Secondi, minuti, ore, giorni, settimane, mesi … E’ lo scorrere veloce del tempo e noi, assorbiti dagli impegni, dalle ansie della nostra routine quotidiana, nemmeno ce ne rendiamo conto! Ecco, siamo già alla prima domenica del nuovo anno liturgico, l’anno A, in cui leggiamo il Vangelo di Matteo.
L’evangelista ci accompagnerà nell’ascolto della Parola di Dio perché possiamo, con una riflessione personale e attenta, darle concretezza nelle scelte della nostra vita.
Questa domenica segna l’inizio dell’Avvento, un cammino di quattro settimane che guida noi cristiani spiritualmente al Santo Natale in cui ricordiamo la prima venuta di Gesù fra gli uomini, più di duemila anni fa, e, contemporaneamente ci prepara all’attesa della seconda venuta di Cristo fra noi alla fine dei tempi, motivo della nostra salvezza e della nostra risurrezione.
L’Avvento è un tempo di annuncio di pace, di preghiera, non di disimpegno nei riguardi del mondo, né tantomeno un’attesa passiva in una spiritualità astratta, ma è un’attesa gioiosa con il cuore libero e svuotato di egoismo e preoccupazioni, non legato alle sicurezze materiali, ma rivolto alla condivisione di quel che siamo e che abbiamo. E’ un tempo in cui è possibile fare quella conversione del nostro modo di vedere, di pensare e di agire che ci permette di incontrare, riconoscere e adorareil Signore.
La liturgia invita alla meditazione su un tema specifico:- Il Signore sta per venire- .
Pur non conoscendo i tempi della seconda venuta, il passo del Vangelo ci esorta ad essere attenti, vigili, per non lasciarci cogliere di sorpresa, impreparati, come accadde ai tempi di Noè quando gli uomini, nella normalità di tutti i giorni, nell’occupazione delle proprie cose, lontani da Dio, dall’essenziale, non si accorsero di ciò che stava per accadere.
L’evento disastroso colse tutti di sorpresa. Si resero conto del diluvio quando ormai non c’era alcuna possibilità di salvarsi. Il passo non sta insinuando in noi la paura! Non si tratta di vivere angosciati o inquieti ma concentrati nell’attesa. Ci invita perciò ad una vita più autentica orientandola all’eternità.
Vigilare è necessario per essere sempre in grado di scegliere ciò che è vero, ciò che è giusto, e non considerare ciò che è effimero. E’ necessario per comprendere il tempo che viviamo e per accogliere il nuovo che arriva.
In questo periodo di Avvento fermiamo almeno per qualche istante la nostra vita caotica! Andiamo sempre di corsa, vogliamo bruciare i tempi! La nostra vita ha invece bisogno di pazienza, di calma e di riflessione. Non ci facciamo prendere dall’ansia! Impariamo ad aspettare! Ricordiamoci che il tempo che intercorre tra il preannuncio di un evento e il suo verificarsi è un tempo che racchiude tutte le speranze e le aspettative!
Non siamo superficiali, non rimaniamo indifferenti, usciamo da un modo di vivere rassegnato e abitudinario! Non affoghiamo nella banalità della vita ma apriamo gli occhi e il nostro cuore ai fratelli, al desiderio di un mondo nuovo!
In famiglia, nel calore, nella protezione, nella sicurezza della nostra casa, prepariamoci all’incontro con Gesù! Il ricordo del passato, l’attesa del futuro, ci spronino nel presente a vivere con vigilanza attenta e operosa!
Santa settimana in famiglia.
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