Gli iscritti al nuovo Master di II livello in “Restauro e Progetto per l’Archeologia” del Dipartimento di Architettura dell’Università Federico II di Napoli, lavoreranno per migliorare la fruizione e l’accessibilità del Parco Archeologico di Paestum. E’ quanto è emerso in un primo incontro tra docenti, studenti e il direttore del Parco Archeologico Gabriel Zuchtriegel, il quale è anche membro del comitato scientifico del Master. L’incontro, che ha avuto luogo a Paestum, è stato funzionale per entrare nel vivo del progetto che vede gli studenti impegnati in prima fila nella progettazione di soluzioni innovative per la fruizione della città dei templi.
“La sinergia tra il Parco Archeologico di Paestum e il Dipartimento di Architettura dell’Università di Napoli Federico II si è, ancor più di recente, consolidata con la ricerca applicata e la didattica, attraverso l’esecuzione di rilievi con tecnologie innovative, l’organizzazione di convegni e di pubblicazioni congiunte – dichiara la professoressa Valentina Russo, coordinatore del Master. La presenza del Master in Restauro e Progetto per l’Archeologia, con i suoi docenti e allievi nel sito pestano, rappresenta dunque, l’approdo naturale di un percorso condiviso e fornisce l’occasione virtuosa per portare avanti programmi didattici di terzo livello, innovativi e fondati sull’intreccio tra saperi disciplinari diversificati, metodi più consolidati di conoscenza e sperimentazione di metodiche di learn by doing in ambito architettonico e archeologico.”
“Siamo entusiasti che gli studenti, che vengono da esperienze significative e sono selezionati con un bando, contribuiranno con la loro creatività e la loro capacità di progettare e innovare nuove prospettive, per la fruizione inclusiva e accessibile del sito archeologico – dice Zuchtriegel. E’ un’altra prova tangibile del dialogo tra musei e Università nella nostra Regione, così ricca di patrimonio culturale.”
Il Master – di durata annuale e aperto ad archeologi, architetti e ingegneri – intende trasferire competenze utili a formare figure professionali in grado di affrontare, coordinare e gestire, in chiave innovativa e interdisciplinare, strategie e interventi sul patrimonio archeologico, connotato da rapporti complessi tra paesaggio storico, contesti urbani e manufatti architettonici allo stato di rudere. Il percorso didattico, che coinvolge docenti appartenenti a cinque dipartimenti dell’Ateneo fridericiano, colma l’attuale gap, in termini formativi, tra temi connessi all’interpretazione di siti allo stato di rudere, databili tra l’antichità e l’Età moderna, attraverso il rilievo e l’interpretazione di tipo archeologico e temi propri del restauro e della progettazione per l’architettura storica. Di conseguenza, intende coniugare le pratiche proprie di una conoscenza aggiornata con metodi e tecniche peculiari del restauro e della valorizzazione di contesti archeologici – con particolare riguardo al diffuso patrimonio meridionale e mediterraneo – mantenendo uno stretto legame con aspetti connessi all’inserimento di nuovi manufatti nell’antico, alle modalità tangibili e intangibili di fruizione, accessibilità e comunicazione e, al contempo, connessi al miglioramento delle condizioni strutturali dell’esistente e alla prevenzione dal rischio attraverso strategie mirate.
Ufficio Stampa
Rossella Anna Tedesco
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10/07/2018