Autore: Vito Pinto

È antica consuetudine preparare, ogni anno, il Presepe nell’avvicinarsi delle feste natalizie ed è sempre un gran da fare per l’allestimento di quella narrazione che, alla fine, nella tradizione napoletana, è un racconto, una rappresentazione teatrale sospesa tra fede e quotidianità. Nella maggior parte delle famiglie, una volta, il presepe era allestito con statuine in terracotta, decorate a freddo, da abili pastorari. Una passione, più che un mestiere, cui si applicò anche Salvatore Ingenito, amalfitano, di professione “scrivano” e per lungo tempo dipendente della Banca Camera di Amalfi. Quando questa chiuse i battenti, Salvatore si dedicò anima e corpo alla…

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Anche se l’apprensione, l’ansia, la paura non sono mancate, tuttavia il clima sociale in Costiera Amalfitana si è mantenuto, sin dall’inizio, sul sereno. A fronte delle scene devastanti che altre regioni d’Italia mostravano per i tanti morti del Covid 19, quest’ansa del Golfo di Salerno è stata quasi un paradiso terrestre, un rifugio dalla pandemia. I provvedimenti varati dai vertici nazionali e regionali, divulgati dagli amministratori locali e rispettati da tutti i cittadini hanno fatto sì che in questo territorio non si sono verificate le scene preoccupanti che venivano ogni giorno mostrate dai vari organi di informazione. La Costiera Amalfitana…

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Quella strada costiera che da Vietri sul Mare giunge sino a Positano in un susseguirsi di curve che di svolta in svolta disvelano paesi marini e case arrampicate tra maceri mentre salite verso la rampante roccia si alternano a discese verso i brevi litorali, è strada montuosamente marina, a richiamo di poeta, sulla quale si affacciano agili campanili a ritaglio di spazio tra il verde di limoni e viti. “Un sogno dire queste case vere”, scriveva Alfonso Gatto, mentre disegnava una terra dipinta con poetiche parole d’amore. Un luogo dell’anima per letterati e pittori, un rifugio dalla storia per quegli…

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In un’ansa di costa montuosamente marina, Atrani si adagia con le piccole case a vista mare, indossando, nelle sere di dicembre, il vestito buono della tradizione, della suggestione, dell’incanto, della meraviglia. Ed è la magia del Presepe, quella raccontata da pittori, scultori, valenti artigiani dell’arte figulina, una magia che ha costruito, nei secoli, capolavori settecenteschi, ma anche capanne di sughero e casette di cartone ondulato, dipinto con colori ad acqua, perché da sempre tutto si riconduce all’ascolto dell’immaginario “Canto del Dio nascosto”. Ogni anno è lo stesso appuntamento ma che ricrea, ogni anno, emozioni nuove, palpiti di fede, felicità di…

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Da una imprecisata notte di Natale di circa 300 anni fa, il popolo cristiano, nella notte divina, canta “Adeste fideles”, venite fedeli, a gioire avanti alla capanna di Betlemme dove è nato il Re degli Angeli. E fu un accorrere di pastori che erano a guardia dei loro greggi, di persone umili divenute personaggi per una narrazione straordinaria, unica, come Benino (il giovane pecoraio dormiente) il pastore della “maraviglia”, Cicciobacco, Erode, la banda musicale dei mori, e tutto quel mondo nato dalla fantasia napoletana che si appropriò del presepe come se fosse una invenzione fatta in Via S. Gregorio Armeno.…

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Due anni e mezzo fa, il 19 maggio 2018, nel corso di una significativa cerimonia presieduta dall’Assessore alla Cultura e Turismo di Cetara, Angela Speranza, il professore Adriano Caffaro, emerito dell’Università di Salerno, donò al locale Museo d’arte, collocato nell’antica, restaurata Torre “saracena”, dodici opere serigrafiche sulla pregiata carta a mano di Amalfi (carta bambagina) di altrettanti autori salernitani. Una donazione che il Caffaro compiva con “entusiasmo e commozione”, per impreziosire la sala polifunzionale intitolata al prof. Mario Benincasa, «intellettuale sensibile, attirato dalle cose essenziali dell’esistenza e dei valori fondamentali della vita umana». Le opere erano tutte dedicate ad aspetti…

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E’ chiamato Vicolo Giudaica quel tratto di stradina stretta che dalla chiesa di Santa Lucia sfocia avanti alla chiesa di S. Agostino. Il suo nome, quel vicolo, lo deve alla presenza, nel Medioevo, di numerose attività commerciali di ebrei, i Giudìa, come allora si diceva. E il nome è rimasto anche per ricordare che alla regola sanitaria della prestigiosa Schola Salerni, avevano contribuito anche medici ebrei, insieme a luminari latini e arabi.Già alla fine degli anni ’50 del secolo appena passato, a metà di questo vicolo era la bottega di Fortunata Notini, donna minuta, dall’indole buona e gentile, capelli d’argento…

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Lo slargo della via che conclude il Corso centrale di Vietri sul Mare e si apre sull’inizio di strada e il panorama della Costiera Amalfitana, è stato da sempre chiamato Piazza, dedicata una volta al sommo poeta Dante e successivamente (forse per ragioni politiche) intitolata a Giacomo Matteotti. In paese, però, è da tutti conosciuta, da sempre, come “fore ‘u forte”, cioè fuori al forte, perché si dice che lì vi fosse una difesa fortificata ad affaccio sul mare.Su un lato di questa piazza, allineate a pilastri maiolicati con le arti e i mestieri vietresi, sostavano le carrozzelle pronte a…

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Non ce ne siamo accorti, ma nel commemorare, in questi giorni, l’ultimo terremoto avvenuto in questo nostro territorio meridionale, che comprende l’Irpinia e buona parte del salernitano, constatiamo che sono trascorsi quarant’anni: una eternità vista in futuro, una inezia vista al passato. Tempus fugit! avrebbero detto i nostri antenati latini. Anni trascorsi in una quotidianità che spesso ha assorbito mente, cuore, energie di ognuno di noi per vivere e, a volte, anche sopravvivere alle avversità della vita che, guarda caso!, non mancano mai nella esistenza di noi meridionali. Ultima questa pandemia (“il ritorno” come la popolare trasmissione de “I soliti…

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Era il 3 agosto 1913 quando il Comune e i cittadini di Amalfi donarono la bandiera da combattimento al Regio Incrociatore, che portava il nome dell’antica Repubblica marinara. In una nota esplicativa si legge che la bandiera tricolore è “costituita da un solo pezzo di seta finissima” appositamente realizzata da una filanda di Como, attualmente gelosamente conservata nel Museo Municipale di Amalfi. Al centro riporta lo stemma sabaudo che fu eseguito a ricamo dalla suora amalfitana Stefanina Merola delle Figlie della Carità nel convento di Materdei a Napoli.Per ben otto anni la bandiera sventolò sul pennone alto della nave facendo…

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