È avvolta nel mistero, sospesa tra storia e leggenda, la nascita della Scuola Medica Salernitana che si vuole fondata da quattro maestri di diverse provenienze: Elino l’ebreo, Ponto il greco, Adela l’arabo e il latino Salernus. Forse una leggenda che viene riportata dal seicentesco Priore del Collegio Medico, Antonio Mazza, ma che ben sottolinea la natura della scuola salernitana: una ricchezza di saperi medici, filosofici e scientifici come non vi era eguale in quel lontano IX secolo in cui si fa risalire la sua fondazione. Al di là, comunque, di ogni leggenda o documento storico, ben può dirsi che la…
Autore: Vito Pinto
Il luogo di secolari preghiere e lavori, dei giorni e delle opere, divenuto arte nel fluire del tempo e all’ombra della rigida regola voluta da San Brunone, la Certosa di Padula già cenobio di spiritualità, “esplode” in un immaginario, utopico, rivoluzionario progetto del compianto Ugo Marano alla continua ricerca della fabbrica felice, lì dove “fabbrica” sta per opere quotidiane capaci di dare felicità all’uomo. D’altra parte la vita che si conduce nella Chartreuse è quanto di più eversivo si possa immaginare: è la rivoluzione dell’incamminarsi verso l’origine, è la scelta radicale di restare ai margini, dove si accoglie senza essere…
Senza fare molto chiasso e senza che nessuno se ne accorga, le tecnologie moderne stanno facendo scomparire, da rivendite di giornali, bar, tabacchini e hall di alberghi, un prodotto che, sino al loro arrivo, erano una caratteristica del comunicare e del nostro vivere da turisti e non. Parliamo delle cartoline illustrate, quei poco ingombranti rettangoli di cartoncino sui quali era stampata, per lo più, la località dove esse erano in vendita, oppure erano veicolo di propaganda industriale, di messaggio sociale e turistico. Insomma con il telefonico, con relativa macchina fotografica incorporata, a portata… di mano di ognuno, la cartolina illustrata…
Al di là di ogni considerazione di opportunità sociale e civile, alcune manifestazioni, definite da parte di amministratori e mass media “di intolleranza”, verificatesi in questi giorni di pandemia un po’ ovunque, ad una attenta osservazione dei fatti spesso sono delle vere e proprie fastidiose scostumatezza, o se vogliamo essere reali, “schifezze sociali” che vengono compiute da giovinastri arroganti, senza educazione e che andrebbero immediatamente isolati e condannati da un contesto dove la convivenza è parte integrante di “sopravvivenza”, soprattutto in questi lunghi e sacrificati mesi di domiciliari forzati. Sovviene, allora alla mente quanto ci dicevano durante gli anni della…
Per il secondo anno consecutivo la Costiera Amalfitana, come ogni località d’Italia, in rispetto delle norme antipandemiche, è costretta a rinunciare ai riti della settimana santa e in specie alle processioni, a quelle emozioni che coinvolgono il mondo cattolico. Riti immutati nel tempo, echi di un passato remoto giunto intatto sino a noi, insieme alla fede dei padri. In Costiera amalfitana in specie – come in quella sorrentina – i riti di maggiore emozione cristiana si svolgono il venerdì santo, giorno della parasceve in cui si commemora la Crocifissione e morte di Cristo, parte centrale della teologia della salvezza e…
Quel 23 che compare avanti ad un locale a fronte strada in quello slargo che da Piazza Mons. Grasso si appresta al cavalcavia di Mercatello a Salerno, non è solo il numero civico di uno spazio dove artisti di varia estrazione espongono le loro opere in mostre collettive o personali d’arte. Quel civico 23 è anche lo spazio metafisico, e se vogliamo immaginario o immaginifico, di un fare cultura pur tra mille limitazioni strutturali, sociali, umane: ed è come sottolineare il non volersi arrendere al contingente, lasciando che la fantasia, l’impresa d’arte, le iniziative di cultura continuino a proliferare incuranti…
Posta nel cuore della piccola, ma graziosa e attiva Minori, la Villa Marittima Romana per anni è stata in una sorta di sofferenza conservativa per mancanza di fondi. Ma ora sono arrivati i giorni della ripresa, del restauro e del rilancio di questo monumento che testimonia quanto la Costiera amalfitana fosse luogo amato e frequentato dall’aristocrazia romana imperiale, che l’aveva scelta per il suo otium, il dolce far niente. Uno stanziamento del Ministero dei Beni Culturali di ben 5 milioni di euro permetterà, ora, un lavoro di indagini e di restauro di questa Villa splendida, sita in quest’ansa di costa…
«Lontano è il mare, senz’acqua sembra, eterno come gli specchi vuoti. I templi non hanno dato alla civiltà il riposo di prendere un nome, sono rimasti sommersi da questo cielo inaridito in cui ogni pensiero è fisso.» Così scriveva Alfonso Gatto ne “Il silenzio di Pesto” una prosa che, ricca di liricità, rimanda la memoria a quei territori cilentani dove il poeta si era attardato a guardare particolari di una quotidianità a volte invisibile, lontana dal chiasso vacanziero, pur aprendo i suoi paesi al via vai marino nei giorni dell’estate. E continuava, il poeta: «Il giallo dei melloni di Pesto…
In una delle sue pregevoli pubblicazioni dedicate al 25° di fondazione, la galleria d’arte salernitana “Il Catalogo”, fondata da Lelio Schiavone e inaugurata il 16 ottobre 1968, il pittore Mario Carotenuto ricordava che «una volta Gatto, passando per la Costiera, aveva espresso il desiderio di essere sepolto nel cimitero di Maiori, alto sul promontorio, come una villa enorme su uno dei panorami più belli del mondo. Mi pare che disse pure un’altra cosa: avrebbe voluto che sulla sua tomba ci fosse stata una panchina dove due ragazzi si potessero abbracciare e parlare d’amore». Poi nella lirica “Lo Stellato” il poeta…
Nel mese di gennaio dello scorso anno, prima che l’Italia cadesse sotto “lo schiaffo” della pandemia, l’Amministrazione comunale di Cave de’ Tirreni consegnò ufficialmente alcuni locali, situati nella seconda parte dell’ampio complesso di San Giovanni, nel cuore del centro antico, al Comitato “Figli di Mamma Lucia”, presieduto dall’ex magistrato e parlamentare Felice Scermino, che tiene viva la memoria di questa donna eccezionale: dopo la seconda guerra mondiale, si prodigò non poco a ritrovare i corpi di tanti soldati tedeschi morti sulle colline salernitane, restituendoli alle famiglie perché avessero almeno il conforto di una sepoltura in patria. Come per la storica…