà di occuparsi della Montepruno come direttore, l’uomo saprà trovare modi e tempi per continuare ad essere punto di riferimento fino a quando le forze lo sosterranno.
Lascio la sala senza salutare mentre prende la parola Lorenzo Scialdini, Coach e Formatore che intratterrà i presenti per dare un saggio di cosa attende dipendenti e amministratori nei prossimi tre anni.