«Ad ascoltare mi ha insegnato il fiume, e anche tu imparerai da lui. Lui sa tutto, il fiume, tutto si può imparare da lui». (Hermann Hesse) Con questa celebre citazione tratta da “Siddharta”, Hermann Hesse spiega che il fiume ci insegna tutto, specialmente a “discendere, tendere verso il basso, cercare il profondo”. I fiumi hanno un fascino particolare: Eraclito sosteneva che “Nessun uomo entra mai due volte nello stesso fiume perché il fiume non è mai lo stesso, ed egli non è lo stesso uomo”. Ecco il fascino inconfondibile dei fiumi: il loro instancabile mutamento (pur restando sempre apparentemente uguali), quel continuo scorrere, quell’incessante divenire. I fiumi sono tra i protagonisti principali della storia dei nostri paesi e delle nostre città. I fiumi, a volte, danno il nome ai luoghi che attraversano (come accade per il nostro Cilento – termine che deriva al latino “cis Alentum” = “al di qua dell’Alento”) e ne raccontano la storia. Il torrente Badolato è tra i protagonisti principali della storia della città di Vallo della Lucania. Non le ha dato il nome, ma ne ha segnato la storia. Anticamente la città era costituita da due casali: Spio e Cornuti (o Vallo) divisi da un fiume, attraversato da due ponti. Il fiume in questione (un torrente per essere precisi) è il Badolato (in gergo: “’a Vasolata”) proveniente dal monte Gelbison. Oggi il torrente Badolato, nel tratto antistante il Municipio, nell’odierna piazza Vittorio Emanuele, è coperto. Non si vede ma è possibile ascoltarne il dolce fruscio, in particolare a via Monti in corrispondenza del carcere. Come il Badolato, anche il torrente Mennoia è in grado di raccontarci un pezzo della storia del paese che attraversa: Cannalonga. L’antico centro abitato di questo paese sorse in epoca tardo-romana sulle rive del torrente Mennoia, le cui sponde erano rivestite di filari di canne: da qui deriverebbe il nome di Cannalonga. Negli anni Settanta fu costruita la “Diga Carmine” allo scopo di raccogliere le acque del torrente Carmine, del torrente Nocellito e del torrente Mennoia. L’acqua raccolta all’interno della diga è utilizzata per l’irrigazione dei campi ma rifornisce anche acqua ai potabilizzatori della zona. La diga è gestita dal Consorzio Velia. È possibile visitarla rivolgendosi al guardiano della diga Carmine.
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